C'è chi va in vacanza per rilassarsi e ricaricare le pile e chi, come Stefano Bandecchi, per focalizzare le strategie imprenditoriali e pianificare le battaglie politiche per la ripresa dopo la sosta estiva. E così, se la mattinata era cominciata con lo scambio epistolare col vicepresidente della Provincia di Terni Francesco Ferranti sulla variante amerina, la prima serata del week end che condurrà al Ferragosto si chiude con il proclama del presidente della Provincia e sindaco di Terni. "Sia ben chiaro a tutti e nessuno dorma sonni tranquilli - attacca Stefano Bandecchi dalla tolda del suo yacht in pieno Adriatico -: finché la Regione non avrà rimesso l'ospedale di Terni in agenda, anzi al primo posto dell'agenda, della variante stradale per l'ospedale di Narni-Amelia non si discuterà in **consiglio provinciale".
Un diktat, quello del numero uno di Palazzo Bazzani, che arriva dopo uno scambio di messaggi via email con Francesco Ferranti, vicepresidente forzista della Provincia, che aveva chiesto di rimettere all'ordine del giorno la discussione del finanziamento per realizzare la strada di collegamento tra il nuovo nosocomio amerino-narnese e il sistema viario e infrastrutturale del Ternano. La notizia della richiesta di Ferranti era rimbalzata sui media online, ma Tag24 era riuscita ad avere in anteprima anche la risposta inviata via PEC da Bandecchi. Una risposta, però, dal tono burocratico e priva di strategia politica.
"Io ho chiarissimo in testa uno schema - dice il presidente della Provincia -. E lo schema prevede questa timeline: il 25 agosto un incontro tra Stefano Bandecchi e Stefania Proietti, con i rispettivi team dirigenziali. Da una parte il presidente della Provincia e sindaco di Terni con le sue rivendicazioni, dall'altro la presidente della Regione dell'Umbria che deve recepire le nostre proposte. La variante di Amelia sarà discussa e deliberata in consiglio provinciale solo se Terni diventerà il sacro Graal della programmazione sanitaria umbra".
Un ragionamento strategico, quello di Stefano Bandecchi, che affonda le radici in una visione più ampia, legata anche al recente riconoscimento della Zona Economica Speciale (ZES) per il territorio umbro.
"Terni è una città industriale per definizione - sottolinea il presidente della Provincia e sindaco di Terni - e tutti gli investimenti che arriveranno grazie alla ZES saranno, per forza di cose, concentrati prevalentemente qui".
Da questa considerazione discende, secondo Bandecchi, un principio di equità e di reciprocità istituzionale: "Se Terni, grazie alla forza delle sue industrie, saprà portare opportunità e ricchezza a tutta la Regione, è giusto che questo contributo venga riconosciuto anche nella programmazione sanitaria".
Un riconoscimento che, per il primo cittadino, deve tradursi in strategie concrete di sviluppo per la Bassa Umbria, un’area che - denuncia -"è stata dimenticata per decenni dai governi regionali in materia di investimenti sulla rete infrastrutturale della sanità".
Le sollecitazioni di Ferranti con la risposta positiva ma condizionata del presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, è solo l'ultimo capitolo di una polemica che dura da circa un mese. A innalzare il muro politico che ha momentaneamente bloccato la variante SR 205 Amerina, opera essenziale per l’ospedale Narni-Amelia, infatti, è stato proprio il sindaco ternano con il suo gruppo consiliare di Alternativa Popolare in Provincia.
Le motivazioni del presidente della Provincia e sindaco di Terni - supportato dalla presidente del Consiglio comunale Sara Francescangeli e dagli altri esponenti di AP, si fondano su una visione strategica più ampia: "Finché la Regione non rimette al primo posto dell’agenda la questione dell’ospedale di Terni, non si potrà discutere la variante".
La decisione di stoppare l’opera non è quindi solo un atto politico ma un tentativo di riequilibrare risorse e attenzione, imponendo un dialogo a più voci nella gestione della sanità regionale, con Terni protagonista indiscussa.