Occhi, cuore e mente rivolti al futuro. La Ternana chiude la stagione 2024-25 con l’amaro in bocca, a undici metri dalla Serie B, sconfitta nella finale playoff ai rigori dal Pescara, ma con la consapevolezza di aver vissuto un’annata straordinaria. Settantaquattro punti in campionato, secondo posto nel Girone B, miglior attacco e miglior difesa. Numeri che confermano la bontà del progetto tecnico e il potenziale di una rosa risollevata nel momento più difficile dall’arrivo di Fabio Liverani in panchina. Sarà proprio l’allenatore romano, scelto dal patron Stefano D’Alessandro ad aprile per dare una scossa, a guidare ancora le Fere nel prossimo campionato. Il percorso riparte da lui. Ma non dall’attacco, che andrà ricostruito praticamente da zero.
La Ternana ha mostrato continuità, forza mentale e spirito di gruppo. Dopo ventidue vittorie, dieci pareggi e appena sei sconfitte in campionato, la squadra rossoverde ha superato i playoff eliminando la Giana Erminio (ribaltando lo 0-1 dell’andata con un successo al Liberati), poi il Vicenza in semifinale con un brillante 3-1 in casa dopo lo 0-0 al Menti. La beffa è arrivata in finale: nella gara di andata il Pescara ha vinto 1-0 a Terni con un tiro deviato di Letizia; al ritorno, il gol rossoverde siglato da de Boer non è bastato. Ai rigori, il sogno si è infranto sul penalty parato a Donnarumma.
Una ferita ancora aperta, ma che non frena la voglia di rilancio del club. Il presidente D’Alessandro ha confermato Liverani, il condottiero capace di restituire entusiasmo, compattezza e qualità a una squadra che sembrava svuotata. Ora la sfida è ricostruire l’attacco: il reparto che ha brillato nei numeri (64 gol segnati, miglior rendimento offensivo del girone) ma che rischia di perdere i suoi pezzi più pregiati.
Le due vere armi letali della stagione sono state Cicerelli e Cianci, arrivati in prestito dal Catania con obbligo di riscatto legato alla promozione in B. Un obiettivo non centrato, che rimette tutto in discussione. Cicerelli, capocannoniere del Girone B con 19 gol, ha vissuto una rinascita tecnica: da oggetto misterioso al Massimino a leader offensivo a Terni, grazie anche alla fiducia prima di Abate e poi di Liverani.
Accanto a lui, Cianci ha messo a referto 13 reti, garantendo fisicità, profondità e presenza in area. Insieme, i due hanno firmato la metà dei gol della Ternana. Con la fine del prestito, entrambi fanno ritorno in Sicilia, ma la società rossoverde valuta la possibilità di trattenerli a titolo definitivo. Un’operazione complicata ma non impossibile, che dipenderà anche dalle volontà dei calciatori e dalle richieste del Catania.
Non sarà invece della Ternana 2025-26 Alfredo Donnarumma. L’attaccante classe ’90 è in scadenza al 30 giugno e non verrà rinnovato. Solo due gol in diciotto presenze per lui, con il triste epilogo del rigore fallito nella finale playoff. Un addio inevitabile, figlio di una stagione sottotono.
Ai saluti anche Carlos Mattheus, attaccante arrivato dall’Athletic Bilbao B, che ha deluso le aspettative: solo cinque presenze nella prima parte di stagione, poi fuori lista. Un investimento che non ha portato i frutti sperati.
Il futuro di Alexis Ferrante è ancora tutto da scrivere. L’attaccante argentino ha chiuso la stagione in crescendo, soprattutto dopo l’arrivo di Liverani. Intensità, spirito di sacrificio e una presenza costante in area. Ma anche diverse occasioni sprecate che pesano. La sua permanenza è possibile, ma non certa: tutto dipenderà dal mercato e dalla volontà del giocatore, che potrebbe cercare maggiore continuità altrove.
Più complicato il discorso per Brignola e Millico, arrivati a gennaio ma mai realmente incisivi. Il primo, frenato da infortuni, non ha trovato ritmo né spazi; il secondo, pur impiegato con più frequenza, non è mai riuscito ad andare in gol. Anche su di loro verranno fatte valutazioni accurate.
Una delle poche certezze è Alessio Curcio. Alla soglia dei 36 anni, l’ex Casertana ha disputato una stagione di alto livello per continuità e leadership tecnica. La sua esperienza sarà fondamentale per lo spogliatoio e per guidare i nuovi innesti. Curcio rappresenta l’anello di congiunzione tra il recente passato e il futuro, un punto fermo da cui ripartire.