30 Oct, 2025 - 14:05

Stadio-Clinica, mancano i numeri sulle mozioni politiche in consiglio regionale, mentre continuano le trattative tra Regione e Comune

Stadio-Clinica, mancano i numeri sulle mozioni politiche in consiglio regionale, mentre continuano le trattative tra Regione e Comune

In Consiglio regionale dell’Umbria la partita politica sul progetto stadio-clinica di Terni si è giocata tutta sulle assenze strategiche e sui silenzi, più che sui toni accesi del diverbio. Le due mozioni urgenti, una del centrosinistra e una del centrodestra, non sono state ammesse alla discussione per mancanza della maggioranza qualificata dei due terzi.
Un episodio solo in apparenza tecnico, ma che in realtà fotografa un momento di sospensione politica. Dietro le quinte, infatti, si muovono - come avevamo anticipato - gli sherpa e le pedine di una trattativa riservata tra Regione e Comune di Terni, che potrebbe condurre a una tregua istituzionale in vista dell’incontro già fissato per il 4 novembre tra la presidente Stefania Proietti e il sindaco Stefano Bandecchi.

La conseguenza del mancato raggiungimento del numero utile di consiglieri in Aula per la discussione delle mozioni, ha finito così per disinnescare lo scontro politico che molti si aspettavano a Palazzo Cesaroni, rinviando di fatto il confronto e, al tempo stesso, impedendo che si aggiungessero nuove scorie a una vicenda che da giorni tiene in tensione la politica umbra.

Mozioni speculari ma contrapposte: da Simonetti a Pernazza, il confronto rimandato

La prima mozione, presentata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Luca Simonetti, e sottoscritta da Pd, Alleanza Verdi Sinistra e Umbria Domani - Proietti presidente, chiedeva di sostenere l’azione della Giunta regionale sul ricorso presentato contro il progetto stadio-clinica, rivendicando la necessità di tutelare la legalità, l’imparzialità amministrativa e la "coerenza con la programmazione sanitaria". Un modo per rinviare al prossimo Piano sociosanitario, in corso di elaborazione, che avrebbe avuto l'esito di allungare ancora i tempi del progetto. Nel testo si ribadiva anche "la priorità del nuovo ospedale pubblico di Terni, finanziato con fondi nazionali, e si sollecitava l’apertura di un dialogo con il Comune per la piena fruibilità delle infrastrutture sportive della città", incluso il futuro stadio Libero Liberati

Di segno opposto, ma non priva di toni concilianti, la mozione di Laura Pernazza (Forza Italia), sostenuta da Lega e Tesei presidente - Umbria civica. Il centrodestra chiedeva alla Giunta di appoggiare la realizzazione del progetto stadio/clinica, considerato “un intervento strategico nell’interesse della città di Terni e dell’intera comunità regionale”.
Nel documento si auspicava la creazione di un tavolo tecnico Comune-Regione, aperto a tutte le forze politiche, per individuare un percorso condiviso nel rispetto delle procedure di legge.

Le due mozioni, pur muovendosi su fronti diversi, avevano - secondo i proponenti - un elemento in comune: riportare la questione Terni all’interno di un binario istituzionale. Un obiettivo che, per ora, resta sospeso.

Un rinvio che pesa: verso il vertice del 4 novembre per il quale si lavora a una exit strategy

Il mancato voto sulle mozioni si inserisce in un momento delicato dei rapporti tra Palazzo Donini e Palazzo Spada. La tensione tra Regione e Comune di Terni, esplosa dopo lo stop formale al progetto stadio-clinica col ricorso al TAR, ha progressivamente assunto i toni di un braccio di ferro politico con ripercussioni anche sui partiti di maggioranza e opposizione.

L’appuntamento del 4 novembre, quando Proietti e Bandecchi si incontreranno per la prima volta dopo settimane di dichiarazioni incrociate, potrebbe diventare il terreno su cui testare una possibile ricomposizione istituzionale. Da entrambe le parti, negli ultimi giorni, sono trapelati segnali di distensione. Anche dopo la visita romana di ieri di Stefania Proietti a Villa Claudia, dove al tavolo - secondo quanto filtra - non c'era solo la giovane presidente Claudia Rizzo, ma erano presenti anche altri rappresentanti della famiglia che controlla la Ternana e che dovrà costruire e gestire la clinica a supporto del project financing dello stadio. Così come accanto alla presidente c'erano anche altri esponenti della sua amministrazione, tra tecnici e politici.

Il rinvio del confronto in Consiglio regionale, interpretato da molti come una scelta tattica, potrebbe aver contribuito a creare lo spazio politico necessario per una mediazione, senza esacerbare ancora di più gli animi.

Equilibri fragili e partita ancora aperta: vie strette per trovare una soluzione condivisa

Resta da capire se la tregua durerà e se il dialogo tra Proietti e Bandecchi potrà tradursi in un percorso condiviso per il futuro del progetto.
Le mozioni naufragate, per ora, sono solo il sintomo di un equilibrio precario - anche per via della battaglia di posizione dei partiti delle due coalizioni che devono solleticare la pancia dei rispettivi elettorati -, dove ogni mossa pesa più di un voti. E mentre a Terni cresce l’attesa per conoscere il destino dello stadio e della clinica, le parti in commedia sembrano aver scelto la via della diplomazia silenziosa. Anche con l'aiuto di sherpa, entourage e mediatori politici di entrambe le parti.

Il 4 novembre sarà il giorno della verità. O almeno del primo, fragile armistizio da trovare che la drammatizzazione del teatrino della politica non aiuta.

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Federico Zacaglioni
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