12 Aug, 2025 - 13:00

Terni, i residenti di via Sant’Efebo consegnano la petizione: “Traffico e inquinamento, servono interventi immediati”

Terni, i residenti di via Sant’Efebo consegnano la petizione: “Traffico e inquinamento, servono interventi immediati”

È arrivata ufficialmente al Comune di Terni la petizione firmata dai residenti di via Sant’Efebo e delle vie limitrofe. Il documento, protocollato e indirizzato al sindaco Stefano Bandecchi, punta a una riorganizzazione del traffico per ridurre il rischio per pedoni e automobilisti e migliorare la qualità della vita. “Ogni attraversamento è un rischio, qui non si può più vivere così”, si legge nelle dichiarazioni. L’obiettivo è aprire una fase di confronto costruttivo con l’amministrazione per definire soluzioni concrete.

Una strada locale trasformata in arteria di scorrimento

La vicenda, che i residenti portano avanti da tempo (qui l’antefatto), nasce dal progressivo mutamento di via Sant’Efebo. Nata come strada locale, negli ultimi anni è diventata un corridoio ad alta densità di traffico, con passaggio costante di centinaia di veicoli al giorno.

I firmatari evidenziano come la larghezza ridotta e l’assenza di marciapiedi mettano a rischio pedoni, bambini, anziani e persone con mobilità ridotta. La convivenza tra mezzi pesanti, auto e chi si muove a piedi è giudicata impossibile senza interventi urgenti. “Ogni uscita di casa si trasforma in un percorso a ostacoli”, afferma un residente.

Oltre alla sicurezza, c’è il tema dell’inquinamento. La conformazione “a canyon” della via favorisce l’accumulo di gas di scarico e polveri sottili (PM10 e PM2.5), mentre il traffico costante alimenta un inquinamento acustico che, secondo gli abitanti, supera i limiti di legge. Il risultato, spiegano, sono disturbi del sonno, stress cronico e una costante sensazione di aria irrespirabile.

Il sottopasso e il timore di un aumento di traffico

Al centro delle preoccupazioni figura il sottopasso ferroviario di via Sant’Efebo, che i residenti giudicano non conforme alle norme di sicurezza e inadeguato per l’attuale flusso di veicoli. L’imminente apertura del nuovo sottopasso di Strada di Cospea alimenta il timore che il traffico possa crescere ulteriormente, peggiorando una situazione già critica.

La petizione propone una misura chiara: ciclo-pedonalizzare il sottopasso di via Sant’Efebo, consentendo il transito solo a residenti autorizzati, mezzi di soccorso e servizi essenziali. Nel frattempo, chiede interventi di moderazione del traffico come dossi artificiali, attraversamenti pedonali rialzati e restringimenti selettivi della carreggiata.

Quartiere San Lucio e futuro della viabilità

Un altro punto riguarda il quartiere San Lucio. I residenti non si oppongono alla sua realizzazione, ma chiedono il blocco di ogni previsione viabilistica che possa incrementare il traffico su via Sant’Efebo e sulle vie limitrofe, finché non saranno valutati e mitigati gli impatti. “Siamo favorevoli allo sviluppo, ma non possiamo pagarlo con la nostra sicurezza e salute”, scrivono nella petizione.

Incontro urgente per un cronoprogramma condiviso

L’atto si chiude con la richiesta di un incontro urgente tra una delegazione di residenti e il Comune, per analizzare i problemi e definire un cronoprogramma di interventi.

L’obiettivo dichiarato è costruire una dialettica positiva con l’amministrazione, evitando contrapposizioni e puntando a una soluzione condivisa. “Il diritto alla sicurezza, alla salute e a un ambiente vivibile non può essere sacrificato”, si legge nel testo.

Con la consegna della petizione si apre ora una fase decisiva: il confronto tra cittadini e istituzioni dovrà tradursi in interventi misurabili, capaci di riportare via Sant’Efebo alla sua vocazione originaria di strada locale sicura e vivibile.

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Federico Zacaglioni
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