28 May, 2025 - 11:16

Treni, ancora disagi per i pendolari di Orvieto: amministrazione comunale “preoccupata per le notizie sull’orario estivo”

Treni, ancora disagi per i pendolari di Orvieto: amministrazione comunale “preoccupata per le notizie sull’orario estivo”

Il malcontento monta tra amministratori locali e pendolari dell’Umbria: il nuovo orario estivo di Trenitalia rischia di trasformare in permanente lo spostamento dei convogli dalla linea direttissima alla linea lenta. I sindaci di Orvieto, Chiusi e Cortona alzano la voce e preparano un documento condiviso da sottoporre al Ministero dei Trasporti. Il Comune di Orvieto punta il dito contro la Regione Umbria: "Manca il confronto, servono risposte concrete".

Il rischio concreto di un isolamento ferroviario

Le modifiche introdotte da Trenitalia con il nuovo orario estivo, in vigore dal 15 giugno, stanno accendendo un faro su una questione già da tempo allarmante: la progressiva esclusione dei treni regionali e Intercity dalla linea direttissima Roma-Firenze. La denuncia arriva in modo compatto dai sindaci di Orvieto, Chiusi e Cortona, che da settimane chiedono un confronto formale con Ministero dei Trasporti, Rfi, Trenitalia e l’Autorità di regolazione.

"Vogliamo vedere tutelati, anche e soprattutto per il futuro, i diritti dei cittadini e dei pendolari abitanti nei nostri Comuni che necessitano di raggiungere Roma e che non possono, nel 2025, impiegare i tempi che occorrevano negli anni ’60 per effetto di una scelta solo apparentemente tecnica ma in realtà foriera di profondo e ingiustificabili ingiustizie", si legge nella lettera congiunta firmata dai tre primi cittadini. I quali contestano una scelta solo apparentemente tecnica ma in realtà lesiva dei diritti di migliaia di pendolari

Il rischio, evidenziano, è che questa configurazione venga consolidata, rendendo strutturale la penalizzazione dei territori serviti dalla linea lenta. Gli amministratori temono che, dietro la giustificazione dei lavori in corso, si stia consumando una manovra silenziosa per favorire esclusivamente i treni ad Alta Velocità, relegando tutti gli altri su tracciati secondari con tempi di percorrenza allungati e minore qualità del servizio.

Il ruolo della Regione sotto accusa: "Serve un confronto urgente"

L'assessore ai Trasporti del Comune di Orvieto, Gianluca Luciani, ha espresso pubblicamente il disappunto dell'amministrazione: "Spiace constatare la mancanza di confronto, di collaborazione e di risposte dalla Regione Umbria rispetto alle richieste avanzate dal Comune di Orvieto anche nelle ultime settimane", ha dichiarato ribadendo la necessità di riattivare un tavolo tecnico con Trenitalia, Rfi e le due Regioni coinvolte.

Luciani sottolinea in particolare le criticità legate allo spostamento del treno IC 598 sulla linea lenta, una misura che, se confermata come definitiva, produrrebbe un danno permanente alla qualità della vita e alla mobilità dei residenti. L'appello al Ministero dei Trasporti è stato rinnovato anche in queste ore, con la richiesta formale di un incontro urgente per analizzare la situazione e individuare soluzioni strutturali. La sensazione, secondo il Comune, è che la Regione stia sottovalutando il problema, mancando di assumere un ruolo proattivo nei tavoli istituzionali, mentre la complessità del nodo ferroviario richiede una regia politica forte e condivisa.

Il fronte dei sindaci delle Aree Interne si compatta

In vista della prossima riunione dei sindaci delle Aree Interne, prevista per giovedì, il sindaco di Orvieto Roberta Tardani presenterà una bozza di documento unitario da sottoporre al Ministero. Il testo, ispirato al patto elaborato dal Comitato Pendolari Roma-Firenze, punta a coinvolgere anche i Comuni di Chiusi e Cortona e ad approdare nei Consigli comunali per ottenere un sostegno bipartisan.

"Siamo pronti a condividere e collaborare con il comitato pendolari ad ogni iniziativa che si vorrà mettere in campo da qui ai prossimi giorni per cercare di scongiurare il perdurare di scelte non più sostenibili per la qualità di vita dei nostri concittadini", ha dichiarato Luciani. Che si dice convinto che una mobilità ferroviaria efficiente sia "condizione necessaria per garantire il diritto alla mobilità, sostenere la residenzialità e promuovere lo sviluppo economico di un territorio come questo".

L'obiettivo è costruire un fronte comune capace di incidere sulle scelte nazionali, anche alla luce della transizione ecologica e della necessità di rafforzare il trasporto pubblico locale come alternativa concreta e sostenibile.

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Giorgia Sdei
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