Una serata di folla e di iniziative diffuse, un dispositivo di ordine pubblico calibrato e visibile, un bilancio senza criticità. Nel centro storico di Terni, il 6 settembre, l’operazione “Movida sicura” predisposta dal Questore Abenante ha garantito lo svolgimento regolare degli appuntamenti in programma, consentendo a cittadini e visitatori di vivere il centro in un clima sereno. La presenza coordinata delle forze dell’ordine ha accompagnato il flusso di migliaia di persone con controlli mirati su persone, veicoli ed esercizi pubblici.
L’intervento è stato pianificato dalla Questura di Terni nell’ambito di “Movida sicura” e ha coinvolto, oltre alla Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Polizia Locale. Un dispositivo integrato che ha coperto le principali aree della vita notturna cittadina, con pattuglie presenti e in costante collegamento.
La città era animata da un programma ricco: la Notte dello Sport, un concerto in Piazza Duomo e uno spettacolo all’Anfiteatro Romano hanno richiamato pubblico numeroso, affiancati da altre iniziative che hanno portato nel centro storico migliaia di persone. La cornice di sicurezza approntata ha permesso a tutti gli eventi di svolgersi regolarmente, senza registrare disordini o situazioni critiche.
Il servizio ha interessato in particolare Piazza dell’Olmo, Piazza Tacito, Piazza San Francesco, Largo Ottaviani, Piazza Dalmazia e le vie limitrofe. Qui le pattuglie hanno effettuato verifiche su persone, controlli su veicoli e accertamenti negli esercizi pubblici, con una presenza costante e preventiva. La scelta di concentrare uomini e mezzi nei punti a maggiore densità di passaggio ha prodotto l’effetto atteso: una serata ordinata, presidiata e priva di criticità, con un flusso continuo ma gestito, e con la possibilità per famiglie, giovani e visitatori di partecipare agli appuntamenti in calendario in condizioni di tranquillità.
La sinergia tra le varie componenti – dal controllo del territorio alla vigilanza stradale fino all’attività della Polizia Locale – ha rappresentato il perno dell’intervento, impostato su prevenzione, prossimità e tempestività.
Sempre nella giornata del 6 settembre, l’Ufficio Immigrazione della Questura ha eseguito l’accompagnamento presso un centro per i rimpatri di un cittadino rumeno di 36 anni, scarcerato dopo aver scontato una pena per rapina aggravata. L’uomo – con precedenti per reati contro il patrimonio, incendio e resistenza a pubblico ufficiale – è ora in attesa dell’allontanamento dal territorio nazionale, come previsto dalla normativa in materia. L’attività, distinta rispetto ai controlli serali sulla movida, si inserisce nel quadro ordinario delle procedure di competenza dell’Ufficio Immigrazione, che opera per dare esecuzione ai provvedimenti adottati dall’autorità in relazione a cittadini stranieri privi dei requisiti per permanere in Italia.
Il quadro che emerge dalla serata è quello di una Terni vivace, attraversata da eventi di richiamo e da una partecipazione ampia, affiancata da un presidio costante del centro. L’azione coordinata tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale e Polizia Locale ha assicurato un livello di vigilanza adeguato al contesto, senza interrompere la fruizione degli spazi pubblici.
La strategia di prevenzione ha funzionato proprio perché discreta ma capillare, con controlli puntuali nelle zone più sensibili e un’attenzione costante alla gestione dei flussi. Un equilibrio che ha permesso di coniugare sicurezza e socialità, restituendo l’immagine di una città in cui la presenza dello Stato accompagna, senza ostacolarla, la voglia di partecipazione.
Sabato 6 settembre è stata anche una giornata importante sul fronte politico e civile: si sono tenuti, infatti, presìdi a Terni e Perugia a sostegno della Global Sumud Flotilla, iniziativa civile internazionale che chiede il rispetto del diritto umanitario e l’apertura di corridoi per Gaza. La mobilitazione, promossa dalla Cgil insieme a reti sociali e associazioni del territorio, ha riportato in piazza cittadini e sigle del mondo pacifista. Nell’appello rilanciato dai promotori si legge: "Tacere ora, significa contribuire a smantellare la cultura della memoria oltre che voltare le spalle allo sterminio del popolo palestinese".