Il tempo, a volte, sa essere spietato. Corre via, scivola tra le dita come sabbia bagnata, lasciandoci spesso soli, sospesi in una realtà dove tutto sembra andare troppo in fretta. Una vita scandita dai numeri, dagli algoritmi, dall’apparenza. Ma ci sono momenti in cui il tempo si ferma, si congela. È successo un anno fa, quando una telefonata improvvisa ha gelato il cuore di una città intera: Fabio Melillo, mister della Ternana Women, se n’era andato. Un uomo di calcio, certo, ma soprattutto un uomo di valori, di sogni e di sacrifici.
Un anno dopo, nulla è cambiato. O forse sì: perché il suo spirito è ancora lì, a spingere forte quelle maglie rossoverdi che oggi brillano di luce propria. La Ternana Women lo sa: ogni allenamento, ogni pallone calciato, ogni sguardo di quelle ragazze porta dentro un pezzo di mister Melillo. Perché Fabio non è stato solo un allenatore: è stato un padre, un fratello maggiore, un faro acceso quando intorno regnava il buio.
Fabio Melillo non è stato un tecnico qualunque. È stato uno di quei pionieri che hanno scelto di credere nel calcio femminile quando in pochi osavano scommettere. Ha iniziato a Roma, tra settori giovanili spesso ignorati, coltivando talenti che oggi calcano campi importanti. È arrivato a Terni come se fosse tornato a casa, trovando nella Ternana Women la sua seconda famiglia.
Il suo segreto? La dedizione totale. Non era solo campo e tattica, era cuore, disciplina, attenzione alla persona. Un padre per tutte le ragazze, un punto fermo per la società, un riferimento per un movimento intero. Se oggi il calcio femminile a Terni sogna la Serie A, gran parte del merito è suo. Mattone dopo mattone, Melillo ha costruito una casa solida: una squadra capace di vincere, di emozionare e di far innamorare una città intera.
Quest’anno, forse più di sempre, la sua impronta si è fatta sentire. La Ternana Women ha scritto una pagina di storia: prima la promozione in Serie A, poi la corsa forsennata verso il primo posto, conquistato all’ultima giornata con una determinazione che parla chiaro. Quelle ragazze non hanno mai giocato in undici: in campo, ogni domenica, c’era anche lui.
Il presidente Stefano Bandecchi, da sempre vicino alla squadra, ha voluto ricordarlo con parole semplici ma profonde: "Un anno lungo e corto. Difficile godere sino in fondo di questa vittoria. Certe cose disegnano la storia ma sono comunque sempre troppo tristi. Possono diventare mito ma non porteranno allegria a chi le ha vissute, buon proseguimento Mister, sempre con noi. Il presidente". Un messaggio che vale più di mille discorsi. Melillo è ancora lì, sugli spalti, in panchina, negli spogliatoi. È ovunque, perché certi uomini restano anche quando non ci sono più.
Ora però c’è un futuro da scrivere, perché il miglior modo per onorare chi non c’è più è far brillare ciò che ha costruito. La Ternana Women non vuole fermarsi. Prima dell’inizio ufficiale del campionato di Serie A, la squadra sarà protagonista della Serie A Women’s Cup, un torneo pensato per alzare subito l’asticella e testare la forma delle protagoniste. Dodici squadre, tre gironi da quattro, le prime classificate e la migliore seconda, voleranno alle Final Four. Un format secco, che promette spettacolo e battaglie vere già a fine estate.Per la Ternana sarà subito una prova di maturità: inserita nel Girone C con Roma, Milan e Sassuolo, dovrà dimostrare di poter stare al tavolo delle grandi. Il debutto è da brividi: Ternana Women-Roma, tra il 23 e il 24 agosto. Poi il Sassuolo, infine il Milan. Tre sfide in venti giorni che potranno dire molto sul livello di questa squadra.