24 Mar, 2025 - 10:00

Cyberbullismo e baby gang, a Orvieto Roberta Bruzzone incontra gli studenti

Cyberbullismo e baby gang, a Orvieto Roberta Bruzzone incontra gli studenti

Criminologa e psicologa, Roberta Bruzzone è ormai tra i volti noti della tv italiana. Sul piccolo schermo, oltre a presenziare vari programmi, è l'autrice e conduttrice di alcuni format di successo dedicati a casi di cronaca nera. Nominata come consulente di parte di Michele Misseri nel delitto di Avetrana, è intervenuta in altri casi che l'hanno resa familiare a un vasto pubblico. Sempre diretta, a volte scomoda, le sue analisi puntuali sono diventate un punto di riferimento per far luce su alcune delle pagine più oscure degli ultimi anni. 

Lunedì 31 marzo proprio lei sarà ad Orvieto per incontrare gli studenti degli Istituti superiori del territorio con cui approfondirà due argomenti di stringente attualità: cyberbulismo e baby gang. 

Roberta Bruzzone ad Orvieto per parlare dei rischi della violenza giovanile

'Dalla Rete alla Strada, insieme contro la violenza – Educare per prevenire cyberbullismo e baby gang' è questo il titolo dell’incontro-dibattito che vedrà protagonista Roberta Bruzzone. L'appuntamento, organizzato congiuntamente dagli assessorati all’Istruzione e alla Sicurezza del Comune di Orvieto, è per lunedì 31 marzo alle 10 alla Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo. All’iniziativa interverranno il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Stefano Spagnoli e l’assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili, Alda Coppola.

All'evento parteciperanno studenti e studentesse degli istituti superiori della città. L'obiettivo è quello di sensibilizzare le ragazze e i ragazzi sui rischi legati alla violenza giovanile, sia online che offline, offrendo loro strumenti concreti per riconoscere, prevenire e contrastare tali fenomeni. Bruzzone, esperta in criminologia e psicologia investigativa, guiderà il dibattito, approfondendo i meccanismi psicologici e sociali che portano alla formazione di gruppi violenti e alle dinamiche di cyberbullismo.

Un'occasione importante che, come sottolineato dal vicesindaco Stefano Spagnoli e dall’assessore  Alda Coppola, vuole essere il primo di una serie dedicata alla prevenzione. Il confine tra la violenza virtuale e quella reale è sempre più sottile e come amministrazione riteniamo fondamentale fornire alle ragazze e ai ragazzi gli strumenti per difendersi da questi pericoli e promuovere una cultura della legalità e del rispetto. L’incontro, cui seguiranno anche altri momento di approfondimento, rappresenta un’opportunità per studenti, insegnanti e famiglie di approfondire una tematica di grande attualità e di confrontarsi con esperti del settore“ hanno dichiarato.

In Umbria aumentano i reati commessi da giovani e giovanissimi

Cyberbullismo e baby gang, parole che fanno rabbrividire chiunque, soprattutto i genitori. Basta dare uno sguardo alle pagine di cronaca per rendersi conto che sono due facce della stessa medaglia e che purtroppo non si tratta di facili allarmismi. Stando infatti a quanto divulgato durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, nel secondo semestre del 2024 la criminalità minorile in Umbria è aumentata, con un'evidenza particolare per i reati commessi da minori di 14 anni. Un fenomeno che non solo non può essere ignorato ma per cui è necessario che i più giovani siano a conoscenza di strumenti e rischi connessi. 

Tra i reati giovanili più diffusi nella nostra regione, al primo posto vi sono quelli contro l'incolumità personale, seguiti dai furti e dallo spaccio di sostanze stupefacenti. Preoccupanti anche i reati di natura sessuale. Secondo quanto reso noto dal Procuratore Generale, Sergio Sottani, particolarmente inquietante sembra la motivazione che spinge i più giovani a commettere atti criminali, ovvero la volontà di integrazione, dove i modelli anzichè essere positivi diventano l'opposto.

Dati alla mano, quello che emerge è un quadro molto complesso che affonda le proprie radici in un diffuso disagio giovanile, sfaccettato e trasversale. Bisogna correre ai ripari anzitutto mettendo in campo le azioni di prevenzione, rafforzando il coinvolgimento dell'intera comunità educante, famiglie e scuole in primis proprio come nell'evento proposto dal Comune di Orvieto.

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Sara Costanzi
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