A Terni i sindacati degli inquilini hanno voluto rivolgere un appello direttamente al Comune e al sindaco Bandecchi. Ci sono 30 alloggi di edilizia residenziale pubblica a disposizione ma, sottolineano, "dobbiamo denunciare che dal 17 luglio scorso non viene più convocata la commissione comunale che valuta le domande".
In un comunicato congiunto Rossano Iannoni per Sunia Umbria, Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat Terni scrivono di aver già sollecitato il Comune, "considerato che negli ultimi due mesi sono state ripristinate le corrette relazioni sindacali, e ora estendiamo l’appello anche al sindaco Bandecchi che si è sempre detto sensibile sulle tematiche del disagio sociale, affinché si rimuovano tutti gli ostacoli che impediscono di riunire tale commissione".
"È una vergogna - proseguono - che ci siano tante famiglie che dal 2023 aspettano di avere la casa popolare e magari non gli viene assegnata soltanto per motivi burocratici. Parliamo - spiegano - di persone sfrattate, che vivono con la pensione minima o che hanno comunque un Isee bassissimo e che qualche volta sono costrette a scegliere se pagare l’affitto oppure mangiare".
Con l'ultima convocazione della commissione di valutazione che risale a tre mesi fa "numerosissime persone, che hanno un alto punteggio in graduatoria, aspettano e vivono nel disagio" riferiscono i segretari. Una questione che "interessa anche coloro che hanno un punteggio leggermente inferiore, ma che potrebbero comunque rientrare in graduatoria in caso di esclusioni".
"Si tratterebbe comunque - proseguono - soltanto dell’ultimo passaggio burocratico prima dell’assegnazione finale, cioè la verifica di tutti i requisiti necessari e di tutte le domande e i documenti già presentati".
"Non sappiamo quali siano le difficoltà all’interno degli uffici preposti - aggiungono -, ma a questo punto dobbiamo chiedere pubblicamente all’amministrazione comunale che si intervenga in qualche modo. Altrimenti - concludono - tali famiglie saranno costrette a manifestare il loro disagio direttamente sotto il Comune".
Dal Comune di Terni hanno ribadito che l'attenzione sulla questione è alta. L'assessore all'edilizia residenziale pubblica, Giovanni Maggi, interpellato da Tag24 Umbria, ha confermato che nonostante si siano verificati alcuni ritardi di natura burocratica, da parte dell'amministrazione comunale c'è la piena volontà di dare seguito al più presto alle richieste dei sindacati.
Nel frattempo, dalla Direzione Welfare del Comune, nella giornata di mercoledì 15 ottobre, sono stati emanati due avvisi relativi alla mobilità tra gli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Dieci le abitazioni disponibili in totale. Per presentare le domande c'è ancora quasi un mese tempo dal momento che la scadenza è fissata al 13 novembre.
La mobilità rappresenta una possibilità importante che ha lo scopo di soddisfare le esigenze dei nuclei familiari che nel corso tempo siano mutate. Due sono le eventualità contemplate che danno diritto al cambio di abitazione. Il primo caso riguarda "le sopravvenute variazioni del nucleo familiare che determinano il sovraffollamento dell’alloggio". Il secondo fa riferimento alla "inidoneità dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita o di salute, con particolare riferimento alla presenza nel nucleo familiare di componenti con grave disabilità certificata o ultranovantenni".
La mobilità, specificano dalla Direzione Welfare "è condizionata alla riconsegna dell’alloggio occupato libero da persone e cose ed in buono stato di conservazione, che verrà attestato dall’azienda ATER. In caso di più domande di mobilità per uno stesso alloggio, verrà redatta apposita graduatoria secondo le modalità indicate". Le domande potranno essere consegnate a mano presso l'ufficio del Protocollo, inviate tramite pec o raccomandata con ricevuta di ritorno.