26 Mar, 2025 - 09:30

Scontro infuocato sulla sanità tra maggioranza e opposizione. È corsa contro il tempo per evitare il commissariamento

Scontro infuocato sulla sanità tra maggioranza e opposizione. È corsa contro il tempo per evitare il commissariamento

Quella di ieri passerà alla storia politica dell'Umbria come una delle pagine più infuocate di sempre. Per comprendere fino in fondo cosa sta accadendo in Regione, bisogna fare un passo indietro.

L'opposizione occupa l'aula a oltranza

Lo scontro tra maggioranza e opposizione sulla sanità viene da lontano, dalla campagna elettorale che si è giocata in buona parte su questo tema cruciale. A spuntarla, come è noto, è stata Stefania Proietti che aveva promesso l'abbattimento delle liste d'attesa nei primi cento giorni di governo. Insediata la nuova Giunta, a febbraio era arrivato l'annuncio dello sblocco di 30mila prestazioni sanitarie in lista. Un annuncio sul quale l'opposizione ha sempre detto di non vederci chiaro.

A far scoppiare la bomba però, è stato l'affidamento ad un privato della ricognizione sui conti della sanità pubblica in Umbria. Un affidamento costato circa 140mila euro che nell'"operazione verità" sulla sanità regionale, accusa l'opposizione, è passato non per l'Agenas, l'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari, bensì per un privato appunto.

Il verdetto dell'indagine ha fatto capitolare tutti portando alla luce un 'buco' da 243 milioni di euro che sia andava allargando almeno dal 2020 e che non è mai stato ripianato dalla giunta Tesei. Cifre su cui anche l'ex assessore alla Sanità della giunta Tesei, Coletto, ha confermato che era necessario approvare il piano sanitario. Dati che porterebbero la sanità umbra verso un commissariamento da parte del Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze con conseguenti tasse al massimo e che la Giunta Proietti sta provando in tutti i modi a scongiurare approntando un piano da presentare al Ministero entro il primo aprile.

Corsa contro il tempo per scongiurare il commissariamento

Lo scontro di ieri in aula è stato serrato. L'opposizione ha chiesto ancora che quel report affidato a un privato venisse reso pubblico prima di incrementare le tasse ai cittadini. La presidente Proietti ha fatto presente che se il Governo regionale non procede quanto prima alla predisposizione di un piano di rientro, ci penserà il Mef e sarà ben più doloroso per le tasche degli umbri di quello proposto dalla maggioranza che invece offrirebbe maggiori tutele, soprattutto per le fasce più deboli.

La maggioranza, ha sempre ribadito che quel 'buco' disastroso sia il risultato di anni di mala gestio e che ormai, non si può più rimandare la manovra. L'opposizione ha continuato a chiedere le carte gridando al tradimento dei principi di trasparenza. E così, cartelli alla mano, dal tardo pomeriggio di ieri ha occupato a oltranza Palazzo Cesaroni continuando ad invocare i documenti che certifcano il famoso 'buco' e il conseguente aumento delle tasse.

Dalla maggioranza, hanno parlato di un "tentativo, molto teatrale, della minoranza di spostare l'attenzione dal cuore del problema è fallito. Con l'intervento della presidente Proietti e con l'annunciata presentazione della 'due diligence', condotta da un ente terzo, sui conti disastrati della nostra sanità, si esauriscono gli argomenti di un'opposizione che sa di avere gravissime responsabilità sull'enorme disavanzo prodotto nel corso di cinque anni di governo, disavanzo che oggi mette l'Umbria con le spalle al muro" questa la replica della Giunta Proietti.

L'ex governatrice Tesei ha tirato in ballo anche Verdone mentre De Luca ha riferito che quelle accadute in aula sono "cose inimmaginabili". "Loro che parlano di rendite di posizione, quelle che hanno difeso ogni santo giorno per cinque anni e che noi stiamo smantellando giorno dopo giorno. La cosa di più paradossale che abbia mai visto nella mia vita - così la definisce l'assessore regionale all'Ambiente -. Il mondo al contrario per citare il loro leader politico. La destra che ha portato le 4 aziende sanitarie a 243 milioni di perdite ed ha creato un buco di 90 milioni di disavanzo ci urla addosso perché stiamo cercando di risolvere quello che hanno creato loro evitando danni ben peggiori".

Melasecche: "Le promesse della Proietti sono naufragate"

Il consigliere leghista Enrico Melasecche ha puntato ancora il dito contro il report del soggetto privato. "Non si capisce perché abbiano dato l'incarico a un privato e non all'Agenas - ha dichiarato -. Non ci vogliono dare neanche la relazione da cui parte questa manovra per l'incremento delle imposte a tutti gli umbri. Hanno paura di farci vedere le carte. È gravissimo. E poiché tutto quello che stanno facendo è sulla base di questa fantomatica relazione, chiediamo che ci venga data, tutti la devono leggere. Noi abbiamo una relazione del 16 novembre inviata alla (allora ndr) presidente Tesei, che certifica il disavanzo a 40 milioni. Vogliamo capire chi è il privato che avrebbe più che raddoppiato. La presidente ha detto agli umbri che il 'buco' è di 243 milioni e non di 90 o 40. Il problema è la trasparenza"

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Sara Costanzi
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