Le strade di Terni versano in condizioni sempre più disastrose, con buche che ormai somigliano a vere e proprie voragini. Questa situazione sta causando pesanti disagi e frequenti incidenti sia ai ciclisti che agli automobilisti, spesso con danni fisici e materiali. A denunciarlo è Federconsumatori Terni, che in una nota parla di strade divenute un “incubo per i cittadini”, sottolineando come il Comune debba spesso risarcire gli utenti per i danni subiti. L’associazione chiede quindi interventi urgenti e un piano straordinario di manutenzione per ripristinare la sicurezza della viabilità cittadina.
Secondo Federconsumatori della provincia di Terni, non si tratta più di qualche piccola buca sull’asfalto: in diversi punti della città si sono aperte vere voragini. “Le condizioni delle strade di Terni sono ormai in uno stato disastroso: non ci sono soltanto piccole buche ma si sono aperte delle vere e proprie voragini che stanno provocando disagi pesanti e spesso incidenti” denuncia la nota dell’associazione. I disagi riguardano in particolare chi viaggia su due ruote: numerosi ciclisti rischiano cadute rovinose, ma anche le auto subiscono danni ingenti. In molti casi, evidenzia Federconsumatori, l’amministrazione comunale ha dovuto farsi carico dei risarcimenti ai cittadini per i sinistri causati dal dissesto stradale.
A rendere l’idea della gravità del problema è un episodio emblematico avvenuto qualche tempo fa in viale Trento. Un cittadino stava percorrendo quella via in bicicletta quando ha centrato in pieno una buca, cadendo rovinosamente a terra e finendo al pronto soccorso dell’ospedale di Terni. La beffa, riporta Federconsumatori, è che all’infortunato è stata anche elevata una multa perché non pedalava abbastanza vicino al margine della carreggiata. Quella stessa buca in viale Trento è stata riparata solo sommariamente e pochi giorni dopo se n’è aperta un’altra, ancora più grande, esattamente nello stesso punto – proprio sotto la statua di San Valentino, patrono cittadino. Dopo mesi, sostiene l’associazione, la voragine è tuttora lì, offrendo uno spettacolo poco decoroso anche per i visitatori che giungono a omaggiare il santo.
Non è solo il centro cittadino a soffrire: molti cittadini si sono rivolti a Federconsumatori lamentando la situazione disastrosa delle strade soprattutto nelle zone periferiche di Terni. Particolare preoccupazione desta l’area industriale intorno all’Acciai Speciali Terni (AST) e diverse strade nei quartieri popolari, ma segnalazioni arrivano anche per vie in zone centrali. Oltre alle buche, manca spesso la segnaletica orizzontale (strisce di corsia, attraversamenti pedonali, etc.), il che rappresenta un ulteriore pericolo per i pedoni e contribuisce al caos della circolazione. Automobilisti e ciclisti si trovano ad affrontare quotidianamente una rete viaria piena di insidie che, oltre a provocare danni alle vetture, può causare gravi lesioni fisiche a chi viaggia sulle due ruote.
L’associazione sottolinea anche la necessità di investire in mobilità alternativa: Terni è una città dove l’uso della bicicletta è incoraggiato non solo per sport, ma anche come mezzo di trasporto ecologico. Proprio per questo Federconsumatori chiede “una politica attiva per realizzare nuove piste ciclabili” così da offrire ai ciclisti percorsi sicuri, evitando che siano costretti a condividere carreggiate dissestate con le auto. Una migliore rete ciclabile, unita a strade ben manutenute, renderebbe gli spostamenti più sicuri e incentivanti per tutti.
I numeri recenti confermano la gravità del fenomeno. Nel 2023 nel territorio comunale di Terni si sono verificati 97 sinistri stradali, ben 27 in più rispetto all’anno precedente – un incremento pari a +38,6%. Di questi incidenti, la stragrande maggioranza (81 casi, pari all’83,5% del totale) è stata causata proprio da buche o tombini sporgenti o dissestati. Si tratta della percentuale più alta registrata dal 2018 in poi, a testimonianza di come il dissesto dell’asfalto sia da anni la principale insidia sulle strade ternane.
Le conseguenze di questi sinistri incidono anche sulle casse pubbliche. Nel corso del 2024 il Comune di Terni ha dovuto riconoscere vari risarcimenti a titolo di accordo bonario per evitare lunghe cause legali dovute ai danni da buche stradali. Emblematico il caso di un automobilista la cui vettura era stata danneggiata da una buca nella notte di Capodanno 2024: l’ente ha chiuso la vicenda corrispondendo 600 euro al cittadino come indennizzo, evitando così una controversia giudiziaria più costosa. Episodi come questo non sono isolati, e anzi alimentano l’urgenza di interventi strutturali per risolvere il problema alla radice.
Di fronte a questo quadro allarmante, Federconsumatori Terni chiede all’amministrazione di attivarsi immediatamente: “Si era parlato con tanta enfasi della macchina tappabuche che, di fatto, non è stata mai messa in funzione (nonostante l’alto costo per l’acquisto). Chiediamo all’Amministrazione comunale che si attivi per programmare e realizzare un piano straordinario di sistemazione delle strade” conclude la nota dell’associazione. In altre parole, i consumatori sollecitano il Comune a utilizzare tutti gli strumenti possibili – compresa la macchina ripara-buche – per tamponare una situazione definita “non più sostenibile”.
Dal canto suo, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Stefano Bandecchi ha più volte rivendicato gli sforzi messi in campo per contrastare l’emergenza buche. Sin dal suo insediamento nel 2023, la giunta Bandecchi ha dichiarato una sorta di “guerra alle buche” sulle strade di Terni. Nel luglio 2024 il Comune si è dotato di una prima macchina tappabuche innovativa – un automezzo speciale in grado di riparare rapidamente le buche stradali – e dopo le necessarie procedure burocratiche, a dicembre dello stesso anno il mezzo è entrato effettivamente in funzione sulle strade cittadine. In poche settimane, grazie a questa tecnologia, sono state riparate migliaia di buche in varie zone della città (dal centro alle periferie) e si è potuto avviare un piano sistematico di riasfaltature e miglioramento della segnaletica orizzontale.
All’inizio del 2025, per potenziare ulteriormente gli interventi di manutenzione, la giunta ha approvato l’acquisto di un secondo mezzo tappabuche dotato di sistema per la produzione di asfalto a caldo. Proprio questo secondo macchinario è finito però al centro di una polemica sui costi. Alcune indiscrezioni diffuse a luglio accusavano il Comune di averlo pagato 120 mila euro a fronte di un presunto valore di mercato di appena 40 mila, alimentando critiche di sperpero di denaro pubblico rivolte all’amministrazione Bandecchi.
Il sindaco ha reagito con fermezza, smentendo quella che ha definito una “colossale sciocchezza” e fornendo la sua versione dei fatti. Bandecchi ha chiarito che il nuovo autocarro tappabuche è un mezzo usato e che, se fosse stato acquistato nuovo, sarebbe costato circa 200 mila euro: dunque il prezzo di 120 mila è stato giudicato congruo e anzi conveniente, nell’ottica di far risparmiare denaro ai cittadini. Il primo cittadino ha tenuto a sottolineare che la sua amministrazione è riuscita a non accendere nuovi mutui e a non sperperare fondi pubblici, ricordando invece che la “tragedia delle buche” è un problema ereditato dalle precedenti giunte.
Parallelamente alla manutenzione straordinaria delle strade, Palazzo Spada sta intervenendo anche sul fronte della mobilità sostenibile e della sicurezza stradale. Nel luglio 2025 il Consiglio comunale ha approvato l’aggiornamento del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS), che prevede tra le varie misure la creazione di nuove piste ciclabili di collegamento e l’istituzione di ulteriori Zone 30 (limite di velocità ridotto) per aumentare la sicurezza di pedoni e ciclisti. Tali iniziative vanno nella direzione auspicata da Federconsumatori, favorendo l’utilizzo della bicicletta in città in condizioni di maggior tutela.