13 Dec, 2025 - 11:50

Sisma, torna a casa il rosone della chiesa abbaziale di Sant'Eutizio a Preci

Sisma, torna a casa il rosone della chiesa abbaziale di Sant'Eutizio a Preci

L'Abbazia di Sant'Eutizio nel piccolo Comune umbro di Preci è un gioiello di fede e arte incastonato nella Valle Castoriana. Oltre ad essere uno dei complessi monastici più antichi d'Italia, è anche considerata uno dei luoghi più significativi del monachesimo occidentale. Risalente al V secolo, sia San Benedetto che San Francesco sono stati legati a questo complesso. 

Il sisma del 2016 ha pesantemente danneggiato l'Abbazia facendole perdere uno dei suoi simboli: il rosone romanico. A nove anni di distanza da quel drammatico evento, dopo un attento lavoro di selezione delle macerie, l'opera è tornata finalmente a casa, ricollocata sulla facciata della chiesa abbaziale. 

Un momento di unità

È stato un momento suggestivo e di grande emozione che ha restituito alla comunità uno dei suoi manufatti più cari, segno tangibile che nonostante le ferite inflitte dal terremoto, si lavora incessantemente per la rinascita. L'arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha scoperto il rosone che ha poi benedetto, tra gli applausi dei presenti. Alla cerimonia hanno presenziato, tra gli altri, il parroco don Dieudonnè Mutombw Tshibang, l'emerito don Luciano Avenati, la sovrintendente umbra Francesca Valentini, tecnici e progettisti, e il consigliere comunale Nicolas Giordani in rappresentanza del sindaco Massimo Messi, assente per motivi personali.

Boccardo: "La ricostruzione è possibile"

Mosignor Boccardo ha riflettuto sul valore della ricostruzione dove insieme ai luoghi rinascono anche le comunità che li abitano. "Rivedere i pezzi dispersi del rosone - ha affermato - e della facciata rimessi insieme in armonia ci fa dire che la ricostruzione è possibile. Accanto a quella delle strutture, procede anche la ricostruzione delle relazioni, che hanno bisogno di luoghi in cui manifestarsi e S. Eutizio è uno di questi. Il complesso abbaziale, una volta terminata la sua ricostruzione, sarà un punto di riferimento che ci ricorda una sapienza per interpretare la vita e ci suggerisce che quanto qui vissuto nel passato può essere ancora riproposto in modalità diverse".

Il processo di restauro è il risultato di un'ampia sinergia

Lo stesso processo di ricostruzione è il risultato di relazioni, un aspetto su cui la soprintendente Valentini si è soffermata ricordando che "la restituzione del rosone come simbolo di rinascita della Abbazia di Sant’Eutizio rappresenta un importante risultato della collaborazione fra Archidiocesi, Soprintendenza e ditte e professionisti del restauro, attuata attraverso l’attenta selezione delle macerie e la ricomposizione dei frammenti originali, nel rispetto della storia e della autenticità di uno dei capolavori dell’arte romanica umbra".

Numerose le operazioni eseguite sull'opera. Si è partiti dalla spolveratura e pulitura preliminari, passando per la documentazione fotografica e il rilievo del degrado. Da lì la schedatura e il riconoscimento dei frammenti, quindi il loro consolidamento e unione e l'assemblaggio a secco presso il laboratorio di restauro. I pezzi mancanti sono stati rifatti poi si è provveduto al rilievo laser scanner e infine alla a lungo attesa, ricollocazione sulla facciata.

22 milioni e mezzo di euro per la rinascita dell'Abbazia di Sant'Eutizio

Le comunità sono fatte anche dei propri simboli e poter tornare a viverli e ad esserne custodi, rappresenta una riconquista necessaria per le terre devastate dal terremoto. In questa direzione va anche la ricostruzione del complesso abbaziale di Sant'Eutizio. Qui tra Abbazia e relativa chiesa sono stati stanziati un totale di 22 milioni e mezzo di euro per il recupero di chiesa, monastero, campanile e rupe impiegando un ampio team di ditte, tecnici e progettisti.

I lavori per il recupero e la messa in sicurezza della chiesa erano partiti esattamente tre anni fa, il 14 dicembre 2022 con un importo complessivo di 5.321.277,77 euro, di cui: 1.126.387,47 euro per la sicurezza e 4.194.890,30 euro per i lavori con l’archidiocesi di Spoleto-Norcia quale soggetto attuatore. Parallelamente sono stati avviati i lavori anche al monastero e la messa in sicurezza della rupe, dove verrà ricostruito il campanile.  

AUTORE
foto autore
Sara Costanzi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE