11 Aug, 2025 - 11:44

Scoop da Gubbio: foto inedita di Papa Leone XIV con due confratelli agostiniani, ritrovata grazie a una lettrice norvegese

Scoop da Gubbio: foto inedita di Papa Leone XIV con due confratelli agostiniani, ritrovata grazie a una lettrice norvegese

È ufficiale: la foto è autentica e racconta una pagina affascinante della vita dell’attuale Pontefice. Lo scatto, ritrovato grazie a una nostra lettrice norvegese di religione cattolica e innamorata di Gubbio, ritrae Papa Leone XIV – allora ancora cardinale – insieme a due confratelli agostiniani: padre Alejandro Moral Anton, attuale priore generale dell’Ordine, e padre Giuseppe Pagano, oggi priore di Santo Spirito a Firenze.

Un’immagine che, più che un semplice ricordo, è la conferma visiva di un legame profondo tra il Pontefice e la città di Gubbio, già rivelato mesi fa dal nostro articolo esclusivo sulla sua “patente da matto” ottenuta negli anni ’80.

Il precedente: quando “Fratello Robert” fece i tre giri alla Fontana del Bargello

Era la prima metà degli anni ’80, un’Italia ancora segnata da ritmi lenti e viaggi in treno. Robert Francis Prevost, giovane studente agostiniano americano di poco più di trent’anni, viveva al Collegio Santa Monica di Roma, centro internazionale della formazione agostiniana. Insieme a un gruppo di confratelli provenienti da diversi Paesi, decise di fare un’escursione a Gubbio.

Come abbiamo raccontato in questo articolo, non si limitarono a visitare la città: si sottoposero al rito goliardico della “patente da matto”, girando tre volte in senso antiorario attorno alla Fontana del Bargello, per le quali ricevettero una regolare patente da Matto di Gubbio

Padre Giuseppe Pagano, che era con lui quel giorno, ricorda: “Era felice, rideva, partecipava con entusiasmo. Non pensava al pontificato, pensava solo a vivere la giornata con gioia”.

La foto: tre confratelli, un’amicizia e una storia che continua

La fotografia ritrovata mostra tre figure in abito civili.  A destra, il futuro Papa Leone XIV; a sinistra, padre Alejandro Moral Anton, oggi priore generale; al centro, padre Giuseppe Pagano oggi Priore di Santo Spirito a Firenze. I volti sono distesi, lo sguardo diretto verso l’obiettivo, il clima è quello di chi condivide un cammino di fede e di vita comunitaria.

Resta il mistero del quarto confratello, quello che ha scattato la foto...

Non si tratta di un’immagine ufficiale o protocollare: è uno scatto che racconta la quotidianità, il senso di appartenenza a una comunità religiosa, la fraternità che si respira tra confratelli che si conoscono e si stimano.

Una segnalazione nata dall’amore per Gubbio

La foto è emersa grazie alla segnalazione di una nostra lettrice norvegese, Linda, cattolica praticante e appassionata di Gubbio. “Ho riconosciuto subito padre Robert e ho pensato al vostro articolo sulla patente da matto ci ha scritto. “Sapevo che sarebbe stata una notizia speciale per gli eugubini”.

Il suo contributo dimostra come le storie locali possano avere risonanza internazionale e come il legame tra un Pontefice e una città possa emergere anche da piccoli dettagli trovati sul web.

Dal giro attorno alla fontana al Soglio di Pietro

Chi ha conosciuto Robert Francis Prevost in quegli anni lo ricorda come una persona di grande intelligenza e apertura, capace di ridere di sé e di affrontare imprevisti senza agitarsi. Dopo la giornata a Gubbio, lui e i compagni sbagliarono treno e finirono verso Ancona, invece che verso Roma. “La prese con filosofia, come parte dell’avventura ricorda ancora padre Pagano.

Oggi, quell’episodio assume un valore simbolico: la capacità di accettare l’imprevisto e di viverlo con leggerezza è diventata una cifra del suo stile pastorale. Non è difficile vedere un filo che unisce il giovane “matto onorario” di Gubbio al Papa che oggi guida la Chiesa con un approccio aperto, empatico e diretto.

La reazione della città: orgoglio e attesa

La conferma dell’autenticità della foto ha suscitato curiosità e orgoglio a Gubbio. C’è chi già immagina una futura visita papale, magari con un momento simbolico alla Fontana del Bargello. “Sarebbe bellissimo rivederlo fare i tre giri, questa volta in papamobile” scherza un residente.

Per il sindaco Fiorucci, “questa storia è la dimostrazione di come Gubbio sappia intrecciare storia, tradizione e attualità, diventando parte della biografia di personalità di rilievo internazionale”.

Una “follia” dal sapore evangelico

Il legame con la “patente da matto” non è solo folclore. Nella spiritualità cristiana, la “follia” ha un significato alto, come ricorda San Paolo: “Se siamo pazzi, lo siamo per Dio” (2 Cor 5,13). È la capacità di andare oltre le convenzioni, di scegliere la semplicità e la gioia come strumento di testimonianza.

La giovane follia eugubina di Leone XIV si può leggere come un segno profetico: un invito a non perdere la capacità di stupirsi, a vivere la fede con spontaneità.

Uno scoop che unisce più Paesi

Questa storia collega idealmente Norvegia, Italia e Vaticano: una lettrice straniera innamorata di Gubbio, una città umbra con tradizioni uniche, e un Papa che in gioventù ha respirato la sua aria. È la dimostrazione che le vicende locali, se raccontate con cura, possono avere eco ben oltre i confini.

E adesso?

La foto entrerà a pieno titolo nel patrimonio iconografico legato a Papa Leone XIV. Non è escluso che venga esposta in occasione di future celebrazioni o mostre dedicate alla storia e ai legami internazionali di Gubbio. Intanto, resta una testimonianza viva di un ponte tra passato e presente, tra un giovane frate e il Pontefice di oggi.

Foto: Papa Leone XIV (a destra) con padre Alejandro Moral Anton (a sinistra) e padre Giuseppe Pagano (al centro). Immagine ritrovata grazie a una lettrice norvegese e confermata dalla nostra redazione.

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Mario Farneti
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