È Gian Luigi Rizzo, imprenditore della sanità capitolino, il nuovo proprietario in pectore della Ternana Calcio. Ok, fino all'uscita dall'ufficio del notaio non ci saranno certezze. Ma stavolta mancherebbero solo le firme sul closing per ufficializzare il passaggio di proprietà dai fratelli Stefano e Maurizio D'Alessandro, titolari di Rabona Mobile, al Gruppo Villa Claudia, fondato alla fine degli anni '70 in Sicilia dal professor Franz Rizzo, ordinario di Chirurgia generale all’Università la Sapienza di Roma, ma cresciuto e consolidato sotto la guida del figlio Gian Luigi. Come Tag24 Umbria aveva anticipato già prima di ferragosto e ribadito lo scorso 1 settembre facendo il punto sulle trattative e l'identikit dei potenziali acquirenti, il Gruppo Villa Claudia, vanta circa 50 milioni di euro di fatturato consolidato, controlla una importante struttura sanitaria a Roma (Nuova Villa Claudia, nel quartiere Fleming-Vigna Clara), una seconda clinica a Siracusa (Villa Rizzo, fondata dal prof. Rizzo e ricomprata e rilanciata dalla famiglia) e la Casa di Cura Villa Salaria Hospital (nei pressi dell'Aeroporto dell'Urbe).
La trattativa per arrivare alla sottoscrizione della cessione, abbozzata tra lo scorso week end e l'inizio di questa settimana, sarebbe stata definita nel tardo pomeriggio di oggi, 9 settembre, nella Capitale. Ovviamente, come per ogni deal che ha alti livelli di complessità e che intreccia diverse questioni (dal debito pregresso al ruolo dei precedenti azionisti, dalle incombenze da saldare inderogabilmente entro il prossimo 16 settembre fino alla gestione degli asset Stadium Spa e progetto Stadio-Clinica) non sono mancati gli stop and go e i momenti di tensione. Ma da quanto trapela, dopo una lunga due diligence condotta dall'imprenditore del settore sanitario, sarebbero stati definiti tutti i passaggi fondamentali per arrivare alla firma. Compresa la scelta del notaio che dovrà redigere l'atto di compravendita, presumibilmente - anche se non c'è la conferma ufficiale - entro 36-48 ore al massimo.
Dopo il fallimento della trattativa con la Icon, società di real estate del gruppo Olidata, la difficile operazione di cessione del pacchetto azionario dalla famiglia di Stefano e Maurizio D'Alessandro, si era riaccesa - come raccontato - con tre gruppi in lizza. All'inizio di questo mese la svolta, annunciata da diversi indizi. Prima l'annuncio del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, di voler cedere gratuitamente il progetto della clinica che dovrà sostenere l'investimento sullo stadio Liberati. Poi, mercoledì scorso, le indiscrezioni che davano Gian Luigi Rizzo in sorpasso sulla concorrenza del gruppo VF Costruzioni e Restauri di Vincenzo Oliva, imprenditore del modenese ma di origine calabrese che era stato sul punto di rilevare il Cosenza, lo scorso mese di giugno. Infine, il 4 settembre, la visita di Stefano Bandecchi alla squadra di Fabio Liverani, il suo discorso motivazionale, ma anche l'annuncio che c'erano in atto manovre decisive e che la fine del tunnel era vicina.
Spiegazioni che hanno portato serenità e sbloccato il gruppo rossoverde, aiutando a centrare la goleada a Rimini e a far dire allo stesso Bandecchi che "i tre punti sono fondamentali per l’umore dei calciatori, per lo staff, per la proprietà e per questa transazione che è in corso. Chi mette la firma sulla Ternana fa un affare d’oro. Soltanto le persone molto intelligenti possono capirlo. Più che aver messo, addirittura gratuitamente, qualcosa che vale 8 milioni e mezzo sul piatto, non posso fare".
Insomma, un ruolo decisivo per supportare l'operazione, quello del sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Da non dimenticare, infatti, che proprio il sindaco di Terni, anticipando circa 2 milioni di euro relativi ai canoni della costruenda clinica sui terreni della Ternana Women, aveva consentito alla Ternana di iscriversi al campionato ed evitare l'Eccellenza. A fare da ufficiale di collegamento tra le parti e facilitatore della trattativa, secondo quanto trapela, sarebbe stato Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, produttore cinematografico e proprietario di sale di proiezione, consulente dell'Università Nicolò Cusano. Da non tralasciare anche l'attivismo di tutti i soggetti coinvolti nel dossier: dal direttore operativo della Ternana, Giuseppe Mangiarano, al project manager del progetto Stadio-Clinica, Sergio Anibaldi.
Al passaggio di proprietà delle quote di controllo della Ternana Calcio si è arrivati dopo una delle estati più drammatiche della storia rossoverde. Alla base dell'operazione, infatti, ci sono alcuni fattori che risultano determinanti nella ricostruzione del deal che dovrebbe portare, il condizionale è d'obbligo, il Gruppo Villa Claudia alla guida del sodalizio di via della Bardesca.
Il punto principale è l'emersione della critica situazione finanziaria del club, che ora dovrà essere affrontata dai nuovi acquirenti. Secondo le indiscrezioni trapelate, sotto le gesioni Guida e D'Alessandro, la Ternana avrebbe infatti accumulato un'esposizione debitoria con istituti di credito e fornitori superiore ai 12 milioni di euro. Una situazione che ha portato ai ripetuti allarmi lanciati a giugno da Stefano Bandecchi, sindaco e garante degli interessi della città.
Il resto lo hanno fatto l'evoluzione della procedura legata al progetto Stadio-Clinica, con la firma della convenzione avvenuta a Palazzo Spada tra i fratelli D'Alessandro e l'amministrazione di Palazzo Spada e la ristrutturazione dei costi fissi del club rossoverde. La prima operazione, condotta in porto da Mangiarano e Anibaldi da un lato e dal RUP del Comune di Terni Giorgini dall'altro, ha consentito alla Ternana di avere a disposizione un asset spendibile per attrarre investitori. La seconda operazione, guidata in maniera encomiabile da Carlo Mammarella, ha permesso di rendere sostenibile il costo annuo di una rosa che era sparametrato rispetto agli standard della serie C.
La Ternana, che sta vivendo l'avvio del campionato di serie C con la spada di Damocle della penalizzazione per aver bucato l'ultima scadenza federale del campionato di serie C 2024/25, dovrà ora dare seguito agli adempimenti federali del prossimo 16 settembre. Inoltre, data la situazione ambientale e societaria e la precarietà della rosa (con la chiusura del mercato arrivata solo lo scorso 1 settembre), la squadra ha avuto difficoltà nelle prime due giornate di campionato non riuscendo a racimolare punti sul campo. Tendenza interrotta
Per il gruppo di Gian Luigi Rizzo, dunque, è in arrivo il primo step determinante per farsi subito ben volere dalla tifoseria rossoverde: un esborso pressoché immediato di circa un milione e mezzo, due milioni di euro (secondo stime ufficiose) che servirà a tamponare le prossime scadenze di settembre e ottobre.
Il prossimo 16 settembre, come dicevamo, cominciano infatti le scadenze Covisoc e Lega di C relative a questo campionato. Da portare a termine: il deposito della documentazione relativa al pagamento dei contributi al Fondo Fine Carriera per la mensilità di giugno 2025 (Lega), l'obbligo di presentare la documentazione attestante l’avvenuto pagamento degli emolumenti e dei contributi previdenziali dovuti per il mese di giugno 2025 e le ritenute Irpef relative a emolumenti,incentivi all’esodo,altri compensi dovuti per le mensilità di maggio e giugno 2025 (Covisoc).
Ora la speranza è che l'ormai prossimo arrivo del closing possa contribuire a ricreare quella serenità, coesione ed anche entusiasmo determinanti ad affrontare il campionato di C con uno spirito diverso. Segnando la svolta sportiva, dopo quella societaria.