04 Jul, 2025 - 12:09

Ricostruzione post-sisma in Abruzzo: tra gli assolti dall'accusa di corruzione c'è anche un imprenditore umbro

Ricostruzione post-sisma in Abruzzo: tra gli assolti dall'accusa di corruzione c'è anche un imprenditore umbro

Sono stati tutti assolti i 15 tra imprenditori, tecnici e progettisti, accusati di corruzione, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta Earthquake del 2016. L'indagine era focalizzata su un presunto sistema di tangenti relativo alla ricostruzione post sisma in Abruzzo, dopo il terremoto del 2009 dell'Aquila e in particolare nei Comuni di Bussi sul Tirino (Pescara) e Bugnara (L’Aquila). Tra gli imprenditori assolti c'è n'è anche uno umbro.

Inchiesta Earthquake, tutti assolti dall'accusa di corruzione

Secondo i giudici del Tribunale di Pescara non ci fu corruzione nell'assegnazione dei lavori di ricostruzione nei comuni abruzzesi di Bussi sul Tirino e Bugnara.

Assolti, quindi, dal reato di corruzione, perché "il fatto non sussiste" i 15 imputati, dopo l'inchiesta "Earthquake" che nel 2016 portò a 7 arresti.

I giudici, inoltre, hanno dichiarato prescritti gli altri reati contestati loro: associazione per delinquere, falso, tentata estorsione, induzione indebita e turbata libertà degli incanti.

Assolto anche un imprenditore umbro

Il tribunale di Pescara, infatti, ha assolto anche l’imprenditore edile di Assisi Stefano Roscini, che doveva rispondere del presunto reato nei confronti del responsabile unico del procedimento. 

Secondo l'accusa, infatti, tramite tangenti ed altre utilità, sarebbe stata "pilotata" l'assegnazione di lavori per 29 milioni di euro, ottenuti dalle ditte dell'imprenditore umbro 57enne, assolto nelle scorse ore dall'accusa di corruzione. Roscini, difeso dall’avvocato Pietro Gigliotti, aveva sempre rivendicato la correttezza del proprio operato.

A essere coinvolti nell'inchiesta anche l'ex responsabile tecnico del Comune di Bussi sul Tirino e membro delle commissioni gara del Comune di Bugnara, il 70enne Angelo Melchiorre e l'89enne ex generale dell'esercito Giampiero Piccotti, nato a Gubbio e residente a Perugia. Quest'ultimo era stato definito la mente del cosiddetto "Piano Abruzzo" finalizzato a gestire in modo unitario l'attività della ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma.

Esprimo soddisfazione per l’epilogo dell’annosa vicenda giudiziaria che ha coinvolto il mio assistito - ha sottolineato il legale di Roscini all'ANSA - poiché il tribunale ha riconosciuto l’insussistenza, soggettiva ed oggettiva, dell’ipotizzata corruttela come da sempre sostenuto dalla difesa, sin dalla fase cautelare. Attendiamo il deposito delle motivazioni così da esperire i rimedi di riparazione per ingiusta detenzione subita, nonché per l’irragionevole durata del processo, proseguito per 10 anni”.

Nel 2016 furono revocati gli arresti domiciliari

Nell'ottobre 2016, nell'ambito dell'inchiesta Earthquake, gli arresti domiciliari furono revocati dal GIP del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea. Il Giudice per le Indagini Preliminari firmò, nello specifico, la revoca della misura cautelare dei domiciliari per Angelo Melchiorre, indagato in qualità di responsabile tecnico del Comune di Bussi e dell’Ufficio territoriale per la ricostruzione numero 5.

Fu disposta, invece, la sostituzione degli arresti domiciliari, con l’obbligo di dimora nel comune di residenza, per Emilio Di Carlo, direttore dei lavori e progettista degli aggregati 43 e 45 del Comune di Bussi, per Marino Scancella, architetto incaricato della progettazione dell’aggregato 30 del Comune di Bussi, per l’imprenditore umbro Stefano Roscini, per Giampiero Piccotti, ex colonnello dell’esercito e per Angelo Riccardini (tecnico ed ex consigliere del Comune di Gubbio).

L'Umbria e il sisma del 2016

La ricostruzione post-sisma è un qualcosa che tocca anche l'Umbria. Il "Cuore Verde d'Italia" non può, certo, dimenticare le 3:36 del 24 agosto 2016. Era il terremoto di Accumuli, nel reatino, una scossa catastrofica di magnitudo 6.0 durata 20 interminabili secondi. 

Il terremoto che colpì l'Italia centrale e che interessò quattro regioni – Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo causò 300 morti, 388 feriti e 65mila sfollati. Case e strade crollarono, i ponti e le vie di comunicazione con alcuni centri vennero del tutto interrotte. Di intere città e frazioni rimasero soltanto immani cumuli di macerie.

Da quel giorno ci fu un lunghissimo sciame sismico tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche andato avanti fino al 18 gennaio 2017. E il 30 ottobre 2016, si verificò l'evento sismico più devastante mai verificatosi in Italia dopo il terremoto del 1980 in Irpinia: alle 07.40 una scossa di magnitudo 6,5 (originatosi a 10 chilometri di profondità con epicentro tra i paesi di Castelsantangelo sul Nera, Preci e Norcia) determinò, fra gli altri, anche il crollo del simbolo della città: la basilica di San Benedetto. In vista della riapertura di questo monumento, le parole recenti dell'ex governatrice Donatella Tesei hanno voluto dare un forte messaggio di speranza.

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Emanuele Landi
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