Partirà ufficialmente l'8 giugno un'estate all'insegna dei cantieri sulla linea ferroviaria Perugia Ponte San Giovanni – Città di Castello. L'intervento, messo in campo da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), punta a potenziare in modo significativo l'infrastruttura e i sistemi tecnologici, con un investimento complessivo di 45 milioni di euro. Tuttavia, l'avvio dei lavori comporterà l'interruzione totale del servizio ferroviario su questa tratta fino al 7 settembre, sollevando preoccupazioni e disagi per pendolari e turisti.
Durante il periodo di sospensione della circolazione ferroviaria tra Perugia Sant'Anna e Città di Castello, Trenitalia ha predisposto un servizio di bus sostitutivi per garantire la mobilità. I collegamenti manterranno in linea generale gli orari originari, ma i passeggeri dovranno tenere conto di possibili rallentamenti dovuti al traffico stradale e a una capienza ridotta rispetto ai treni. Dal 15 giugno, con l'entrata in vigore dell'orario estivo, i mezzi disponibili saranno 44 nei giorni feriali e 17 nei festivi. Sulla tratta Perugia Ponte San Giovanni - Terni, invece, il servizio ferroviario proseguirà con regolarità.
Per agevolare l'utenza, Rfi ha annunciato l'attivazione di presidi straordinari presso la stazione di Perugia Ponte San Giovanni e a bordo dei bus, mentre rimarranno aperti gli sportelli informativi e le biglietterie di Perugia e Terni. Restano tuttavia i limiti strutturali dei bus, che non potranno ospitare biciclette o animali, fatta eccezione per i cani guida.
Gli interventi in corso si inseriscono in un piano più ampio di ammodernamento della rete ferroviaria regionale. Dopo la conclusione dei lavori per l'elettrificazione delle linee nel 2024, ora l'obiettivo è l'attivazione del sistema ERTMS e ACCM, tecnologie avanzate che promettono maggiore regolarità, sicurezza e puntualità. I cantieri, che impegneranno circa 180 lavoratori tra tecnici di Rfi e ditte appaltatrici, riguarderanno sia opere civili che impianti di segnalamento e armamento, con l'obiettivo dichiarato di ottimizzare i tempi di viaggio in un futuro prossimo.
La scelta del periodo estivo per lo stop alla circolazione, sottolineano da Rfi, è stata determinata dalla minore domanda di mobilità e dalla volontà di ridurre al minimo l'impatto sulle abitudini quotidiane degli utenti. Ma nonostante questa logica, l'interruzione prolungata rappresenta una criticità evidente, soprattutto per i territori dell'alta Umbria.
Mentre la rete ferroviaria umbra si prepara a un'estate di lavori, all'orizzonte si staglia una nuova preoccupazione. Dal dicembre 2025, secondo un piano di riorganizzazione in fase avanzata, i treni interregionali veloci potrebbero essere dirottati dalla linea Direttissima alla linea Lenta. Una prospettiva che ha acceso il dibattito istituzionale, con l'assessore regionale ai Trasporti, Francesco De Rebotti, che ha definito la proposta come un colpo duro ai diritti dei cittadini umbri.
Secondo la Regione, lo spostamento comprometterebbe la qualità del servizio e vanificherebbe gli investimenti fatti negli ultimi anni per modernizzare il trasporto su rotaia. In particolare, De Rebotti contesta l'impatto di questa scelta sui pendolari, soprattutto studenti e lavoratori, che vedrebbero allungarsi i tempi di percorrenza con ricadute tangibili sulla vita quotidiana.
Il nodo, per l'Umbria, è politico oltre che logistico. La Regione ha già preannunciato un confronto serrato con RFI, ART e il Governo, auspicando anche il sostegno dei parlamentari umbri e delle regioni confinanti. La posta in gioco è l'equilibrio tra servizi commerciali ad alta velocità e quelli di cittadinanza, in un contesto nazionale sempre più orientato verso l'efficienza economica a scapito della coesione territoriale.
In un momento in cui la mobilità è al centro delle politiche pubbliche, l'Umbria si ritrova dunque a fronteggiare un doppio scenario: da un lato, il necessario rinnovamento infrastrutturale; dall'altro, il rischio concreto di marginalizzazione nel panorama ferroviario nazionale.