“Follow the money”, segui i soldi, consigliava la “gola profonda” del Watergate ai cronisti del Post nell’iconico film con Robert Redford “Tutti gli uomini del Presidente”. E i soldi, nella vicenda Stadio-Clinica di Terni, sono quelli dell’accreditamento sanitario col servizio regionale da parte delle strutture private umbre. È da questo punto che parte la nuova offensiva del Centro Coordinamento Ternana Clubs, che - come libera associazione di cittadini - ha annunciato di voler avviare una serie di accessi agli atti per verificare se esistano irregolarità o disparità di trattamento nelle autorizzazioni rilasciate dalla Regione Umbria.
Una mossa destinata a riaccendere il dibattito su un tema che da settimane spacca la regione e infiamma il confronto politico. Intanto, è una vera e propria bufera quella scatenata dal veto del senatore del Partito Democratico, Walter Verini, che si è schierato contro il progetto presentato dalla Ternana al Comune di Terni.
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Nel comunicato diffuso stamane, il Centro Coordinamento Ternana Clubs ha ricordato di aver chiesto, già il 22 ottobre, un incontro pubblico con Regione, Comune e Ternana Calcio per discutere di un percorso condiviso verso la realizzazione dei tre obiettivi fissati nella raccolta di 18 mila firme: nuovo ospedale, nuovo stadio e clinica convenzionata.
“Non ci è stato mai risposto in maniera ufficiale”, si legge nella nota. “Nel frattempo si è scelto di procedere in ordine sparso, con incontri "riservati" (il riferimento è al viaggio romano della presidente Proietti dalla famiglia Rizzo, ndr) e i frutti di tale scelta oggi sono sotto gli occhi di tutti. Oltre a non fare opportuna chiarezza è stata addirittura peggiorata la situazione, come anche testimoniato dalle azioni a propria tutela a cui si è vista costretta la proprietà della Ternana Calcio”.
Il Coordinamento accusa la Regione Umbria di aver alimentato confusione e divisioni e chiede che venga ritirata la pregiudiziale della sospensiva al TAR sul progetto presentato dalla Ternana Calcio. Solo così, secondo i promotori, si potrebbero “individuare azioni mediate e concordate utili alla risoluzione della vicenda”.
Il passaggio più significativo, tuttavia, riguarda il nuovo fronte aperto: “Abbiamo conferito ai nostri legali mandato ad avviare accessi agli atti per verificare le procedure di convenzionamento e lo status quo delle cliniche private operanti in Umbria, a partire dalla provincia di Perugia”.
Un’iniziativa che - sottolineano - nasce in nome della “doverosa trasparenza amministrativa e del sacrosanto diritto della città di Terni a non subire ulteriori disparità e penalizzazioni”.
Intanto è bufera politica sulle dichiarazioni rilasciate dal senatore PD Walter Verini, che aveva chiesto di separare i due progetti, con l'effetto però di vanificare il project financing e di bloccare la riqualificazione dello stadio Liberati.
La replica della politica locale non si è fatta attendere. Enrico Melasecche, consigliere regionale della Lega ed ex assessore alle Infrastrutture, ha parlato di “vergogna” e di “Umbria spaccata in due”.
“Significa che salta lo stadio, salta la Ternana, e Terni scende ancora più in basso”, ha dichiarato Melasecche. “Ma secondo Verini non salta la clinica. La struttura non s’ha da fare solo da parte della Ternana. La potranno fare gli amici in agguato, quelli che non dovranno più riconoscere 14 milioni per realizzare un'opera pubblica come lo stadio. Tutto ad alcuni, nulla ad altri”.
Una posizione dura, che si intreccia con un malcontento territoriale sempre più evidente. “Città di Castello ha il suo ospedale e ha ricevuto 15 milioni per ristrutturare il vecchio. Questa è l’Umbria del campo largo”, ha aggiunto Melasecche, denunciando quella che definisce una “politica sanitaria sbilanciata verso il nord della regione”.
Sulla stessa linea, l’assessore comunale allo sport Marco Schenardi, che ha definito le parole del senatore “incommentabili”. “Verini invoca il confronto, ma la giunta regionale – a trazione PD – ci porta al TAR senza alcun dialogo preventivo. Chieda piuttosto spiegazioni alla presidente Proietti, che ha ammesso di non conoscere a fondo la questione”, ha detto Schenardi. “Noi stiamo dalla parte della città, loro da quella dei partiti”.
A stemperare, ma solo in apparenza, è il consigliere comunale Valdimiro Orsini (lista Masselli Sindaco), che ha scelto la via dell’ironia per commentare il caso. Dietro le righe del suo intervento, però, c’è una critica politica precisa: quella ai parlamentari imposti dalle segreterie dei partiti e non scelti a livello locale. Un riferimento neppure troppo velato al senatore Dem che ha cercato di affossare il progetto Stadio-Clinica.
“In questi mesi, a livello nazionale, si discute di una nuova legge elettorale che possa garantire rappresentanza, governabilità e, soprattutto, la possibilità per i cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti in Parlamento”, ha spiegato Orsini. “Attualmente, molti parlamentari vengono nominati dalle segreterie dei partiti, senza un vero coinvolgimento degli elettori. È una distorsione che si riflette anche a livello territoriale, dove le decisioni spesso arrivano dall’alto, senza ascoltare le comunità”.
Poi l’affondo finale, diretto ma elegante: “Mi auguro che questa riforma venga approvata prima delle elezioni politiche del 2027, così che gli elettori possano finalmente tornare a decidere chi eleggere e che molti parlamentari di lungo corso possano, con serenità, godersi la pensione”.
Sul calendario politico e giudiziario resta cerchiata in rosso la data del 18 novembre, quando il TAR dell’Umbria dovrà pronunciarsi sul contenzioso (partendo dalla richiesta di sospensiva) che coinvolge la Regione e il Comune di Terni e che rischia di travolgere la Ternana Calcio. Un passaggio che potrebbe ridefinire gli equilibri di una vicenda che da mesi intreccia sport, sanità e amministrazione pubblica.
Mentre a Terni si alzano i toni per l'ostracismo di Palazzo Donini, il rischio è che la contrapposizione politica faccia perdere di vista la posta in gioco: la possibilità per la città di dotarsi di un nuovo ospedale e di un impianto sportivo moderno, in un quadro di investimenti che riguarda l’intera comunità umbra. Il monito del Centro Coordinamento Ternana Clubs resta chiaro e inequivocabile: “Non è più tempo di ulteriori indugi. È tempo di verità”.