Dopo l'udienza odierna, proseguirà il 10 giugno il processo a carico di Osiel Mancha Pereira, il 47enne di origini cubane accusato dell’omicidio dell’imprenditore 40enne Luca Bruschini, originario di Spoleto. L’ex titolare di lavoro, nei pressi dell’attività, in zona Polymer a Terni, fu aggredito la sera del 16 febbraio 2024 e morì quattro mesi dopo, al termine di una lunga agonia in coma.
Rito abbreviato e nessuna aggravante per Osiel Mancha Pereira, originario di Cuba, in carcere per l’aggressione costata la vita all’imprenditore spoletino Luca Bruschini.
Questo l'esito dell'udienza odierna, in tribunale a Terni, di fronte al gip Barbara Di Giovannantonio, per decidere sullo sviluppo processuale del procedimento aperto nei confronti del 47enne.
A seguito delle indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale di Terni, il pm Marco Stramaglia aveva chiesto il giudizio immediato nei confronti del 47enne, e quindi il processo con rito ordinario di fronte alla Corte d’assise di Terni.
I legali difensori dell’indagato si sono opposti a tale richiesta, avanzando l’istanza per il rito abbreviato, con, quindi, una riduzione automatica di un terzo della pena all’atto della sentenza. L'istanza è stata accolta dal gip.
La sera del 16 febbraio 2024 l'uomo avrebbe aggredito il 40enne imprenditore, con un’arma da taglio all’esterno dell’azienda di cui era titolare, la Ternicolor di via Natta.
Pereira è stato ristretto in carcere dal giorno successivo il fatto, mentre dopo quattro mesi in coma, Bruschini perse la vita col decesso che avvenne il 26 giugno, a seguito delle gravissime lesioni riportate.
L’aggressione si era consumata di sera attorno all’orario di chiusura del negozio di vernici. Pereira aveva inferto una serie di fendenti all’imprenditore con l’arnese trovato sul posto.
Quando avvenne l'arresto il 47enne aveva cercato di spiegare le ragioni del gesto, legate a un precedente furto in azienda per il quale i colleghi avrebbero sospettato di lui. Per la difesa, invece, si trattava di farneticazioni, legate alla patologia mentale.
In sede di incidente probatorio, infatti, l’omicida è stato dichiarato seminfermo di mente, circostanza che – stando ai suoi legali - sarebbe incompatibile con l’aggravante del movente. Di diverso avviso l'avvocato Attilio Biancifiori che tutela i genitori e la sorella della vittima..
Fissata la prima udienza del giudizio. Il processo proseguirà con l’udienza fissata per il prossimo 10 giugno sempre di fronte al gip Di Giovannantonio che ha concesso il rito abbreviato così come richiesto dai legali Luca Gentili e Laura Spaccino.
Rimossa, infatti, l’aggravante dei futuli motivi, si è perseguita la tesi di un gesto compiuto a causa della seminfermità di mente rilevata da perizia, cosí come risulta agli atti.
Nell'udienza odierna, inoltre, i legali delle persone offese (l’avvocato Attilio Biancifiori per i genitori e l’avvocato Daniele Biancifiori per la sorella di Luca Bruschini) hanno visto accolte le richieste di costituzione di parte civile e faranno quindi pienamente parte del processo.
Gli avvocati della famiglia di Bruschini, all’esito delle quattro ore di Camera di consiglio, hanno, però, commentato l'esito con amarezza: "Rispettiamo la decisione del Gip ma non la condividiamo".