24 Apr, 2025 - 09:36

Terremoto 3.6 a Spoleto, nessun danno: scuole chiuse e protezione civile attivata

Terremoto 3.6 a Spoleto, nessun danno: scuole chiuse e protezione civile attivata

Una notte di apprensione, quella appena vissuta in Umbria: alle 23.31 di mercoledì 23 aprile una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 ha fatto tremare il suolo nella zona di Spoleto, generando allarme tra i residenti e spingendo le autorità a misure precauzionali. L'epicentro è stato localizzato a circa cinque chilometri dalla città, a una profondità di 7,4 chilometri, secondo quanto riferito dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

Subito dopo, alle 23.34, si è verificata una seconda scossa più lieve (magnitudo 1.7) con epicentro pressoché identico, tra le località di Madonna di Lugo e San Giacomo.

Terremoto a Spoleto, le misure adottate dalle istituzioni

La risposta delle autorità non si è fatta attendere. Il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, ha firmato un'ordinanza che dispone la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata di giovedì 24 aprile. Il provvedimento si estende in via precauzionale anche agli edifici pubblici, tra cui musei, teatri e centri diurni socio-riabilitativi per disabili e anziani non autosufficienti. Una decisione presa, come solitamente accade per eventi di questo genere in una regione particolarmente sensibile al tema terremoto, per garantire la sicurezza e consentire le opportune verifiche strutturali.

Intanto, la sede della Protezione civile a Santo Chiodo è stata prontamente attivata e resta aperta per tutta la giornata per raccogliere eventuali segnalazioni da parte dei cittadini e offrire informazioni utili. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha confermato attraverso i suoi canali ufficiali e social che “la protezione civile e le istituzioni regionali e comunali si sono immediatamente attivate e sono tuttora in contatto”. Ha inoltre sottolineato che, nonostante la scossa sia stata “avvertita distintamente” in numerosi comuni, “al momento non si registrano segnalazioni di danni”.

Un sisma avvertito in un ampio raggio: testimonianze e reazioni della popolazione

Il sisma è stato avvertito non solo a Spoleto, ma anche nei comuni limitrofi come Campello sul Clitunno e Foligno, e in misura minore fino ad Ancona, Perugia e altre località umbre. Sui social, molti cittadini hanno condiviso le proprie esperienze: “A Spoleto s'è mosso il letto e si è sentito un botto”, scrive un utente. Mentre un altro racconta: “A Foligno la scossa è stata lieve, preceduta da un boato moderato”. Alcune segnalazioni sono arrivate anche da Terni, Narni e Assisi, segno che la scossa ha avuto una propagazione piuttosto estesa.

La paura è stata reale, ma fortunatamente, nonostante un'intensità di magnitudo abbastanza elevata, non si sono registrati danni a persone o cose. Nessuna richiesta d’intervento ai vigili del fuoco, nessun crollo, nessuna evacuazione. La popolazione, pur allarmata, ha mantenuto la calma, confortata dall’attivazione rapida del sistema di protezione civile e dalla presenza costante delle autorità locali.

Un precedente recente: la scossa di marzo a Foligno

La recente scossa a Spoleto arriva a meno di due mesi da un altro evento sismico che ha interessato l'Umbria. Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, infatti, un terremoto di magnitudo 3.5 ha colpito Foligno, svegliando la popolazione con un forte boato udito distintamente in tutta la zona. L'evento è stato registrato alle ore 01.55, con epicentro a soli due chilometri dalla città e a una profondità di circa dieci chilometri. Anche in quel caso, sebbene non siano stati segnalati danni materiali, la paura è stata tangibile, come testimoniano le numerose chiamate ai numeri di emergenza.

L'accelerometro della Protezione Civile ha rilevato in quell'occasione un picco di accelerazione al suolo (PGA) pari a 127,21, il valore più elevato mai registrato nell'area. I sensori installati nei comuni limitrofi hanno però restituito valori dimezzati, a indicare che l'energia sprigionata dal sisma si è rapidamente dissipata, scongiurando ulteriori criticità. Un episodio che, come quello di aprile, conferma la necessità di mantenere alta la soglia di attenzione.

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Giorgia Sdei
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