Il futuro del comparto difesa in Umbria passa attraverso due snodi cruciali: il Polo di Mantenimento delle Armi Leggere di Terni (PMAL) e lo Stabilimento Militare per il Munizionamento Terrestre di Baiano di Spoleto (SMMT). Con una mozione presentata in Consiglio regionale, i consiglieri del Partito Democratico Francesco Filipponi, Maria Grazia Proietti e Stefano Lisci chiedono un intervento deciso del governo nazionale per colmare le gravi carenze d’organico, garantire il ricambio generazionale e tutelare il patrimonio storico-industriale che questi stabilimenti rappresentano.
Nel testo della mozione si evidenzia come il PMAL stia affrontando una significativa carenza di personale civile: secondo i dati riportati, l’attuale forza lavoro è inferiore al 55% dell’organico previsto. Una situazione che mette a rischio la piena funzionalità del sito, aggravata da un’età media elevata e da un passaggio generazionale ancora inadeguato. “Nonostante le diverse procedure concorsuali svolte nel corso degli anni, è necessario aumentare il personale civile considerando l’alta età media dei dipendenti”, spiega Filipponi.
Il problema, secondo i firmatari, non si limita al numero degli occupati, ma riguarda anche la necessità di preservare competenze tecniche avanzate che rischiano di andare perdute. “È fondamentale" – aggiunge – "che le alte competenze tecniche in capo al personale prossimo al pensionamento, siano trasmesse a nuove maestranze giovani”. Il Ministero della Difesa, ricordano, aveva già promesso investimenti sulla formazione e l’attivazione di bandi strutturati su base regionale: promesse che ora si chiede di concretizzare.
Il PMAL non è solo una struttura produttiva, ma anche uno scrigno di storia. All’interno del sito si conserva una ricca raccolta tecnica di armi, molte delle quali di alto valore storico. “Il PMAL è tra i siti produttivi più antichi del Paese e rappresenta un patrimonio storico ed industriale di rilievo nazionale ed europeo”, osserva Filipponi. Per questo motivo, la Regione Umbria ha destinato risorse al completamento del progetto museale, e il Comune di Terni ha espresso la volontà di proseguire lungo questo percorso.
La mozione chiede di sostenere tutte le azioni utili alla realizzazione di un vero Museo pubblico della Regia Fabbrica d’Armi, coinvolgendo il Ministero della Cultura e riaprendo il tavolo istituzionale sul tema. Un’iniziativa che punta a restituire al sito anche una funzione civile, educativa e turistica, capace di valorizzare la memoria storica della città.
La stessa attenzione viene rivolta allo Stabilimento Militare di Baiano di Spoleto, attivo dal 1937. Anche qui, la situazione organica è critica: secondo fonti sindacali riportate nella mozione, lo stabilimento impiega 150 unità, ma mancano all’appello quasi 100 lavoratori. “Lo Stabilimento Militare Munizionamento Terrestre (SMMT) di Baiano di Spoleto è invece un sito strategico della Difesa sin da 1937 ed è punto di riferimento nel pubblico e nel privato”, ricorda il primo firmatario della Mozione.
Il PD propone di aprire un confronto istituzionale per valutare nuove forme di potenziamento del sito e garantire la piena operatività di un asset considerato cruciale sia in ambito pubblico che privato.
La mozione punta a una visione di sistema che non si esaurisca nel potenziamento delle risorse umane, ma che abbracci anche il rilancio economico, culturale e strategico dei due poli umbri. Si chiede, infatti, di "promuovere la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e industriale rappresentato dal PMAL di Terni e dal SMMT di Baiano". Ma anche di "promuovere un nuovo tavolo tecnico per mettere in atto tutte le misure affinché venga garantita la continuità dell’attività e la permanenza del PMAL”, si legge.
Il rilancio del comparto passa, dunque, per un’alleanza istituzionale ampia, capace di coniugare tutela del lavoro, innovazione produttiva e valorizzazione culturale.