27 Dec, 2025 - 17:30

Sisma, riaperta al culto la chiesa di Geppa a Vallo di Nera

Sisma, riaperta al culto la chiesa di Geppa a Vallo di Nera

Festa nella frazione di Geppa a Vallo di Nera dove ieri, giorno di Santo Stefano è stata riaperta al culto la piccola chiesa. Chiusa in seguito ai danni riportati con il sisma del 2016, la chiesa è stata restituita alla comunità in una data simbolica dal momento che è dedicata proprio al primo martire. Nel piccolo borgo vivono stabilmente soltanto nove persone ma per l'occasione ne erano presenti una quarantina. L'arcivescovo di Spoleto - Norcia mosignor Renato Boccardo ha officiato la prima messa rivolgendo parole di grande incoraggiamento all'intera comunità.

Boccardo: "Anche le comunità più piccole hanno diritto all'esistenza"

"Anche le comunità più piccole - ha affermato Boccardo -, ai margini della vita frenetica, hanno il loro diritto di esistenza, hanno qualcosa di significativo da dire e da dare a chi vive di corsa. Carissimi amici, abitate in un luogo bellissimo, avete il mondo i vostri piedi, godete dell’armonia del creato. Sappiate che non siete ai margini del cuore della Chiesa diocesana".

La riapertura del luogo di culto è stata preceduta da giorni di intensi preparativi per far sì che tutto andasse per il meglio. Qualcuno tra la piccola folla si è commosso quando ha udito il rintocco delle campane dopo oltre nove anni di silenzio. 

Monsignor Boccardo nell'omelia ha fatto riferimento all'esempio di dedizione incarnato da Santo Stefano esortando i fedeli a curarsi di chi hanno accanto. "Aiutare – ha affermato – è anche dire una parola buona e non solo dare a chi è in difficoltà qualcosa di materiale; è chiamare una persona che non vedo da tanti giorni e dirgli come va, è riallacciare rapporti con quei familiari dai quali ci siamo allontanati per vari motivi, è compiere un gesto di perdono nei confronti di qualcuno che posso aver offeso: tutto ciò è come balsamo che scende sulle ferite. Certo, non è facile. Ma essere cristiani non è facile".

La riapertura grazie ai fondi dell'8x1000 e alle offerte dei fedeli

L'attuale chiesa di Santo Stefano a Geppa risale al periodo romanico e anticamente presentava una serie di affreschi con Madonne e altri Santi, su tutti Sebastiano e Rocco che venivano invocati contro la peste, di cui però ad oggi non resta più nulla.

Non è stato facile arrivare alla riapertura della chiesa che in seguito al terremoto aveva riportato danni lievi nella copertura e nelle murature. A renderla possibile sono stati i fondi 8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana e le offerte da parte dei fedeli.

Un paio di settimane fa la cerimonia per il rosone a Sant'Eutizio a Preci

Il patrimonio ecclesiastico in Umbria sta attraversando una fase di grande rinnovamento che cura, pietra dopo pietra, le ferite inflitte dal sisma. In questo vivace panorama si inserisce anche, appena un paio di settimane fa, la ricollocazione del rosone presso l'antica chiesa abbaziale di Sant'Eutizio a Preci, uno dei complessi monastici più antichi d'Italia, considerato uno dei luoghi più significativi del monachesimo occidentale. Il prezioso rosone romanico era andato completamente distrutto nel 2016 e ha richiesto un intervento di restauro accuratissimo che era partito dalla selezione delle macerie coinvolgendo una diversi soggetti nelle varie fasi di recupero.

Sbloccati 3 milioni per le chiese dell'Umbria

Ancora su questo fronte, notizia recentissima è lo stanziamento di tre milioni di euro per il restauro delle chiese dell'Umbria. Un'iniezione di fondi che arriva direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato da Matteo Salvini e che consentirà il restauro, il consolidamento, la manutenzione straordinaria di chiese e complessi religiosi. Interventi che riguarderanno alcune delle chiese simbolo della regione tra cui la Basilica Cattedrale di San Lorenzo a Perugia e la Chiesa della Porziuncola ad Assisi oltre ad altre realtà sparse sul territorio.

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Sara Costanzi
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