Un gravissimo episodo di violenza familiare è avvenuto la scorsa notte in una abitazione di Perugia. Qui un cittadino 28enne di origine nigeriana avrebbe tentato di strangolare la moglie in presenza dei loro tre figli piccoli. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato immediatamente arrestato dalla polizia; a suo carico ci sono le accuse di tentato omicidio aggravato, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Secondo quanto riferito dalla Questura, a chiamare il 112 sono stati i vicini allertati dalla vittima. Agghiaccianti i fatti riferiti dalla donna. A scatenare la ferocia del compagno sarebbe stata una violenta lite a seguito della quale lui l'ha percossa e picchiata al volto, poi avrebbe tentato di strangolarla prima col cavo di un caricabatterie e infine stringendole le braccia intorno al collo. Il tutto davanti agli occhi dei loro tre figli minorenni.
La donna è fortunatamente riuscita a divincolarsi e ha chiesto aiuto ai vicini che hanno chiamato il Numero Unico di Emergenza. Giunti sul posto gli agenti della squadra volante hanno constato la presenza dei segni della violenza. La donna presentava evidenti escoriazioni al volto e segni di strangolamento al collo. Anche i sanitari del 118 sono intervenuti per prestare i primi soccorsi. La vittima è stata quindi accompagnata all'ospedale di Perugia dove le sono state riscontrate lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Per l'uomo è scattato l'arresto immediato.
Solo ieri abbiamo riportato da queste pagine un altro episodio di violenza ai danni di una donna giunta al Pronto Soccorso dell'ospedale di Spoleto. Sul corpo i segni di brutali percosse che, tra le altre conseguenze, le avevano determinato anche il collasso di un polmone. A ridurla in quello stato era stato l'ex compagno con cui all'epoca dei fatti conviveva e che, facendosi promettere di non venire denunciato, l'aveva anche accompaganta al San Matteo degli Infermi.
Nel caso di Perugia, i maltrattementi dell'uomo che ha quasi strangolato la compagna e madre dei suoi figli, sono avvenuti in presenza di minori. Un abuso nell'abuso con tutte le gravi ripercussioni sul piano psicologico che la violenza assistita determina inevitabilmente.
Due fatti di cronaca, quelli di cui sopra, che dimostrano ancora una volta come la famiglia che dovrebbe essere il luogo sicuro e inviolabile degli affetti più cari, si possa al contrario trasfomare nel teatro dell'orrore.
La violenza contro le donne nell'ambito dei contesti familiari è un fenomeno estremamente diffuso confermato anche da dati autorevoli. Secondo l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo una donna su tre ha subito violenza nel corso della propria vita. Nella stragrande maggioranza dei casi, le forme più gravi di violenza vengono perpetrate da persone che la donna conosce già come partner o ex partner, parenti o amici.
Chiunque sia vittima di abusi o violenze deve sapere che può chiedere aiuto, che si riceve supporto anche in strutture dedicate e con personale qualificato e che si può accedere a percorsi appositi di fuoriuscita dalla violenza. Se si è vittime di violenza il primo numero da tenere a mente è il 112 che va immediatamente chiamato:
L'altro numero di pubblica utilità dedicato specificatamente alle donne vittime di violenza o stalking è il 1522. Entrambi 112 e 1522 sono numeri gratuiti, attivi 7 giorni su 7, 24 ore su 24.