A Narni hanno preso il via le celebrazioni in onore di San Giovenale, il Santo Patrono. Tutta la città in questo periodo si trasforma nell'epicentro di una grande vivacità che, tra la fine di aprile e le prime due settimane di maggio, offre un fitto programma di iniziative tra festa, ricorrenze religiose, cultura, storia, spettacoli, enogastronomia e tradizione.
Già dal 24 aprile e fino al 2 maggio ogni giorno alle 18 nella concattedrale di Narni si tiene la novena con la celebrazione dei sacerdoti della vicaria di Narni, animata ogni giorno dalle diverse comunità parrocchiali del narnese.
Venerdì 2 maggio alle 21.30 l'appuntamento è in Cattedrale con l’offerta dei ceri al Patrono San Giovenale, suggestiva rievocazione della tradizionale offerta con la luminaria delle Autorità Comunali, dei Terzieri, delle Corporazioni e dei Castelli, che porge il proprio omaggio al vescovo diocesano. All’interno del rito si compie la “liberazione del prigioniero” che nel 2025 avrà una valenza anche sociale dal momento che si inserisce in un progetto di reinserimento sociale di alcuni detenuti presso l’isola di Pianosa, segno dell’attenzione verso le periferie esistenziali.
Il momento più sentito sarà naturalmente il 3 maggio, che quest'anno cadrà anche di sabato. Alle 10.30 si terrà il solenne pontificale presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu, a cui prenderanno parte anche le autorità civili e militari, e concelebrato dai sacerdoti della diocesi, con l’offerta dei ceri da parte delle parrocchie dell’antica diocesi di Narni.
Sindaco e vescovo accenderanno la lampada votiva davanti al busto di San Giovenale, seguirà quindi la suggestiva processione per le vie del centro cittadino con il busto del Santo e la benedizione a piazza dei Priori. Il tutto sarà accompagnato dallo scenario della città antica e dalla coreografia della sfilata del corteo storico in ricchi abiti medievali. Un appuntamento pieno di fascino che vedrà i figuranti al completo con indosso i preziosi abiti d'epoca offrendo uno spaccato molto prossimo a quella che era la società umbra del XIV secolo.
I festeggiamenti in onore del Santo Patrono a Narni hanno radici antiche. Quella di Narni è una delle rievocazioni storiche di maggior rilievo nell'intero panorama europeo, un risultato reso possibile dall'incessante dedizione che i narnesi riservano alla loro festa.
In onore di Sa Giovenale nel lontano 1371 si disputò la prima Corsa all'Anello e visitare la città durante i giorni della festa equivale ad immergersi in quelle affascinanti atmosfere d'epoca. Al 1371 risalgono anche gli statuti della città che codificavano i riti e i 'ludi' in onore del Santo Patrono.
La giostra equestre che oggi si tiene al Campo de li Giochi attira ogni anno migliaia di turisti da ogni parte del mondo. La 'moderna' Corsa all'Anello risale al 1967 e, giunta nel 2025 alla sua 57esima edizione, prevede da diversi anni anche una 'rivincita' a settembre.
I tre terzieri di Narni - Mezule, la zona a monte verso la Rocca, Santa Maria tra la chiesa di Santa Maria Impensole e la Porta Polella e Fraporta tra piazza dei priori e il Duomo - sono attivi durante tutto l'anno. Ognuno ha i suoi colori distintivi: Mezule bianco e nero, Santa Maria viola e arancione e Fraporta rosso e blu.
Come accade anche in altre città che sono riuscite a conservare e tramandare le antche tradizioni, i tre terzieri costituiscono dei centri di aggregazione che lavorano instancabilmente alla buona riuscita della festa.
Ogni terziere ha la propria scuderia che prepara i cavalieri che si sfideranno nella Corsa all' Anello, così come ci sono le sartorie guidate da costumisti storici che, attraverso la ricerca riescono a riprodurre gli splendidi abiti medievali che sfilano durante la festa.