Un episodio di bullismo omofobico si è verificato a Umbertide. Nel comune in provincia di Perugia, un ragazzo di 10 anni è stato insultato, attraverso una parola becera scritta su un palo della luce, solo perché appassionato di danza. L'episodio è stato denunciato dalla madre su un gruppo Facebook.
Un bambino di 10 anni è stato vittima di bullismo omofobico, solo perché appassionato di danza. L'episodio avvenuto a Umbertide è stato anticipato da Il Messaggero e, poi, denunciato dalla madre del ragazzo attraverso i social.
Il bambino ama la danza, moderna e contemporanea, che pratica dall’età di 6 anni. I suoi risultati sono in crescita e le prospettive sono importanti. Proprio per questo l'episodio, di scrivere il suo nome con un commento omofobo su un palo in piazza Michelangelo a Umbertide, è da stigmatizzare, come fatto dalla madre anche con classe, attraverso mezzo social.
La madre del ragazzo, dopo la segnalazione avvenuta da parte del figlio, ha denunciato l'episodio su un gruppo Facebook: "Scusate in anticipo. Rivolgo questo messaggio a noi genitori piuttosto che a dei ragazzini che giustamente o meno possono avere sbalzi di ormoni, neuroni ecc… Parlo da madre di tre figli e il piccolo di 10 anni fa danza. Ha una dote da far crescere in sé, che noi genitori con gli altri figli cerchiamo di far coltivare nel miglior modo che possiamo. Forse per la sua età mio figlio di 10 anni è un pò piccolo? Eccentrico? Con poca misurazione dei suoi stati d’animo? Ok lo sappiamo".
"Permetteci di dire che siamo sul bullismo? Parola poco carina, per noi, per voi, per tutti ma soprattutto per chi la subisce - prosegue la madre del ragazzo di 10 anni - Noi da genitori cerchiamo di inculcare parole e atti per cui devono esprimersi e ragionare, con mia colpa che non siamo perfetti ma ci proviamo. Chiedo solo gentilmente a voi che state leggendo di non trarre in disparte certi bambini, perché di sicuro mio figlio non ha malattie contagiose se non la sua semplicità giusta o sbagliata (come tutti)".
Non si sono fatte attendere anche le reazioni a questo disdicevole episodio. Dalle istituzioni, per esempio, si è espresso Fabrizio Ricci (AVS) sulla vicenda attraverso una nota pubblicata sul sito della regione Umbria: “A proposito degli insulti omofobi rivolti a un bambino di 10 anni di Umbertide, innamorato della danza: siamo orgogliosi di te, vogliamo vederti danzare libero dai pregiudizi e diventare un nuovo Billy Elliot”.
L' Organizzazione per gay e lesbiche a Perugia, Omphalos Lgbtqia+, invece, nel suo comunicato non ha usato giri di parole: "Non parliamo di bravate, non parliamo di scherzi, non diciamo sono ragazzi. L'ennesimo episodio di omofobia è avvenuto in provincia di Perugia ai danni di un ragazzo appena adolescente e, purtroppo, racconta molto di più del singolo attacco. Il ragazzo ha trovato il suo nome scritto su un palo della luce, appena sotto, una scritta tristemente ricorrente e nota per la comunità Lgbtqia+".
"L'appello della madre sui social - prosegue Omphalos Lgbtqia+ - che dovrebbe spiazzare per la sua inopinabilità, ma che invece trova un muro costruito da un governo che ha il preciso obiettivo di dividere e creare un terreno fertile per l'odio verso le soggettività Lgbtqia+ e per la violenza di genere. Ci troviamo ancora una volta a dover ribadire l'ovvio, cioè che appassionarsi alla danza non abbia collegamenti con l'orientamento sessuale e affettivo o con l'identità di genere di una persona, e che una persona Lgbtqia+, come chiunque altrǝ, debba avere ogni diritto di potere vivere la propria vita a pieno, cercando la propria felicità personale, e senza subire violenza da famiglia, amicizie, sconosciutǝ o istituzioni".