Da una parte della ferrovia si festeggia un’opera attesa da anni. Dall’altra, a ridosso di via Sant’Efebo, cresce la preoccupazione per il futuro. Con l’apertura imminente del nuovo sottopasso ferroviario di Cospea, i residenti del quartiere hanno lanciato un appello urgente al Comune per riprogrammare la viabilità della zona e scongiurare il collasso di una strada già oggi congestionata e insicura.
Nel comunicato diffuso il 6 giugno, il Comitato di via Sant’Efebo denuncia un aumento esponenziale del traffico veicolare, l’assenza di infrastrutture adeguate e una situazione di grave rischio per la sicurezza e la salute pubblica. "Siamo esasperati - si legge nella nota del Comitato - la nostra strada è stata trasformata in un’arteria di scorrimento, senza tutele e senza pianificazione."
Classificata dal Codice della Strada come “strada locale” (tipo F), via Sant’Efebo è nata per servire un quartiere residenziale. Ma secondo quanto riportato dal Comitato, oggi è attraversata da oltre 800 veicoli ogni 12 ore, spesso a velocità sostenuta, in tratti larghi appena 2,5 metri e privi di marciapiedi.
"Ogni giorno usciamo di casa con il timore di essere investiti. Non esistono percorsi protetti per pedoni o per le persone con disabilità. Il passaggio dei veicoli è continuo, senza filtri né controlli", affermano i residenti.
A peggiorare il quadro è l’inquinamento atmosferico e acustico, amplificato dalla conformazione “a canyon” della strada, circondata da edifici che impediscono la dispersione di polveri sottili e gas di scarico.
"I livelli di PM10, PM2.5 e rumore superano quotidianamente i limiti di legge. Viviamo con le finestre chiuse, il nostro riposo è compromesso, la salute messa a rischio. La situazione è intollerabile", si legge nel comunicato. Il Comitato segnala ripercussioni dirette su salute respiratoria, cardiovascolare e neurologica, soprattutto nei soggetti più fragili.
Il passaggio attualmente utilizzato in fondo alla via è descritto come una “trappola” per pedoni e automobilisti. L’altezza è di appena 1,80 metri, la larghezza di 2,30 metri, la pavimentazione è deteriorata, non esiste separazione tra traffico veicolare e pedonale, e mancano marciapiedi, videosorveglianza e illuminazione adeguata.
"Non rispetta né il Codice della Strada né le linee guida RFI. Eppure viene usato ogni giorno da veicoli e pedoni senza alcuna protezione. Non possiamo aspettare che accada un incidente per intervenire."
Nel mirino del Comitato anche il nuovo sottopasso ferroviario di Strada di Cospea, destinato a migliorare la mobilità urbana a sud della città. Ma per i residenti di via Sant’Efebo, l’infrastruttura rischia di peggiorare la situazione locale, convogliando altri veicoli su una strada già oggi al limite della sostenibilità.
"Se non si interviene subito, il nostro quartiere diventerà un imbuto per il traffico urbano", affermano. Per questo motivo, i residenti chiedono:
Il blocco immediato di qualsiasi progetto che comporti un ulteriore incremento del traffico, incluso il sottopasso Cospea, fino a una nuova valutazione d’impatto;
La messa in sicurezza strutturale della via, con ipotesi di ciclo-pedonalizzazione del sottopasso, rallentatori di velocità, attraversamenti rialzati, restringimenti e nuovi percorsi pedonali;
La convocazione urgente di un tavolo con il Comune, per concordare un piano di intervento.
Se da una parte della ferrovia si esulta per la nuova infrastruttura, dall’altra - a via Sant’Efebo - cresce il timore che l’apertura del sottopasso di Cospea senza tutele per il quartiere possa generare conseguenze irreversibili.
"La sicurezza e la salute dei cittadini non possono più essere sacrificate sull’altare del traffico di attraversamento", conclude il Comitato. "Chiediamo risposte concrete e immediate. Prima che sia troppo tardi."