I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Rieti hanno tratto in arresto un 36enne di origini nigeriane, già noto alle Forze dell’Ordine, per il reato di evasione. L'uomo doveva essere agli arresti domiciliari a Terni.
Durante un controllo a Rieti, nella zona di Valle Oracola, nel quartiere di Villa Reatina, i Carabinieri hanno notato un'auto "sospetta" con due uomini all'interno, entrambi di nazionalità nigeriana.
Dagli accertamenti, i militari hanno riscontrato di come uno dei due fosse sottoposto alla detenzione domiciliare presso il Comune di Terni e non autorizzato ad allontanarsi dalla Regione Umbria.
Il 36enne nigeriano, colto in flagranza del reato di evasione, è stato dichiarato in stato di arresto e condotto negli uffici del Comando Provinciale dell’Arma reatina.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato riaccompagnato, di nuovo, presso la propria abitazione dove verrà sottoposto nuovamente a scontare la pena dei domiciliari.
Il recente episodio del cittadino nigeriano, in fuga dai domiciliari dall'Umbria per poi essere "beccato" nel Lazio era già capitato negli scorsi mesi.
Nella tarda serata del 14 luglio 2025 la Polizia di Stato di Terni aveva, di fatti, fermato un cittadino tunisino di 27 anni, rintracciato a piedi nelle vie della periferia cittadina della Capitale.
Il nordafricano arrestato era sottoposto agli arresti domiciliari proprio nel quartiere romano di Tor Bella Monaca ma era evaso dalla sua abitazione ed era latitante dal dicembre 2024. Il quartiere era stato teatro, nel recente passato, di maxi-operazioni antidroga delle Forze dell’ordine.
L'uomo era condannato per resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga, nei suoi confronti pendeva un decreto di latitanza che ne disponeva la carcerazione al primo rintraccio.
La fuga dai domiciliari è, purtroppo, un'amara consuetudine. Nella tarda serata di domenica 17 agosto, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Perugia avevano arrestato un 57enne italiano, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, sorpreso in flagranza di evasione e tentato furto in un'abitazione.
Una persona, infatti, avrebbe allertato le forze dell'ordine per via di alcuni rumori sospetti provenire dall’appartamento sottostante, al momento vuoto, all’interno di uno stabile nel quartiere Santa Lucia.
I Carabinieri, giunti sul luogo, avevano notato che la porta d’ingresso, presso l’appartamento segnalato, aveva evidenti segni di effrazione. All'interno dell'abitazione, i militari avevano rinvenuto il 57enne nella camera da letto, ancora in possesso di una torcia e di un piede di porco.
Il soggetto era stato immediatamente bloccato e dopo il rito direttissimo, l’Autorità Giudiziaria aveva disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere.
Gli arresti domiciliari rappresentano una misura cautelare prevista dal sistema giudiziario italiano, applicata per limitare la libertà di movimento di una persona accusata di reati, ma non ancora condannata in via definitiva. Si tratta di una misura alternativa al carcere che consente all'indagato di rimanere nella propria abitazione, salvo esplicite autorizzazioni dell’autorità giudiziaria per spostamenti limitati, come motivi di lavoro o salute.
Per garantire il rispetto della misura, le forze dell'ordine effettuano controlli periodici presso l'abitazione del soggetto sottoposto ai domiciliari. La violazione di queste restrizioni è considerata un reato e può portare a provvedimenti più severi, come la detenzione in carcere. L'efficacia degli arresti domiciliari dipende in larga parte dalla frequenza e dalla puntualità dei controlli, nonché dalla collaborazione del soggetto interessato.
Questa misura è spesso utilizzata per alleggerire il carico delle strutture carcerarie e offrire una soluzione meno afflittiva per reati di minore entità.