Spoleto si appresta ad ospitare la 68esima edizione del Festival dei Due Mondi che animerà la città dal 27 giugno al 13 luglio prossimi. Una kermesse iconica di spessore internazionale che accoglierà artisti e pubblico da ogni parte del mondo. In questo clima di grande vivacità, si è inserita nei giorni scorsi la visita di Tommaso Bori, vicepresidente regionale con delega alla Cultura che, accompagnato dal sindaco Andrea Sisti, ha realizzato una serie di sopralluoghi in alcuni siti culturali strategici del territorio.
La prima tappa è stata il deposito di Santo Chiodo dove sono conservate migliaia di opere provenienti dai luoghi colpiti dal sisma del 2016. Un esempio di tutela del patrimonio che è diventato il fulcro di un processo di rigenerazione urbana e che oggi costituisce modello a livello nazionale.
Il deposito è in corso di ampliamento e a breve vedrà la luce un nuovo capannone dedicato alla conservazione di materiali dell’architettura storica come pietra e laterizio e di grandi arredi sacri lignei che lavorerà in sinergia con il deposito già esistente. I lavori finanziati dal Piano Nazionale Complementare del PNRR, ammontano a 6,3 milioni di euro e la progettazione ha puntato su elevati standard di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) oltre che del principio 'Do No Significant Harm' (DNSH), garantendo anche la classe IV antisismica.
Connesso a questo primo importante intervento, vi è il recupero dell’ex Mattatoio civico di Spoleto che consentirà una fruizione pubblica del patrimonio conservato a Santo Chiodo. Con 5 milioni e mezzo, sempre dai fondi PNC-PNRR, si tratta di un’operazione di grande valore culturale e storico-architettonico per l'edificio ottocentesco.
Bori ha sottolineato il ruolo cruciale della cultura "per la rigenerazione di un territorio e la riqualificazione urbana, un elemento cardine delle politiche di sviluppo regionali".
"Il deposito del Santo Chiodo - ha dichiarato - incarna perfettamente questa visione, dimostrando come la tutela del patrimonio artistico possa tradursi in un potente strumento di rilancio economico e sociale. Qui si preserva la nostra storia, si cura la ferita del sisma e si gettano le basi per il futuro all’insegna della creatività e dell’arte".
La visita di Bori ha toccato poi l'ex monastero della Stella e Casa Menotti. Qui ha sede il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi di Spoleto che raccoglie materiale audio, video e fotografico delle edizioni del Festival dal 1958 ad oggi. Una memoria di inestimabile valore reso accessibile al pubblico, grazie all'impegno della Fondazione Monini che ha digitalizzato il materiale proveniente dall'archivio comunale di Spoleto e dalla Fondazione Festival dei Due Mondi.
"Un’azione di grandissima importanza - l'ha definita Bori - perfettamente in linea con il lavoro che la Regione Umbria sta portando avanti, riconoscendo nella digitalizzazione uno strumento cruciale per la tutela, la valorizzazione e la diffusione del nostro inestimabile patrimonio culturale".
Positivo il bilancio dell'incontro che, come ha riferito il sindaco Sisti, "ha avuto un taglio molto operativo che si è focalizzato sui progetti principali che stanno interessando la città".
"I sopralluoghi effettuati - ha detto il primo cittadino - dal Deposito museale di Santo Chiodo all’ex Mattatoio, dal Ponte Sanguinario e piazza della Vittoria all’ex Monastero della Stella e piazza Garibaldi sono serviti non solo a fare il punto sullo stato di avanzamento degli interventi in corso o già finanziati, compresi quella della Rigenerazione Urbana, ma anche a porre l’accento su quelli che riteniamo utili al recupero di aree strategiche come quella dell’Anfiteatro romano. Si tratta di azioni di sviluppo, condivise pienamente dal vicepresidente Bori, che richiederanno un’interlocuzione sempre più frequente con la Regione".