Abbiamo dato notizia della nuova ordinanza che a Terni regola l’emissione della musica nei locali e per il pubblico spettacolo e che inasprisce i provvedimenti contro i trasgressori. Ieri, abbiamo riportato le repliche da parte di Confartigianato Terni e del Movimento 5 Stelle territoriale. Oggi abbiamo raggiunto l’assessore al commercio della giunta Bandecchi, Stefania Renzi, per un’intervista in esclusiva a Tag24Umbria per fare il punto della situazione.

Assessore, rispetto alla nuova ordinanza, sono stati sollevati dubbi e perplessità da più parti. Lei che cosa ci può dire in merito?

Nella nuova ordinanza non c’è nessuna variazione delle regole, ma un rafforzamento particolare delle sanzioni quando le regole vengono violate. Intorno alla nuova ordinanza c’è stato un chiacchericcio da parte della stampa locale che ha fuorviato l’informazione e che a sua volta ha generato un allarmismo fra i locali che è assolutamente ingiustificato. Noi, dopo quasi un anno di lavoro, abbiamo ricevuto diverse segnalazioni sia da parte dei cittadini che da parte di alcuni locali rispetto a alcune situazioni che dovevano essere attenzionate. A seguito delle verifiche effettuate, abbiamo deciso di intervenire sul regolamento esistente. A livello di orari, non è cambiato assolutamente nulla. Abbiamo effettuato diversi controlli, il problema che è emerso è un atteggiamento superficiale nei confronti degli interventi sanzionatori. Ci sono locali che alla fine del mese magari pagano anche 300 o 400 euro di multa ma che a fronte della stessa, poiché registrano un incremento delle entrate, hanno scelto di continuare a fare l’infrazione. Questo è stato il trend che abbiamo riscontrato. Con la nuova ordinanza abbiamo voluto essere più incisivi, portando avanti il concetto di base della giunta Bandecchi: la legalità. Abbiamo quindi previsto un inasprimento della sanzione economica, integrandola con una sanzione di piccola entità, che riguarda la pubblicizzazione di attività che non sono fattibili in quella tipologia di locale. Gli autori di questa manovra siamo stati principalmente io e l’assessore Iapadre: abbiamo voluto essere intransigenti sulle reiterazioni delle violazioni. Abbiamo individuato un orizzonte temporale di sei mesi durante i quali, se fosse verificata la reiterazione della violazione, abbiamo ritenuto opportuno intervenite con una sospensione dell’attività per un fine settimana nel caso di due reiterazioni, alla terza violazione stop per 15 giorni dell’attività. Questo perché ci siamo accorti che in alcuni casi la semplice sanzione economica non bastava a riportare alcuni esercenti nella legalità. In questo modo vogliamo proteggere quei locali che lavorano nella legalità, perché chi fa le violazioni poi danneggia e intralcia chi agisce nella legalità e che investe, anche in maniera importante, per l’attività di pubblico spettacolo.

Confartigianato Terni ha fatto presente che l’ordinanza è stata emessa senza concertazioni.

Qui torniamo al discorso di prima. Noi non abbiamo cambiato le regole per le attività economiche: non abbiamo concertato nulla perché non c’era nulla da variare. La parte sanzionatoria non possiamo concordarla con le associazioni di categoria. Secondo noi, non c’era alcun tipo di necessità in merito, perché non c’era da parlare di nulla. La sanzione è stata inasprita perché gli iscritti alle associazioni di categoria, a fronte della sola sanzione economica, non facevano due passi indietro. Per quanto riguarda Confartigianato, la situazione delle violazioni era già stata discussa e noi avevamo fatto presente la nostra volontà di essere più incisivi. Quindi sapevano che avremmo fatto queste variazioni. Abbiamo anche preso in considerazione l’ampliamento delle fasce orarie, per alcune tipologie di locali, ma ci siamo resi conto che saremmo andati incontro a delle difficoltà organizzative a fronte di variazioni di piccola entità (una mezz’ora in più o in meno) che in questa fase non erano opportune. Chi è nella legalità, non deve preoccuparsi di nulla, chi invece non è nella legalità verrà punito in modo più pressante.

Il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Terni in una nota ha sottolineato come i gestori dei locali a Terni paghino già tasse molto alte. La nuova ordinanza sarebbe poco rispettosa degli imprenditori del settore.

Le multe non sono state toccate, sono rimaste invariate. L’unica cosa che abbiamo aggiunto è la sospensione dell’attività in caso di reiterata violazione e la multa legata alla pubblicizzazione, laddove si pubblicizzi qualcosa che non si può fare. Ribadiamo che chi deve preoccuparsi, è chi lavora nella non legalità.