A sorpresa è arrivato un voto quasi scontato e pressoché unanime alle 10.45, dopo un dibattito in cui tutti i partiti politici hanno manifestato la propria adesione al progetto di realizzare a Terni un nuovo stadio. 27 i voti favorevoli e 3 soli gli astenuti. Il consiglio comunale ha dato il via libera all'inserimento del nuovo Liberati, col la formula del project financing, nel piano triennale delle opere pubbliche. Un atto che segna l'avvio della fase finale, l'ultimo miglio, per la realizzazione del progetto Stadio-Clinica.
Ora manca solo la firma del Responsabile unico del procedimento, l'architetto Piero Giorgini, sulla convenzione finale con la Ternana e i successivi passaggi burocratici. La Ternana dopo la sottoscrizione avrà 90 giorni per presentare il progetto esecutivo, con le necessarie integrazioni tecniche e urbanistiche.
La società vorrebbe iniziare i lavori entro ottobre-novembre. Tempi della politica permettendo.
Il capogruppo del PD, Emidio Gubbiotti, annuncia il voto favorevole del gruppo PD: "Voteremo a favore, come abbiamo sempre fatto perché vogliamo il novo stadio. Non abbiamo mai detto il contrario. L'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche è fondamentale, poi il consiglio affronterà il resto della procedura nel rispetto della normativa".
Voto favorevole anche del Movimento 5 Stelle, il consigliere Fiorelli annuncia però un controllo rigido sulle procedure future: "Il consiglio vigilerà che non ci siano storture".
Valdimiro Orsini (Masselli Sindaco): "Voto favorevole. Si realizza un momento fondamentale per la città, che va avanti dalla giunta Raffaelli negli anni 90-2000 quando si pesò la città dello sport con la precedente gestione Agarini. Il dirigente del settore, il segretario comunale, tutti i soggetti coinvolti sono certo che faranno le cose per bene, nel pieno rispetto della legge".
Voto ovviamente favorevole anche di Alternativa Popolare, con il capogruppo Guidi Verdecchia che parla di buon segnale per la città. "La condivisione è un elemento fonadamentale".
La consigliera Elena Proietti Trotti (FDI) annuncia il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia. "È una visione che è partita con la giunta di centrodestra. Sarà una svolta per la città, sarà di slancio per la squadra di calcio e anche per l'economia cittadina".
Francesco Ferranti, Forza Italia, annuncia il voto favorevole. "Voto propedeutico verso un progetto che poterà solo benefici alla città, per l'impiantistica sportiva, l'attrattività, la rigenerazione urbana, in un'area già riqualificata dalle amministrazioni che si sono susseguite. Fondamentale aggiornare il piano triennale delle opere pubbliche. Le altre questioni, garanzie, progetti, piani finanziari le discuteremo più avanti. Convocai il consiglio comunale come presidente per votare l'interesse pubblico nella precedente consiliatura".
Il consigliere di Fratelli d'Italia, Marco Cecconi, richiama il tema dell'atto all'ordine del giorno: "Non si discute di progetto, non si discute del Piano economico e finanziario, non si discute del project financing, non si discute della fidejussione a garanzia. Oggi votiamo solo l'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche. Vedremo poi come si svilupperà il cammino di questa delibera nel Piano triennale delle opere pubbliche. Vorrei mettere in evidenza il parere dei revisori dei conti: l'atto si sostiene con finanziamento off balance (fuori bilancio). Insomma, a loro interessa poco perché sono soldi che non rientrano nel bilancio dell'ente. Noi pensiamo che sarebbe bene avere lo stadio nuovo, quando si parlerà anche della clinica vorremmo che tutto fosse fatto alla luce del sole e nel rispetto delle norme".
Consiglio sospeso per 10' su richiesta del consigliere PD Pierluigi Spinelli, dopo che la consigliera Fabrizi (Gruppo Misto) aveva chiesto chiarimenti sulla mancata firma dell'atto inviato ai consiglieri e su un errore materiale relativo alla data di una delibera, che era però già stato sanato dalla Prima commissione consiliare. Il nuovo sistema di archiviazione dei flussi documentali dell'ente non produce la documentazione con firma digitale, da qui la mancata visualizzazione della firma del dirigente preposto (la dottoressa Marcucci) che ha comunque vidimato la regolarità dell'atto.
Il punto è stato presentato dal vicesindaco Riccardo Corridore, mentre il presidente della Prima Commissione Andrea Sterlini ha presentato il parere favorevole dello stesso organismo.
La richiesta è stata respinta dal consiglio comunale copn 16 voti contrari, 10 favorevoli e 2 astenuti.
Il punto "Valorizzazione e gestione, in condizioni di equilibrio economico – finanziario, dello Stadio Libero Liberati di Terni. Aggiornamento al Programma Triennale Lavori Pubblici 2025/2027. Approvazione" sarà il primo ad essere trattato. Prima la presentazione di interrogazioni e atti di indirizzo da parte dei consiglieri comunali.
È il giorno del dibattito in consiglio comunale per l'inserimento del nuovo stadio nel piano triennale delle opere pubbliche. Un atto dovuto, anche se l'intero investimento è a carico dei privati (vale a dire la Ternana Calcio ovvero la società veicolo creata allo scopo e denominata Stadium) per oltre 43 milioni di euro. Si tratta, infatti, di un project financing, cioè di un'architettura finanziaria creata allo scopo di realizzare un'opera di pubblico interesse senza intaccare i conti dell'ente, della quale Palazzo Spada deve comunque prendere atto, in attesa della firma della convenzione definitiva. Lo avevamo spiegato nei giorni scorsi, dando anche conto del voto della Prima commissione consiliare che ha fatto passare la proposta di delibera a larghissima maggioranza.
Il fine settimana appena trascorso, però, ha portato con sé una serie di polemiche e di interventi nel dibattito pubblico che potrebbero alzare stamane i toni della discussione e trasformare, quello che sembrava un passaggio quasi scontato, in una specie di Vietnam politico. Già, perchè nei giorni scorsi sono accadute due cose che hanno scaldato gli animi soprattutto sui social: l'inaugurazione di una clinica privata nel Perugino, con partecipazione entusiastica dei vertici regionali (che su Terni, invece, hanno sempre manifestato intenzione di puntare esclusivamente sulla sanità pubblica) e un intervento dell'ex direttore generale dell'Azienda ospedaliera Gianni Giovannini, che ha parlato di rischio di danno erariale per i consiglieri comunali che voteranno le delibere su stadio-clinica.
Lo stadio, per essere realizzato, ha infatti necessità di sostenersi - come da progetto approvato dalla Conferenza dei servizi decisoria - dal canone annuale che deriverà dalla realizzazione di una clinica privata sui terreni di proprietà della Ternana Women (società controllata dall'Università Niccolò Cusano e quindi, indirettamente, dal sindaco Stefano Bandecchi). Una vicenda lunga, che risale alla giunta Latini e alla precedente amministrazione regionale. Che è sul punto di risolversi prima della fine dell'estate con la firma della convenzione definitiva che darà il via libera al project financing.
Sabato la presidente della Regione, Stefania Proietti, ha partecipato all'inaugurazione della nuova sede della Casa di Cura Clinica Lami a Perugia, una struttura compartecipata dall'Arcidiocesi del capoluogo, oltre che di quella di Camerino. La Regione Umbria non ha diffuso un comunicato uffiale, ma ha postato su Facebook le foto e un sunto dell'intervento della governatrice.
Sotto il post, però, si è scatenata una bagarre social. Con decine di interventi, soprattutto di utenti ternani, che hanno contestato alla giunta regionale un atteggiamento ambivalente nei confronti della sanità pubblica: quello che va bene a Perugia (dove di cliniche convenzionate ce ne sono 5) a Terni non s'ha da fare. E giù contestazioni e prese di posizione, anche di esponenti politici di primo piano, che hanno contestato Proietti e l'impostazione della maggioranza regionale del Patto Avanti, che sulla sanità osteggia le iniziative proposte privati in nome di una impostazione eclusivamente pubblicistica.
Ma non è tutto, perché Gianni Giovannini - ex direttore dell'Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni in quiescenza - è intervenuto nei giorni scorsi nel dibattito pubblico con un suo scritto affidato al portale online Terni Today. Ed ha scatenato la reazione di Alternativa Popolare, il partito di maggioranza a Terni che ha proprio in Bandecchi il suo segretario nazionale. Ma cosa ha detto Giovannini, oltre a ribadire il mantra della sanità pubblica unica via? Nelle righe finali del suo intervento, in qualità di membro del circolo territoriale di Terni e provincia di Medicina democratica, ha sostenuto che il Comune di Terni rischia un danno patrimoniale per la demolizione del Liberati. E che i consiglieri comunali che dovessero votare gli atti connessi rischierebbero un provvedimento della Corte dei conti e pesanti risarcimenti.
Una posizione che è stata interpretata, da quale esponente della maggioranza consiliare, come un tentativo di intimidazione.
Basta guardare qualche post sui social da parte dei consiglieri comunali di Alternativa Popolare, per rendersi conto che la reazione è stata subito durissima. E l'assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi, che oggi porterà la delibera, ci ha messo il carico: "Beata ignoranza - ha scritto su Facebook - hanno contestato persino l'inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche. E' la natura stessa del project financing. Il privato investe in cambio ottiene la gestione per un periodo di anni - in questo caso 40 - al termine del quale il bene torna nella disponibilità dell'Ente pubblico".
Il vicesindaco Riccardo Corridore, inoltre, durante il dibattito in commissione aveva annunciato che - per evitare i problemi causati da altri project financing del passato (su tutti il parcheggio di Corso del Popolo, fatto proprio sotto le amministrazioni di sinistra, ndr) - saranno richieste adeguate garanzie ai privati, segnatamente alla Ternana Calcio promotrice dell'intervento.
Il clima, insomma, si annuncia incandescente.