05 Jul, 2025 - 20:16

Grande successo a Terni per l’Umbria Pride 2025: il corteo invade la città

Grande successo a Terni per l’Umbria Pride 2025: il corteo invade la città

Le vie di Terni si sono colorate oggi pomeriggio. L’edizione dell’Umbria Pride 2025 ha riscontrato una grande partecipazione: più di mille persone hanno sfilato nelle strade della città dell’acciaio, trasformandola in un palcoscenico di colori, musica e rivendicazioni. Un fiume pacifico e determinato ha attraversato il centro, portando con sé bandiere, slogan e speranze di un futuro più giusto per la comunità LGBTQIA+.

La marcia dell’orgoglio: Terni abbraccia la comunità LGBTQIA+

È stato un pomeriggio di festa, ma anche di consapevolezza e impegno civile. Il corteo è partito da piazzale della Rivoluzione Francese, snodandosi per le vie centrali di Terni fino al Parco della Passeggiata, dove il Baravai ha accolto i partecipanti trasformandosi in un villaggio dell’inclusione.

Tra musica e balli, cori e striscioni, l’Umbria Pride 2025 ha mostrato ancora una volta quanto sia viva la voglia di diritti e rispetto. Oltre agli attivisti, tanti i cittadini comuni che si sono uniti alla sfilata, famiglie, giovani e anziani, curiosi e solidali, a dimostrazione di come la battaglia per l’uguaglianza non riguardi solo una parte, ma l’intera società.

Diritti e uguaglianza: le voci dal corteo

Non sono mancati momenti di riflessione. Dal palco allestito nel cuore del Parco della Passeggiata si sono alternati interventi di esponenti politici locali e regionali, rappresentanti di associazioni e attivisti storici del movimento LGBTQIA+.

Tra i temi più caldi, l’estensione della legge contro l’omolesbobitransfobia, ancora ferma in Parlamento, ma anche il riconoscimento pieno dei diritti delle famiglie omogenitoriali e dei figli, l’accesso equo alla sanità per le persone trans e l’urgenza di un’educazione inclusiva che parta dalle scuole, per combattere stereotipi e discriminazioni sin dall’infanzia.

Un coordinamento regionale per unire le voci

L’Umbria Pride nasce come frutto del lavoro di coordinamento di diverse realtà attive sul territorio: AGEDO Terni, Amelia Pride, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno e Omphalos LGBTI. Associazioni diverse, unite dall’obiettivo di costruire una rete solida e capillare, capace di parlare di diritti e rispetto delle differenze in ogni angolo dell’Umbria, anche lontano dai grandi centri urbani.

Ogni anno, piattaforme e documenti politici aggiornano priorità e rivendicazioni: un lavoro continuo che intreccia battaglie per i diritti civili e sociali, unendo la causa LGBTQIA+ a quelle femministe, antifasciste, ecologiste, antirazziste e laiche. Una visione intersezionale che punta alla piena realizzazione di ciascuno, indipendentemente da orientamento sessuale, identità di genere o condizione sociale.

Mentre la musica scorreva e le bandiere arcobaleno sventolavano alte, a Terni si è respirata anche la speranza di un futuro diverso. Un futuro in cui il Pride possa diventare una festa di celebrazione dei diritti raggiunti, e non un atto di resistenza contro discriminazioni ancora radicate.

Intanto, la forza del coordinamento e la determinazione di chi continua a metterci la faccia testimoniano che la battaglia non si ferma qui. Il prossimo passo sarà quello di portare le istanze emerse dal corteo all’attenzione delle istituzioni regionali e nazionali, chiedendo impegni concreti, norme chiare e risorse adeguate per garantire dignità, tutela e piena cittadinanza a tutte e tutti.

Un segnale chiaro: la società umbra chiede uguaglianza

La grande partecipazione di quest’anno lancia un messaggio chiaro: l’Umbria è pronta a camminare accanto a chi rivendica diritti, tutele e riconoscimenti ancora negati. Se da un lato la società civile mostra aperture sempre maggiori, dall’altro persistono ritardi normativi e resistenze culturali che rendono indispensabile continuare a scendere in piazza.

Il tema delle famiglie omogenitoriali è tra i più sentiti: la mancata trascrizione degli atti di nascita per i figli di coppie dello stesso sesso, le difficoltà burocratiche e il vuoto legislativo pongono incertezze gravi sulla tutela dei minori. Allo stesso modo, il percorso di transizione di genere in Italia resta complesso e frammentato, con differenze di trattamento tra regioni e strutture sanitarie, e con tempi di attesa spesso insostenibili.

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Lorenzo Farneti
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