Una notte di apprensione, quella appena vissuta in Umbria: alle 23.31 di mercoledì 23 aprile una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 ha fatto tremare il suolo nella zona di Spoleto, generando allarme tra i residenti e spingendo le autorità a misure precauzionali. L'epicentro è stato localizzato a circa cinque chilometri dalla città, a una profondità di 7,4 chilometri, secondo quanto riferito dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Subito dopo, alle 23.34, si è verificata una seconda scossa più lieve (magnitudo 1.7) con epicentro pressoché identico, tra le località di Madonna di Lugo e San Giacomo.
La risposta delle autorità non si è fatta attendere. Il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, ha firmato un'ordinanza che dispone la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per la giornata di giovedì 24 aprile. Il provvedimento si estende in via precauzionale anche agli edifici pubblici, tra cui musei, teatri e centri diurni socio-riabilitativi per disabili e anziani non autosufficienti. Una decisione presa, come solitamente accade per eventi di questo genere in una regione particolarmente sensibile al tema terremoto, per garantire la sicurezza e consentire le opportune verifiche strutturali.
Intanto, la sede della Protezione civile a Santo Chiodo è stata prontamente attivata e resta aperta per tutta la giornata per raccogliere eventuali segnalazioni da parte dei cittadini e offrire informazioni utili. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha confermato attraverso i suoi canali ufficiali e social che “la protezione civile e le istituzioni regionali e comunali si sono immediatamente attivate e sono tuttora in contatto”. Ha inoltre sottolineato che, nonostante la scossa sia stata “avvertita distintamente” in numerosi comuni, “al momento non si registrano segnalazioni di danni”.
Il sisma è stato avvertito non solo a Spoleto, ma anche nei comuni limitrofi come Campello sul Clitunno e Foligno, e in misura minore fino ad Ancona, Perugia e altre località umbre. Sui social, molti cittadini hanno condiviso le proprie esperienze: “A Spoleto s'è mosso il letto e si è sentito un botto”, scrive un utente. Mentre un altro racconta: “A Foligno la scossa è stata lieve, preceduta da un boato moderato”. Alcune segnalazioni sono arrivate anche da Terni, Narni e Assisi, segno che la scossa ha avuto una propagazione piuttosto estesa.
La paura è stata reale, ma fortunatamente, nonostante un'intensità di magnitudo abbastanza elevata, non si sono registrati danni a persone o cose. Nessuna richiesta d’intervento ai vigili del fuoco, nessun crollo, nessuna evacuazione. La popolazione, pur allarmata, ha mantenuto la calma, confortata dall’attivazione rapida del sistema di protezione civile e dalla presenza costante delle autorità locali.
La recente scossa a Spoleto arriva a meno di due mesi da un altro evento sismico che ha interessato l'Umbria. Nella notte tra il 3 e il 4 marzo, infatti, un terremoto di magnitudo 3.5 ha colpito Foligno, svegliando la popolazione con un forte boato udito distintamente in tutta la zona. L'evento è stato registrato alle ore 01.55, con epicentro a soli due chilometri dalla città e a una profondità di circa dieci chilometri. Anche in quel caso, sebbene non siano stati segnalati danni materiali, la paura è stata tangibile, come testimoniano le numerose chiamate ai numeri di emergenza.
L'accelerometro della Protezione Civile ha rilevato in quell'occasione un picco di accelerazione al suolo (PGA) pari a 127,21, il valore più elevato mai registrato nell'area. I sensori installati nei comuni limitrofi hanno però restituito valori dimezzati, a indicare che l'energia sprigionata dal sisma si è rapidamente dissipata, scongiurando ulteriori criticità. Un episodio che, come quello di aprile, conferma la necessità di mantenere alta la soglia di attenzione.