11 Sep, 2025 - 20:32

Pendolari senza tregua: lunedì 15 settembre sciopero totale dei bus

Pendolari senza tregua: lunedì 15 settembre sciopero totale dei bus

Lunedì 15 settembre il trasporto pubblico locale dell’Umbria si fermerà per uno sciopero di 24 ore, proclamato dalle sigle sindacali Filt Cgil e Faisa Cisal. La data scelta non è casuale: coincide con il giorno della riapertura delle scuole, circostanza che rischia di aggravare i disagi per studenti e lavoratori pendolari.

In una conferenza stampa convocata per venerdì 12 settembre, i sindacati illustreranno le ragioni della protesta, denunciando la “crisi del TPL umbro e dei trasporti in Umbria, con disagi per i viaggiatori, soprattutto i pendolari.

Tpl Umbria, sciopero di 24 ore il 15 settembre

Lo sciopero regionale coinvolgerà l’intera rete dei mezzi pubblici umbri per l’intera giornata di lunedì 15. L’astensione dal lavoro riguarda il personale di Busitalia Sita Nord e di varie aziende consorziate del trasporto locale (tra cui Sulga Autolinee, ACAP, Autoservizi Troiani, CMT Terni, Autoservizi Fonti, Eredi Fortuni), paralizzando di fatto sia i servizi urbani sia i collegamenti extraurbani.

Saranno garantiti esclusivamente i servizi minimi essenziali nelle fasce orarie di garanzia, ma per il resto della giornata molte corse potrebbero essere soppresse o subire ritardi.

Il blocco dei mezzi coincide con la riapertura delle scuole

La scelta di incrociare le braccia proprio nel giorno della riapertura delle scuole punta a massimizzare l’attenzione sui problemi del settore – mettendo in evidenza l’importanza del TPL per la vita quotidiana di migliaia di persone – pur causando inevitabilmente notevoli disagi all’utenza in una giornata critica.

Migliaia di pendolari e studenti umbri potrebbero dunque incontrare difficoltà negli spostamenti verso scuole e luoghi di lavoro, specialmente nelle città maggiori come Perugia e Terni, dove l’afflusso sui mezzi è più intenso.

Filt Cgil e Faisa Cisal denunciano la crisi del trasporto

I sindacati denunciano che il TPL regionale versa in una situazione critica ormai da anni, tra tagli alle risorse e incertezze sul futuro assetto del servizio. Già nel 2022 la Regione Umbria prospettò una profonda riorganizzazione, annunciando una gara per l’affidamento del servizio suddivisa in quattro bacini territoriali – due nell’area di Perugia (urbano ed extraurbano), uno nell’area Foligno-Spoleto e uno nell’area di Terni – abbandonando così l’idea di un singolo gestore regionale.

Questa scelta, motivata da Palazzo Donini con la necessità di ridurre i costi (stimato un risparmio di circa 13 milioni di euro), è però fortemente osteggiata da Filt Cgil e Faisa Cisal.

Secondo i rappresentanti sindacali, tornare a gestire il servizio in quattro parti significa di fatto “privatizzare” il trasporto pubblico locale, perdendo una visione d’insieme efficace. Il rischio – denunciano – è di creare “servizi di serie A e serie B”, con le zone più periferiche penalizzate perché incapaci di reggersi economicamente, il che finirebbe per ledere il diritto alla mobilità dei cittadini umbri.

Pendolari umbri tra tagli, ritardi e corse soppresse

Filt Cgil e Faisa Cisal temono inoltre ricadute occupazionali e un peggioramento delle condizioni di lavoro e del servizio. Già all’inizio del 2023 le due sigle avevano manifestato la propria contrarietà alle scelte della Regione, definendo la direzione intrapresa “pericolosa, in termini occupazionali e per la stessa qualità del servizio offerto”. Nonostante alcuni tentativi di dialogo con le istituzioni, i sindacati sostengono di non sentirsi adeguatamente ascoltati e hanno quindi deciso di intensificare la mobilitazione.

Gli esponenti sindacali sottolineano come la crisi del trasporto pubblico si traduca in disagi quotidiani per chi viaggia. Già oggi, migliaia di pendolari umbri devono fare i conti con collegamenti insufficienti, mezzi spesso obsoleti e tempi di percorrenza molto elevati. Alcune tratte chiave, sia su gomma che su ferro, presentano ritardi cronici e percorrenze interminabili: basti pensare che collegamenti ferroviari come la Firenze–Roma (via Terontola), la Perugia–Foligno o la Terni–Roma continuano a registrare tempi di viaggio inaccettabili, mettendo a dura prova chi si sposta ogni giorno.

Servizi minimi garantiti e disagi attesi per studenti e lavoratori

Queste difficoltà non riguardano solo i treni a lunga percorrenza, ma anche il trasporto locale su autobus: nelle ore di punta i mezzi sono spesso affollati e alcune corse vengono cancellate per mancanza di personale o guasti, costringendo chi studia o lavora a estenuanti attese.

I sindacati ricordano che il trasporto pubblico è un servizio essenziale da cui dipende la vita di molti cittadini – lavoratori, studenti, pensionati – e che il suo progressivo degrado penalizza l’intera comunità. Con lo sciopero del 15 settembre, Filt Cgil e Faisa Cisal intendono portare all’attenzione generale la condizione critica dei pendolari umbri e la necessità di interventi concreti per garantire un servizio di trasporto pubblico più efficiente, equo e affidabile per tutti.

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Francesca Secci
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