È il festival di arti perfomartive più longevo d'Italia e tra i più importanti al mondo. Nel corso di quasi sette decadi ha richiamato nel cuore dell'Umbria i protagonisti della scena culturale da ogni parte del globo. Nel 2025 il 'Festival dei Due Mondi' arriva a quota 68 e continua a sorprendere e a generare meraviglie.
17 giorni, dal 27 giugno al 13 luglio, più di 60 spettacoli in 16 sedi tra molte prime assolute e nazionali con oltre 700 artisti provenienti da 13 Paesi tra opera, danza, teatro musicale, musica, progetti speciali, incontri, teatro, perfomance e arte. Un cartellone ricchissimo che fa dialogare fra loro le varie arti nel segno di nuove combinanzioni, dando vita a linguaggi inediti.
Presentato ieri, martedì 18 marzo, alla Sala Spadolini presso il Ministero della Cultura, la direttrice artistica Monique Veaute che dopo questa edizione passerà il testimone a Daniele Cipriani, ha spiegato come il fil rouge di questa edizione sarà 'il canto della terra' che dalla musica di Gustav Mahler guiderà tutta la programmazione.
Un canto che farà capolino "nella forma del Lied che spicca nel bellissimo ciclo raddoppiato di concerti di mezzogiorno, in quelli cameristici dei tanti ensemble ospiti e in quelli sinfonici della Budapest Festival Orchestra, così come nella danza, penso alla compagnia Circa e a quella di Shahar Binyamini, nelle forme del teatro e nelle arti visive" spiega Veaute.
L'inaugurazione venerdì 27 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti con l'opera Hadrian del compositore newyorkese Rufus Wainwright, con le immagini dell'indimenticato Robert Mapplethorpe. Grande come sempre la varietà del teatro musicale. Alcuni nomi: William Kentridge, Ersan Mondtag e Berliner Ensemble, Alessandro Baricco con Stefano Bollani e Enrico Rava.
I concerti di mezzogiorno, sempre apprezzatissimi, quest'anno replicano anche nel pomeriggio con artisti di livello internazionale come Sandrine Piau, Benjamin Appl, Matthew Rose, Lea Desandre, Raffaele Pe e La Lira di Orfeo. Due le orchestre in residenza: l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Budapest Festival Orchestra, già ospiti nelle passate edizioni mentre per la prima volta a Spoleto ci sarà il Quartetto d’archi e l’Ensemble di percussioni del Teatro alla Scala.
E ancora, il debutto del cinese Amber Quartet e il concerto in Piazza Duomo della regina del sitar Anouska Shankar. Attesissimo anche il pianista giapponese rivelazione Hayato Sumino, per la prima volta in Italia
Sul fronte dell'opera, oltre a quella per l'inaugurazione, ci sarà Rufus Wainwright protagonista di un concerto da solista in Piazza Duomo mentre la musica di Gustav Mahler guida i passi della compagnia di circo contemporaneo Circa. Spazio anche al 150esimo anniversario della nascita di Maurice Ravel nell'opera del coreografo Shahar Binyamini con il celebre Bolero.
Musiche originali invece per il nuovo spettacolo della Sydney Dance Company di Rafael Bona. Largo all'apica con Didone ed Enea di Henry Purcell nella versione delle coreografa andalusa Blanca Li, che torna al Festival dopo il successo di Le Bal de Paris.
Tra i grandi ritorni quello di Luca Marinelli che sarà presente nella doppia veste di regista e attore per interpretare le Cosmicomiche di Italo Calvino. A trent’anni dal debutto, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi riportano in scena Edipus di Giovanni Testori mentre Massimo Popolizio presenta la sua nuova regia in prima assoluta con Umberto Orsini e gli allievi diplomati dell’Accademia Nazionale Silvio d’Amico.
Piero Maccarinelli animerà invece gli spazi di San Simone con la sua rilettura di L’amore non lo vede nessuno di Giovanni Grasso mentre la compagnia #SIneNOmine presenterà il nuovo spettacolo nato dal laboratorio condotto nella Casa di Reclusione di Spoleto.
Nei giorni del Festival Spoleto accoglierà una miriade di eventi collaterali come incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre. Ci saranno i laboratori dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica 'Silvio D'Amico' e la rassegna de La MaMa Spoleto Open. Si rinnovano il sodalizio con la Rai per la Sostenibilità-ESG e le collaborazioni con Fondazione Carla Fendi e Mahler&Lewitt Studios.
Per tutta la durata del Festival sarà inoltre possibile visitare la mostra dedicata ai costumi del Festival negli spazi di Via Saffi e l’esposizione a Palazzo Collicola dedicata a William Kentridge, l'artista sudafricano che ha firmato il manifesto del Festival.
Qui il programma completo con tutti gli appuntamenti in calendario.