01 Jul, 2025 - 18:09

Thann e Gubbio unite da Sant’Ubaldo: la Crémation des trois Sapins 2025

Thann e Gubbio unite da Sant’Ubaldo: la Crémation des trois Sapins 2025

Anche quest’anno, il legame tra Gubbio e Thann, le due città unite da secoli dalla devozione a Sant’Ubaldo, si è rinnovato con forza e solennità. La storica cerimonia della Crémation des trois Sapins, tenutasi a Thann in Alsazia, ha visto la partecipazione del sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci e del primo cittadino di Thann Gilbert Stoeckel, affiancati da una folta delegazione eugubina guidata dal dottor Mauro Pierotti, presidente dell’Associazione Eugubini nel Mondo.

Un evento carico di emozione e memoria che conferma, ancora una volta, il gemellaggio più antico d’Europa, siglato ufficialmente nel 1958 ma nato molto prima, sulle orme del culto ubaldiano che unisce i due popoli.

“È come tornare a casa ogni volta che si viene a Thann. La fede in Sant’Ubaldo ci lega come fratelli”, ha commentato Pierotti durante la cerimonia.

Una cerimonia di luce: la Crémation des trois Sapins

Il momento culminante dell’evento è stato, come ogni anno, l’accensione dei Tre Abeti (“trois Sapins”), un rito che affonda le sue radici nella leggenda miracolosa della venuta della reliquia del Santo a Thann. Il suggestivo falò dei tre pini, acceso al tramonto sulle colline che dominano la città alsaziana, ha illuminato il cielo notturno, tra cori, campane e sventolio di fazzoletti biancorossi, gli stessi distribuiti dagli Eugubini nel Mondo ai partecipanti arrivati da Gubbio.

“Il fuoco è simbolo di purificazione, ma anche di memoria viva. Sant’Ubaldo non è un ricordo, è una presenza”, ha detto uno dei crematores, Monseigneur Pascal Delannoy, affiancato da Marie Thérèse Ertlen e Jacky Hautier, incaricati d’onore dell’accensione per l’edizione 2025.

Un altare, una reliquia, una fede condivisa

Durante le solenni celebrazioni religiose in Cattedrale a Thann, il momento più commovente si è avuto con il canto collettivo di “O Lume della Fede”, l’inno eugubino dedicato a Sant’Ubaldo. Sull’altare, ben visibile, la reliquia del Santo custodita in un cristallo di rocca sorretto da un angioletto dorato, segno tangibile della continuità tra le due comunità.

“Cantare ‘O Lume della Fede’ qui, dove si conserva una reliquia autentica del nostro patrono, è un’esperienza che tocca il cuore di ogni eugubino”, ha dichiarato con emozione Mauro Alunno, membro della delegazione.

Fiorucci, in particolare, ha sottolineato: “Il nostro legame è nato nella polvere delle strade medievali, nelle mani di un servo pellegrino, in un anello e in un lembo di carne che raccontano una storia più potente di mille trattati. È nato il primo luglio del 1161, all’ombra di un abete e alla luce di tre fiamme che non consumavano, ma accendevano una nuova città: Thann. In quel gesto miracoloso e poetico, un bastone che mette radici, una luce che danza tra le fronde, c’è tutta la forza di Sant’Ubaldo”.

La storia della reliquia e l’icona sofferente di Sant’Ubaldo

Nel 1369, Thann chiese ufficialmente a Gubbio una reliquia di Sant’Ubaldo, e da allora la devozione prese radici anche in Alsazia. Curiosamente, l’iconografia del Santo a Thann differisce da quella eugubina: mentre a Gubbio Sant’Ubaldo è rappresentato con barba e volto sereno, a Thann appare glabro e sofferente.

Questa immagine risale agli ultimi giorni di vita del Santo, quando era afflitto da una forma di tumore alla pelle. La figura che giunse a Thann, portata da un suo servitore, rappresentava un uomo debole e malato, ma sorretto dalla grazia divina.

“È una rappresentazione profondamente umana del Santo, vicina a chi soffre, che mostra la santità non come potere, ma come dono di sé”, ha spiegato l’Abate di Thann durante l’omelia.

Nel 1976, le autorità vaticane esaminarono il corpo di Sant’Ubaldo e constatarono che la superficie mediale del mignolo della mano destra, da cui proviene la reliquia alsaziana, era priva di pelle e carne, segno di una sottrazione violenta, probabilmente effettuata a corpo ancora integro, secondo la prassi medievale.

Una festa che richiama la Festa dei Ceri

Non mancano gli elementi di affinità tra la Crémation des trois Sapins e la Festa dei Ceri di Gubbio. Entrambe le celebrazioni coinvolgono il popolo intero, si tengono in salita, e culminano in un gesto simbolico di luce e fatica. La leggenda vuole che già nel 1400 una delegazione alsaziana fosse presente a Gubbio per assistere alla Corsa dei Ceri, e che l’influenza ubaldiana si sia propagata attraverso questi scambi spirituali e culturali.

Durante la visita a Thann per i 40 anni del gemellaggio, nel 1998, fu il sindaco Ubaldo Corazzi ad accendere l’abete, affiancato da 800 eugubini e dalla presenza dei Ceri Mezzani. Nel 2008, per i 50 anni, gli Sbandieratori di Gubbio affascinarono la cittadinanza alsaziana con le loro evoluzioni in piazza.

La Festa dei Ceri e la Crémation non sono due riti distinti, ma due modi diversi di rendere onore allo stesso Santo”, ha sottolineato il sindaco Fiorucci durante il discorso ufficiale.

Anche quest’anno, l’Associazione Eugubini nel Mondo ha svolto un ruolo essenziale nella riuscita della cerimonia. Mauro Alunno e Giziano Fiorucci, membri storici, hanno portato a spalla la statua di Sant’Ubaldo, accompagnati dai pompieri trasportatori francesi, in un gesto di fratellanza che ha unito due culture e due città.

I fazzoletti dei Ceri, distribuiti ai presenti, hanno colorato la cerimonia con il bianco e il rosso di Gubbio, mescolandosi al verde degli abeti alsaziani, in un abbraccio simbolico tra le due tradizioni.

Sant’Ubaldo, patrono dell’Europa dei popoli

Il gemellaggio tra Gubbio e Thann non è solo un atto istituzionale: è la testimonianza di come la fede e la memoria possano unire al di là dei confini, in nome di valori condivisi come la solidarietà, l’amicizia e la custodia della tradizione.

“In un’Europa che cambia, Sant’Ubaldo ci ricorda che la nostra vera forza è la comunità. E la comunità è fatta di storie, riti, relazioni vive”, ha affermato il sindaco Stoeckel.

Con la Crémation des trois Sapins del 2025, Gubbio e Thann hanno rinnovato un patto di fratellanza che resiste da secoli, testimoniato dalla luce del fuoco, dal suono dei canti e dalla bellezza di un gesto condiviso. In un tempo in cui tutto sembra effimero, il culto di Sant’Ubaldo è ancora oggi un faro di identità e di pace.

“Finché ci sarà un abete da accendere a Thann e un cero da portare a Gubbio, Sant’Ubaldo continuerà a guidarci, ha concluso emozionato uno dei giovani partecipanti alla cerimonia.

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Mario Farneti
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