Ferranti chiama, Bandecchi risponde. La variante di Amelia, crocevia per il futuro ospedale di Narni-Amelia da realizzare in località Cammartana, torna nell’agenda del Consiglio provinciale di Terni. Nonostante le ferie - il vicepresidente Ferranti da Bilbao e il presidente Bandecchi a bordo dello yacht Agape Rose in Croazia - un fitto scambio di PEC e mail ha riaperto il dossier. La vicenda non è solo viaria o sanitaria: è anche politica, e tocca gli equilibri di un’amministrazione provinciale priva di una maggioranza consiliare ma tenuta in piedi da un accordo istituzionale fragile ma pragmatico. E che finora ha funzionato.
La richiesta formale di Ferranti, protocollata il 7 agosto, chiede la convocazione urgente del Consiglio provinciale per approvare la convenzione tra Regione Umbria, Provincia di Terni e Comune di Amelia, necessaria a completare la variante SR 205. “L’opera è di valenza strategica per il territorio”, scrive Ferranti, ricordando il lungo confronto con il sindaco di Amelia e la disponibilità a svolgere la seduta anche in modalità telematica.
L’iter si era arenato qualche settimana fa quando Bandecchi, irritato per la mancata programmazione dell’ospedale di Terni, aveva bloccato l’atto. Ora, in una risposta formale via PEC, il presidente ha aperto alla discussione: “Gentile consigliere provinciale, prendo atto della tua richiesta… Nel più breve tempo possibile sarà quindi inserito il tema della variante sulla SR 205 all’ordine del giorno del prossimo consiglio provinciale”.
Sul piano operativo, il via libera all’inserimento in Consiglio rappresenta un passaggio decisivo per sbloccare un cantiere che riguarda direttamente l’accessibilità al nuovo presidio sanitario e, più in generale, la viabilità di collegamento nell’area narnese-amerina.
Oltre il piano tecnico, la mossa ha una forte valenza politica. Bandecchi, che in più occasioni ha lamentato la scelta “isolazionista” di gran parte del centrodestra provinciale, trova qui un’occasione per dimostrare che un’intesa istituzionale è possibile “in nome della soluzione dei problemi dei cittadini”.
Il rapporto tra Ferranti (Forza Italia) e Bandecchi, consolidatosi dopo l'ultima parentesi della gestione Pernazza (ora consigliera regionale) e poi nel periodo di transizione prima dell'elezione del sindaco di Terni, ha consentito finora di garantire il funzionamento della Provincia in assenza di una maggioranza stabile. E si conferma il vero motore dell’ente.
Lo stesso Ferranti, a margine della sua iniziativa, rivendica: “La Provincia è sempre stata gestita in mancanza di una maggioranza consiliare grazie a un accordo istituzionale che consente di espletare le attività indispensabili e utili agli interessi dei cittadini. Parliamo di gestione e manutenzione delle scuole secondarie superiori e della sicurezza sulle arterie viarie”.
Il vicepresidente invita a “frenare le polemiche” e a smettere di alimentare contrapposizioni partitiche, sottolineando come l’accordo istituzionale sia in vigore dal settembre 2024, già sotto la presidenza Pernazza, proprio per tutelare l’interesse pubblico e assicurare la governabilità dell’ente.
L’apertura sulla variante di Amelia arriva mentre il presidente Bandecchi prepara un’agenda densa per il rientro dalle ferie. Entro agosto è previsto un incontro con la presidente della Regione Stefania Proietti e la dirigente alla sanità Daniela Donetti, dedicato al futuro dei presidi ospedalieri di Terni e della provincia.
Parallelamente, Bandecchi ha chiesto la convocazione dell’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale della USL Umbria 2, indirizzando la richiesta al sindaco di Foligno Stefano Zuccarini - interlocutore con cui i rapporti sono ottimi, complice l’appoggio esterno decisivo al ballottaggio del 2024.
In questo contesto, la scelta di sbloccare la variante appare come un tassello di un mosaico più ampio, dove le priorità infrastrutturali e sanitarie si intrecciano con la strategia politica. Se l’accordo istituzionale tra Bandecchi e Ferranti porterà a un ripensamento nelle strategie del centrodestra è difficile ipotizzarlo.
Quello che è certo è che le polemiche interne ai partiti del centrodestra, le posizioni personali e la scelta di un’opposizione rigida hanno tenuto fuori la coalizione di FdI, Forza Italia e Lega (quest'ultima in positivi rapporti con Alternativa Popolare, ma priva di consiglieri comunali e provinciali) da alcuni dossier strategici - come la governance delle aziende pubbliche, la gestione della sicurezza e la programmazione sanitaria.
Con un'intesa più ampia, invece, il Consiglio provinciale potrebbe ritrovare la capacità di affrontare dossier complessi, a partire proprio dalla SR 205, senza essere ostaggio di logiche di schieramento.