19 Nov, 2025 - 09:30

Biblioteche, dal Mic all'Umbria arrivano oltre 770mila euro per l'acquisto di libri

Biblioteche, dal Mic all'Umbria arrivano oltre 770mila euro per l'acquisto di libri

Le biblioteche sono molto più della "casa" dei libri. Presidi culturali imprenscindibili sul territorio, rappresentano luoghi dove si costruiscono relazioni e si cresce, a qualunque età, grazie alla lettura. Per sostenere tali presidi, dal Ministero della Cultura da poco è stato deliberato un nuovo finanziamento che consentirà alle biblioteche di incrementare gli acquisti librari, sia in cartaceo che in digitale. In totale per  il biennio 2025/2026 verranno distribuiti 60 milioni di euro, di cui oltre 770mila sono stati destinati all'Umbria.

Le biblioteche umbre si aggiudicano 770mila euro

La misura rientra in quanto previsto dal Decreto Cultura voluto dal ministro Alessandro Giuli. Il bando di contributo, chiuso lo scorso 29 ottobre, ha visto un'ampia partecipazione con 4.522 domande da enti territoriali, istituzioni private e biblioteche statali che sono state ammesse al contributo. 

Concluse le verifiche formali e l’istruttoria tecnica delle istanze ricevute, sono state rese note le ripartizioni regionali. L'Umbria con 60 domande ammesse, si è aggiudicata la cifra di 776.011 euro con cui le biblioteche potranno accrescere la propria collezione libraria. 42 le domande ammesse in provincia di Perugia con 547.959,36 euro assegnati; 18 quelle in provincia di Terni con 228.052,44 euro.

La Lombardia in testa alla classifica

Guardando alla ripartizione dei fondi sul territorio si possono evincere alcune informazioni in più. Con quasi 12 milioni di euro assegnati, a guidare la classifica è la Lombardia; seconda posizione per il Veneto con poco meno di 6 milioni e 400mila euro e terza per il Piemonte con 5 milioni e 131mila euro, seguito  dalla Sardegna e dall'Emilia-Romagna che si attestano di poco al di sotto dei 5 milioni.

L'Umbria nella graduatoria del MiC risulta fra le cinque regioni italiane che hanno ottenuto un contributo al di sotto del milione di euro, insieme a Basilicata, Molise, Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. Quest'ultima, nella ripartizione dei fondi ministeriali, è la regione che ha ottenuto la fetta minore, con due domande ammesse e poco più di 25mila euro.

Leggere allunga anche la vita

La lettura rappresenta una pratica che ha un notevole impatto anche sulla salute. Numerosi sono gli studi scientifici che sostengono che leggere allunghi la vita, in media di quasi due anni in più secondo una ricerca dell'Università di Yale che ha seguito per 12 anni quasi 4mila persone analizzando le loro abitudini di lettura. Leggere contiribusice inoltre a sviluppare capacità come l'empatia, la creatività e la fantasia ed è alla portata di tutti. In questo senso, le biblioteche contribuiscono in maniera determinante a diffondere l'attività della lettura, e sono attori cruciali nella filiera culturale.

In Umbria si va verso la riforma del settore culturale

La notizia della nuova iniezione di fondi per le biblioteche, arriva in concomitanza con l'annuncio del programma ternano della nuova edizione di UmbriaLibri. Un appuntamento che, fra le altre cose, prevede l'avvio del percorso partecipativo sul nuovo Testo Unico per la Cultura e l'Impresa Creativa, al quale sta lavorando l'esecutivo regionale. Una riforma che della cultura e dell'impresa culturale intende farne motore di sviluppo sociale ed economico, cambiando radicalmente il paradigma stesso del settore, trasformando l'Umbria in un laboratorio in grado di dare il buon esempio nel panorama nazionale. 

Nel nuovo disegno di legge è previsto il raddoppiamento delle risorse regionali destinate al settore e l'istituzione di un nuovo Fondo regionale destinato alla cultura. Verrano inoltre attivati una serie di strumenti che sosterranno la riforma, tra cui l’Osservatorio regionale della cultura, il Laboratorio permanente per una Regione creativa e la Banca dati delle imprese culturali e creative coordinata con il Ministero della Cultura. Tutti dispositivi che accompagneranno la trasformazione digitale, migliorare il monitoraggio e rendere la programmazione più trasparente e partecipata.

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Sara Costanzi
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