Sono in programma per il 22 e il 29 gennaio nella splendida cornice di Palazzo Cesi ad Acquasparta gli Stati Generali della cultura e del turismo. L’appuntamento, giunto nel 2025 alla sua seconda edizione, si pone come uno strumento concreto per il rilancio del territorio. L’invito a partecipare è rivolto a cittadini, associazioni, enti e imprese culturali che abbiano a cuore le sorti del borgo ternano e vogliano contribuire alla sua rinascita.
Ad Acquasparta si punta al rilancio del territorio
Quello di Acquasparta è un Comune dalle molte potenzialità che però, come hanno evidenziato anche il sindaco Giovanni Montani e l’assessore alla Cultura Guido Morichetti, è andato incontro a un crescente spopolamento. Un fenomeno che riguarda molti Comuni dell’Umbria, dalle città ai centri periferici. “In 15 anni abbiamo perso 700 abitanti per diversi motivi, scendendo a 4.380” hanno ricordato sindaco e assessore.
Come anche altre amministrazioni, cultura e turismo sono i due volani su cui si punta per rivitalizzare il territorio che non ha tardato a rispondere, attirando nuovi ospiti dall’estero. “Le presenze turistiche sono cresciute dal 2018 al 2023 del 56 per cento grazie a Palazzo Cesi e agli 80 eventi l’anno” sottolineano gli amministratori e i segnali sono incoraggianti anche per quanto riguarda le attività economiche. “Nuove aziende hanno iniziato di recente la loro produzione e altre stanno arrivando, nuovi esercizi commerciali stanno riaprendo, australiani, americani e asiatici stanno investendo nella ristrutturazione di appartamenti nel centro storico ed è in via di realizzazione il primo asilo nido del territorio“.
Stati Generali della cultura e del turismo ad Acquasparta, la priorità è invertire lo spopolamento
L’apertura alla partecipazione da parte del Comune di Acquasparta appare come un asso nella manica per invertire il trend dello spopolamento. “Ascoltare è fondamentale per capire i problemi e recepire le istanze, partecipare è alla base della sana convivenza civile“ hanno puntualizzato Montani e Morichetti.
“Vivere nei nostri borghi oggi – affermano ancora – è un’opportunità ghiotta e affascinante per qualità della vita e benessere sociale rispetto alle città degradate dal punto di vista ambientale e dei rapporti umani e sociali. Per questo vogliamo rafforzare i servizi alla persona e le opportunità di sviluppo economico insieme alla comunità con un progetto turistico condiviso“.
Le caratteristiche per attrarre nuovi abitanti ad Acquasparta ci sono tutte. “Posizione geografica, dislocazione logistica, bellezze storiche e culturali. Argomenti, questi, che possono risultare decisivi per i turisti e per i nuovi residenti” dicono gli amministratori.
L’Umbria, molti anziani e sempre meno giovani
Quello di Acquasparta è uno dei molti esempi di centri colpiti dal crescente fenomeno dello spopolamento che in Umbria si abbatte indistintamente su città e paesi, anche se i piccoli Comuni ne risentono maggiormente. Se la popolazione umbra è molto longeva, è anche vero che il numero dei nuovi nati non riesce a portare almeno in pari un saldo costantemente negativo.
Cultura e turismo possono rivelarsi strumenti fondamentali. In questo senso, in provincia di Terni brilla su tutti l’esempio di un borgo che, in netta controtendenza, è andato ripopolandosi negli anni. Si tratta di Calvi dell’Umbria, di cui in in più occasioni ci siamo occupati.
Proprio come stanno facendo ad Acquasparta, Calvi già da tempo ha messo in campo una strategia che ha determinato un’altissima qualità della vita, apprezzata da chi scopre la porta felice dell’Umbria dove sempre più spesso decide poi anche di trasferirsi qui. Con un’offerta culturale di spessore e di ampio respiro, con l’attenzione alle tradizioni e alla tutela dell’ambiente e della natura, a Calvi è andato creandosi un connubio vincente. Un esempio virtuoso che con i progetti giusti si può tornare a vivere nei borghi, beneficiando di ritmi diversi e più sostenibili.