A Monsignor Renato Boccardo, arcivescovo della Diocesi Spoleto-Norcia, il Comune di Norcia ha conferito la cittadinanza onoraria. Un segno tangibile del legame di stima e affetto che ha unito e unisce istituzioni civili e religiose che insieme hanno affrontato il percorso complesso della ricostruzione.
La cerimonia si è tenuta alle 18 di ieri, domenica 2 novembre, presso la sala DigiPass proprio a conclusione delle solenni celebrazioni in occasione della riapertura al culto della Basilica di San Benedetto che nove anni dopo il terribile terremoto del 2016, è stata restituita ai fedeli. Le delibera era arrivata da parte del Consiglio comunale lo scorso 20 ottobre.
Monsignor Boccardo, originario del torinese, è diventato arcivescovo della Diocesi di Spoleto-Norcia nel 2009. Da oltre sedici anni è la guida spirituale della comunità; dal 2017 è stato inoltre nominato presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu).
In riconoscimento del suo impegno e della sua vicinanza il Comune di Norcia ha voluto concedergli la cittadinanza onoraria. "La costante presenza, la paterna guida spirituale, l’instancabile dedizione verso la comunità nursina - quali testimonianza della - vicinanza della Chiesa nei momenti più difficili e nella rinascita della città di Norcia" sono queste le motivazioni sottolineate dall'amministrazione nursina.
"Non un atto formale - ha sottolineato il sindaco Giuliano Boccanera durante la cerimonia - ma l’espressione autentica di un legame consolidatosi nel tempo, specie in una delle pagine più tristi della nostra recente storia. Con discrezione, forza e amore Lei è stato accanto alla nostra gente - ha ricordato -. Non ci ha mai lasciati soli; il suo impegno concreto per la ricostruzione, non solo degli edifici ma specie delle relazioni, sono stati per noi elementi di speranza e forza. Ha pregato con noi e per noi, ha lavorato instancabilmente per la rinascita della nostra città. Lei è uno di noi, è parte della nostra storia, delle nostre fatiche. Il popolo di Norcia la abbraccia e la ringrazia. Oggi la Città le apre le sue porte come cittadino. Benvenuto a casa".

"Divento "nursino", cioè entro a far parte di questa comunità, ed è per me un grande onore - ha affermato Boccardo -. In realtà non mi sono mai sentito estraneo (il paesaggio mi ricorda le montagne del Piemonte...), anche se non sempre qualche nursino ha accolto e compreso le scelte pastorali della Chiesa diocesana e del vescovo, talvolta ferocemente criticate. Mi accosto in punta di piedi ammirando (l’ho imparato in questi anni) l'attaccamento al territorio, la laboriosità, la fierezza di appartenere ad una gens antica che ha dato Benedetto all'Europa e al mondo la tenacia di ricominciare sempre".
Ricordando le ferite inflitte dal terremoto ha parlato della sua missione: "ho provato ad "essere vicino" con azioni concrete e anche a "farmi voce" delle attese, delle frustrazioni, delle legittime richieste di rispetto e di sostegno operativo. Non per eroismo o per interesse, ma semplicemente perché questa è la nostra missione: noi preti siamo mandati per stare con la gente, per accompagnare e condividere, per tenere viva la speranza, per ripetere i gesti e le parole del Signore Gesù nella vita quotidiana".
La cittadinanza onoraria, ha aggiunto l'arcivescovo, è anche un riconoscimento dell'impegno della Chiesa diocesana e dei religiosi del territorio tutti "che dopo il terremoto non si sono allontanati nemmeno per un giorno, volendo condividere "fino in fondo" l’esistenza della loro gente, dormendo in macchina le prime notti, poi nei tendoni della Protezione Civile, quindi nelle roulottes e poi ancora - e fino ad oggi - nelle casette di legno".
L'auspicio, ha concluso Boccardo, è che questo spirito di unità e collaborazione tra Diocesi e istituzioni civili, prosegua "nel rispetto delle competenze e responsabilità di ciascuno, affinché fioriscano e si consolidino la concordia e la giustizia, e per l’onestà dei cittadini e la saggezza dei governanti tutta la comunità nursina possa godere di un autentico progresso umano e sociale, accogliendo con coraggio e fedeltà il messaggio di San Benedetto che invita a riservare particolare attenzione e rispetto alla persona umana - che è ben più di un soggetto economico - e alla sua famiglia".