Unire la lotta al degrado urbano alla promozione dell’economia legale. È questa la rotta tracciata dalla Prefettura di Terni, dove si è insediato il Tavolo di confronto per la riqualificazione urbana, la sicurezza e la legalità economica, convocato dal Prefetto Antonietta Orlando. Un’iniziativa che segna un cambio di passo concreto: non solo repressione, ma anche rigenerazione dei luoghi e responsabilizzazione della comunità, secondo il principio della teoria della finestra rotta.
La “finestra rotta” è un concetto noto alla criminologia, ma oggi trova una sua declinazione operativa a Terni. L’idea è semplice: il degrado visibile - una saracinesca divelta, un lampione spento, un muro imbrattato - è spesso l’anticamera della criminalità. Curare il dettaglio urbano, invece, restituisce fiducia e controllo del territorio.
Su questa base, il Prefetto Orlando ha chiamato a raccolta Forze dell’Ordine, Amministrazione comunale, Camera di Commercio dell’Umbria e le principali associazioni di categoria - tra cui Confapi, Confagricoltura, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA e Legacoop. Un fronte comune che intende coniugare prevenzione e rilancio economico.
Nel corso della riunione, i partecipanti hanno condiviso la necessità di mappare le criticità dei quartieri più esposti allo spaccio e al degrado, individuando allo stesso tempo i canali di intervento già efficaci e i modelli di rigenerazione urbana capaci di valorizzare il tessuto produttivo.
L’obiettivo dichiarato è creare una rete stabile di collaborazione tra istituzioni, imprese e cittadini, superando la logica emergenziale per costruire un sistema permanente di sicurezza partecipata.
Il Tavolo non sarà solo un luogo di confronto, ma un laboratorio operativo. Verranno attivati strumenti di monitoraggio, campagne di sensibilizzazione e azioni coordinate per promuovere l’inclusione sociale e il rilancio delle attività economiche legali nei quartieri più fragili.
Il coinvolgimento del mondo produttivo è un segnale importante: le categorie economiche non si limitano più a chiedere sicurezza, ma si impegnano a diventare parte della soluzione, partecipando alla definizione di interventi concreti che uniscano legalità e sviluppo.
Come ha sottolineato il Prefetto Antonietta Orlando, “la collaborazione tra istituzioni, Forze dell’ordine e rappresentanze del mondo economico e sociale è la chiave per garantire una risposta efficace e condivisa alle sfide che il territorio ci pone. Attraverso un impegno comune si potranno eliminare progressivamente eventuali contesti di degrado e illegalità, aumentando la percezione della sicurezza nel centro cittadino.”
Un messaggio che va oltre l’emergenza e apre alla costruzione di una nuova cultura della sicurezza urbana, fondata su corresponsabilità e legalità diffusa.
Dietro la cornice istituzionale si intravede una visione più ampia: quella di una città che vuole riconnettere i propri spazi, fisici e sociali, restituendo valore al decoro e alla partecipazione. La sicurezza non è più solo un tema di ordine pubblico, ma diventa una questione di civiltà economica e di coesione territoriale.
Terni, insomma, prova a riparare la sua “finestra rotta” con un metodo che intreccia rigore, ascolto e progettualità. E forse, proprio da quel vetro incrinato, può passare una luce nuova.