Dalla Regione Umbria arriva un nuovo importante stanziamento destinato a sostenere le famiglie con figli che frequentano i servizi per la prima infanzia. In totale sul piatto ci sono 4 milioni di euro che andranno ad "alleggerire il costo delle rette nei nidi, micronidi, sezioni primavera, poli per l’infanzia e altri servizi autorizzati" spiega una nota regionale.
La misura si applica all’anno educativo 2025/2026 e potranno accedervi i nuclei familiari con un Isee fino a 25mila euro. Ogni famiglia potrà ottenere un rimborso per un massimo di tre mensilità, che sarà commisurato all’orario di frequenza. Ovvero fino a 534,60 euro al mese per il tempo pieno e fino a 267,30 euro per il tempo parziale.
"Le domande - prosegue la nota - saranno raccolte con avviso pubblico, attraverso una procedura digitale semplice e trasparente. La gestione sarà affidata al servizio Istruzione della Regione Umbria, che coordinerà tutte le fasi operative dalla pubblicazione dell’avviso all’istruttoria, fino alla liquidazione dei contributi".
La Regione sta cambiando passo sui contributi rivolti alle famiglie e non solo su quelli rivolti alla prima infanzia. Il 2025/2026 sarà infatti l'ultimo anno in cui i nuclei dovranno anticipare le spese per poi chiederne il rimborso.
Dal 2026/2027, grazie alla riprogrammazione dei fondi europei, non saranno più tenute a farlo perché la "Regione introdurrà infatti un nuovo modello di sostegno, diretto e immediato, superando la logica del contributo post-spesa".
"Abbiamo scelto di intervenire là dove oggi si misura la vera tenuta sociale di un territorio - così ha commentato l’assessore regionale all'Istruzione Fabio Barcaioli -. Sostenere l’infanzia significa scommettere, con coraggio, sull’educazione come leva di crescita della nostra regione".
Il governo regionale, sottolinea l'assessore, persegue l'obiettivo di "dare strumenti reali a chi educa, a chi cresce, a chi accompagna i primi anni di vita. Lo facciamo con risorse europee ben spese, con una visione che mette insieme diritti, qualità dei servizi e dignità per ogni bambino e ogni genitore. Perché il futuro dell’Umbria si costruisce da qui" ha concluso.
Quando si hanno figli, il welfare pubblico può rivelarsi uno strumento fondamentale per accompagnare i genitori nel processo educativo. Conciliare vita e lavoro è tutt'altro che semplice e in Italia, anche se ancora si è ben lontanti dai modelli avanzati nord europei, le famiglie hanno comunque a disposizione strumenti che possono aiutare.
Il sostegno alla genitorialità è infatti uno dei cardini su cui si basa una società in salute e non può essere esclusivamente quello "di prossimità", ovvero demandato ad altri componenti del nucleo familiare, né tantomento gravare completamente sul portafogli dei genitori. Nell'Umbria dell'inverno demografico alle prese con uno spopolamento dilagante, ogni piccolo o grande tassello che le amministrazioni dedicano per sostenere le famiglie con figli, è della massima importanza.
In questo senso va menzionato anche il contributo da 1,34 milioni per l'acquisto dei libri scolastici. Anche qui, il 2025/2026 sarà l'ultimo anno "a rimborso" perché dal prossimo si passerà al nuovo sistema evitando che le famiglie anticipino i soldi per poi fare richiesta presentando le ricevute delle spese sostenute.
La Regione Umbria, recependo i fondi stanziati dal Ministero dell'Istruzione che ammontavano a circa 862mila euro, ha inoltre scelto di incrementarli con altri 472mila. Un segnale chiaro di vicinanza alle famiglie che hanno figli che studiano.
Per accedere al rimborso il requisito è sempre l'Isee che dovrà essere entro i 15.493,71 euro. Le procedure saranno gestite dai Comuni a cui entro il 7 ottobre 2025 chi ne ha diritto potrà inoltrare la richiesta.