Una stretta preventiva per alzare l’argine contro recidiva e microcriminalità. Nelle ultime ore la Questura di Terni ha varato tre misure di prevenzione nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti socialmente pericolosi e ha disposto l’accompagnamento di un cittadino straniero al Centro di Permanenza per i Rimpatri. Un pacchetto che rientra nel perimetro del Codice Antimafia e del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, strumenti che consentono alla Polizia di Stato di intervenire prima che i comportamenti degenerino in nuovi reati, con l’obiettivo di tutelare i cittadini e stabilizzare la percezione di legalità sul territorio.
I provvedimenti emessi riguardano tre destinatari con profili penali e comportamentali diversi, ma accomunati da un indice di pericolosità ritenuto elevato. Al primo, un 59enne residente in provincia di Roma con precedenti per danneggiamento e lesioni e recentemente denunciato dai Carabinieri di Amelia per porto di armi ed oggetti atti ad offendere, è stato notificato un foglio di via obbligatorio: per i prossimi tre anni non potrà fare ritorno nel Comune di Amelia. Si tratta di una misura tipica di prevenzione che mira a interrompere legami e frequentazioni considerate a rischio, sottraendo al soggetto il “campo d’azione” ritenuto sensibile.
Al secondo destinatario, un 57enne di Avigliano Umbro già condannato per diversi reati contro la persona e il patrimonio e per violazioni in materia di stupefacenti, è stato emesso un avviso orale. Il provvedimento, adottato a fronte di condotte reiterate e di episodi recenti valutati come pericolosi per la collettività, richiama formalmente l’interessato al rispetto della legge, prefigurando l’inasprimento delle misure in caso di nuove trasgressioni.
Analoga misura, l’avviso orale, è stata disposta anche per un 26enne di nazionalità tunisina: nel suo passato risultano condanne per rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio. Scarcerato da poco, è stato qualificato a elevata pericolosità sociale e sottoposto quindi al più stringente monitoraggio previsto dall’istituto.
Oltre a questi, il personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Terni, diretto dal sostituto commissario Massimiliano Ruggeri, ha dato esecuzione all’accompagnamento presso un Centro di Permanenza per i Rimpatri di un 36enne marocchino. L’uomo era appena uscito dalla Casa Circondariale di Terni, dove aveva scontato un cumulo di pene per reati contro il patrimonio. L’accompagnamento al C.P.R., step previsto dalla normativa sull’immigrazione, apre la strada alle verifiche finalizzate al rimpatrio, quando ne sussistano i presupposti, e si inserisce nella più ampia cornice di gestione delle posizioni irregolari sul territorio nazionale.
Foglio di via, avviso orale e accompagnamento al C.P.R. costituiscono tasselli di una strategia che affianca all’azione giudiziaria quella amministrativa di prevenzione. Il Codice Antimafia e il T.U.L.P.S. mettono a disposizione dell’Autorità di P.S. misure graduate, capaci di intervenire su condotte, contesti e frequentazioni prima che esplodano in nuovi reati, con un bilanciamento tra libertà individuali e tutela della collettività.
È una logica di “manutenzione” costante dell’ordine pubblico che passa dal filtrare i rientri in aree sensibili, dal formalizzare richiami e diffide, e dal gestire posizioni irregolari quando la pericolosità sociale è ritenuta alta.
Sul significato dell’operazione è intervenuto il Questore Abenante, che ha rimarcato la funzione preventiva e di prossimità dell’intervento: “L’adozione di queste misure" – ha dichiarato il Questore Abenante – "conferma l’attenzione costante della Polizia di Stato verso i contesti di marginalità e devianza che possono sfociare in forme di illegalità diffusa. L’obiettivo è tutelare la sicurezza dei cittadini e rafforzare la percezione di legalità sul territorio”.