Per tre sere Spoleto si lascia attraversare dallo spirito più brillante di Mozart. Le nozze di Figaro, capolavoro del 1786 su libretto di Lorenzo Da Ponte, torna al Teatro Nuovo venerdì 12 e sabato 13 settembre alle 20.00 e domenica 14 settembre alle 16.30, con due recite dedicate alle scuole lunedì 15 e martedì 16 alle 9.30. È il finale perfetto per la 79a edizione della stagione lirica sperimentale: un nuovo allestimento che rilancia il percorso sulla “Trilogia italiana” avviato nel 2022 con il Don Giovanni spoletino, affidando a un cast giovane e a una regia di forte impronta teatrale la commedia degli equivoci più amata del repertorio.
Opera buffa, sì, ma capace di parlare al presente con una precisione sorprendente. La lettura musicale di Marco Angius mette a fuoco i motori profondi della partitura, in cui comicità e verità psicologica corrono insieme. "Motori impliciti di questa folle giornata sono senza dubbio il desiderio, corrisposto o meno, secondo i suoi diversi stadi cronologici – da quello adolescenziale a quello maturo – e il travestimento a oltranza, inteso come mutazione d’identità ovvero perdita di essa fino all’inversione tra genere maschile e femminile incarnata dal paggio Cherubino", spiega.
"Le nozze di Figaro, come regno della finzione, presentano personaggi-automi irrealistici quanto ineffabili", prosegue Angius. "In questa commedia degli alter ego, astrazione e narrazione si fronteggiano attraverso diversi strati sociali che proclamano il loro reciproco disprezzo".
Henning Brockhaus prosegue la sua indagine sui caratteri mozartiani: al centro non c’è solo il gioco del “buffo convenzionale”, ma l’espansione emotiva dei protagonisti, tra ferite e desideri. Così il regista sintetizza la sua chiave di lettura: "Con Le nozze di Figaro Mozart è riuscito a fare un enorme passo in avanti nel teatro musicale, nessun altro compositore del suo tempo aveva i mezzi per rendere la musica così teatrale, la capacità di mettere davvero in musica il pensare, il sentire e l’agire dei personaggi".
"Il “buffo convenzionale" vale per il gruppo di Don Bartolo, Marcellina, Don Basilio e Antonio, il giardiniere. La Contessa ha maggiore spessore; lo stesso vale per Rosina, che nel Barbiere è una vivacissima e furba ragazza, mentre qui si presenta con la maturità di una donna malinconica e trascurata dal marito, per poi interessarsi al giovanissimo Cherubino", conclude.
In buca suona l’Orchestra Calamani del Teatro Lirico Sperimentale — riconosciuta dal Ministero della Cultura come orchestra territoriale — insieme al Coro e ai Tecnici dello Sperimentale. Guida le voci il maestro del coro Mauro Presazzi mentre al cembalo c’è Antonio Vicentini. La tavolozza visiva porta le firme di Giancarlo Colis (costumi), Valentina Escobar (coreografia) ed Eva Bruno (luci).
Sul palco una compagnia giovane in alternanza:
Contessa: Viktoriia Balan / Lorena Cesaretti / Giorgia Costantino / Francesca Paoletti
Susanna: Eleonora Benetti / Gaia Cardinale / Sara Di Santo / Kristýna Kůstková
Figaro: Marco Gazzini / Nicolò Lauteri / Mattia Ribba
Cherubino: Emma Alessi Innocenti / Francesca Lione / Francesca Mercuriali
Marcellina: Lorena Cesaretti / Elena Finelli / Chiara Latini
Bartolo e Antonio: Sathya Gangale / Davide Romeo
Basilio e Don Curzio: Nicola Di Filippo / Joaquin Echave Cangemi
Barbarina: Eleonora Benetti / Beatrice Caterino / Ariadna Vilardaga
Venerdì 12 settembre alle 18.00, sempre al Teatro Nuovo di Spoleto, il direttore artistico Enrico Girardi dialoga con Marco Angius e Henning Brockhaus nella conferenza di presentazione: in quell’occasione sarà consegnato il Premio Spoleto Gioielli all’artista dello Sperimentale che avrà mostrato le migliori attitudini sceniche durante la stagione. I biglietti sono disponibili alla Biglietteria del Teatro Nuovo e online su Ticket Italia.