29 May, 2025 - 12:00

In Umbria nasce una grande "biblioteca digitale": due progetti per salvare l'arte e i beni librari

In Umbria nasce una grande "biblioteca digitale": due progetti per salvare l'arte e i beni librari

La Regione Umbria accelera sul fronte della digitalizzazione culturale con il varo di due progetti strategici dedicati alla valorizzazione del proprio patrimonio artistico e librario. A sostenerli è il PNRR, che consentirà la creazione di una vera e propria biblioteca digitale capace di raccogliere, tutelare e rendere fruibili online opere d'arte, documenti storici, volumi antichi e molto altro. Si tratta di un passo avanti fondamentale verso un modello di gestione del patrimonio culturale più aperto, trasparente e accessibile.

La biblioteca digitale dell’Umbria: un tesoro online per tutti

Il cuore dell’iniziativa è la creazione di una Digital Library, ovvero una biblioteca digitale, che metta a disposizione degli utenti una vasta gamma di contenuti culturali. Il vicepresidente della Regione con delega alla Cultura e all'Innovazione digitale, Tommaso Bori, sintetizza così la missione del progetto: “Ci stiamo impegnando per digitalizzare il patrimonio artistico e i beni librari di proprietà della Regione Umbria, rendendoli più accessibili, più facili da studiare e valorizzare attraverso due nuovi progetti finanziati dal PNRR che puntano sull'innovazione per la cultura e la tutela del patrimonio”.

Un lavoro meticoloso che porterà online schede corredate da immagini ad alta risoluzione e informazioni puntuali su ogni opera o documento. È ancora Bori a spiegare nel dettaglio il progetto: “Stiamo creando una sorta di grande 'biblioteca digitale' regionale, una vera e propria Digital Library delle opere d'arte e dei beni cartacei di proprietà della Regione che permetterà di poter consultare online le schede dettagliate di dipinti, sculture, documenti antichi e volumi storici conservati nei nostri palazzi o affidati ad altri enti. Ogni 'oggetto' digitale sarà corredato da fotografie ad alta risoluzione e da tutte le informazioni utili: la sua storia, gli autori, dove si trova esattamente, gli eventuali restauri effettuati e quelli da programmare”.

Tutela, studio e accessibilità: gli obiettivi del progetto

La digitalizzazione non è solo un’operazione di conservazione, ma anche di condivisione e valorizzazione. “L'importanza del digitale in questo campo è enorme" - sottolinea il vicepresidente - poiché "innanzitutto ci permette di tutelare al meglio il nostro patrimonio. Avere un catalogo digitale completo e aggiornato significa gestire il patrimonio in modo più efficiente, sapere esattamente cosa possediamo, in che stato si trova e dove è collocato".

Questo è fondamentale, ad esempio, "per pianificare con precisione gli interventi di restauro necessari, garantendo che le opere siano conservate al meglio per le future generazioni". Ma non si tratta solo di conservazione, prosegue Bori: "Una Digital Library regionale ha l'obiettivo di aprire le porte della cultura. Sarà uno strumento utilissimo per studiosi, ricercatori, studenti, ma anche per i cittadini interessati all’argomento e per i turisti che potranno esplorare virtualmente le nostre collezioni, approfondire la conoscenza della storia e dell'arte umbra e magari scoprire dettagli inediti. Pensiamo anche alle potenzialità per la didattica nelle scuole o per creare percorsi tematici virtuali”.

Università e giovani ricercatori protagonisti del futuro digitale

I due progetti, parte del programma nazionale Dicolab, saranno sviluppati in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e potranno coinvolgere anche altri atenei interessati. Ogni progetto prevede un assegno di ricerca da 15mila euro per un giovane ricercatore, a cui si affiancano 9mila euro per la Regione per il tutoraggio e 7mila euro per le università. Il bando è stato lanciato dalla Fondazione Scuola nazionale del Patrimonio e delle attività culturali, nell’ambito del programma finanziato dal PNRR.

"Stiamo costruendo una memoria digitale condivisa dell'Umbria, un lascito prezioso che arricchirà la nostra comunità e rafforzerà l'identità culturale della nostra regione sviluppando anche nuove competenze. Grazie alla collaborazione con l'Università e al coinvolgimento di giovani ricercatori infatti, saranno formate nuove professionalità esperte nel campo della digitalizzazione culturale, un settore strategico per il futuro”, conclude Bori.

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Giorgia Sdei
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