La presenza dell’Umbria al RemTech Expo di Ferrara mette nero su bianco un cambio di passo: la transizione ecologica, qui, non è solo lessico istituzionale ma sperimentazione concreta. L’assessore all’Ambiente Thomas De Luca ha presentato SIERO, iniziativa che coniuga economia circolare e bonifica sostenibile trasformando uno scarto dell’industria lattiero‑casearia in leva per la rigenerazione delle acque sotterranee. All’Isola Phyto curata da ARPA Umbria con CNR e Unituscia, il progetto ha catalizzato l’attenzione come caso pilota capace di fare sintesi tra innovazione, filiera locale e obiettivi ambientali.
L’idea è tanto semplice quanto dirompente: utilizzare il siero di latte – scarto fornito dall’azienda umbra Grifolatte – come substrato organico da iniettare nel sottosuolo per attivare, in modo naturale, comunità batteriche in grado di abbattere gli inquinanti. Il target sono soprattutto i solventi clorurati (tra cui il tetracloroetilene), spesso responsabili della contaminazione delle falde in vecchi siti industriali.
La tecnologia è quella della Enhanced Reductive Dechlorination (ERD), implementata da Ramboll, che accelera i processi di riduzione biologica fino alla neutralizzazione delle sostanze pericolose. Risultato atteso: una soluzione a basso impatto, replicabile e sostenibile, che restituisce risorsa idrica a territori compromessi, chiudendo il cerchio tra rifiuto e cura dell’ambiente.
Nella cornice del RemTech Expo – 19ª edizione, tema “L’uomo al centro del cambiamento. Da minaccia a soluzione”, oltre 350 espositori e più di 10mila presenze – SIERO è stato presentato come progetto “bandiera” della Regione. L’approccio mette in relazione responsabilità pubblica, scelte industriali e ricerca applicata, aderendo allo spirito dell’evento: non l’uomo come ostacolo, ma come motore di transizione attraverso politiche efficaci e tecnologie mature.
"L’Umbria non solo cuore ma anche cervello verde d’Italia: rigenerare le matrici ambientali attraverso l’economia circolare trasformando il rifiuto in prezioso ingrediente della cura e del risanamento. Per questo abbiamo deciso di portare il nostro progetto SIERO qui al RemTech. Un percorso che la Regione intende non solo sostenere, ma rendere sistemico nell'ambito delle nostre politiche ambientali", dichiara l’assessore De Luca.
Il progetto ha una durata di 12 mesi, senza oneri per il bilancio regionale, e prevede una cabina di monitoraggio affidata ad ARPA Umbria con campionamenti periodici per seguire l’evoluzione chimico‑microbiologica delle falde.
SIERO non nasce isolato: la Regione intende inserirlo nel quadro della nuova legge su economia circolare e bonifiche sostenibili, così da codificarne procedure, standard e criteri di replicabilità. L’integrazione tra enti tecnici, mondo produttivo e accademia (ARPA, CNR, Unituscia) è la leva per garantire trasparenza dei dati, tracciabilità delle fasi e valutazione degli impatti ambientali e sociali.
La presentazione a Ferrara si inserisce in una strategia più ampia: dall’adattamento climatico alla prevenzione dei rischi meteo estremi. In Umbria sono in campo investimenti per 3,8 milioni di euro dal Fondo nazionale per il consumo di suolo destinati alla creazione di foreste urbane, interventi che contrastano impermeabilizzazione e isole di calore e che migliorano la qualità dell’aria nelle città.
Con il progetto Rimu‑Clima, grazie ad accordi con Fondazione CIMA e Anci Umbria, si rafforzano gli strumenti di previsione e mitigazione dei fenomeni avversi, integrando pianificazione urbana, protezione civile e innovazione tecnologica.
La scommessa di SIERO è industriale oltre che ambientale: valorizzare uno scarto di filiera, ridurre i costi dei trattamenti tradizionali, accelerare i tempi di recupero dei corpi idrici e creare competenze esportabili. Nei prossimi mesi, i dati dei monitoraggi ARPA guideranno l’eventuale estensione ad altri siti, con l’obiettivo di fare dell’Umbria un riferimento nazionale nelle bonifiche a base biologica.
Se i risultati confermeranno le attese, la Regione potrà mettere a sistema linee guida e incentivi per favorire l’adozione della tecnologia ERD in contesti analoghi, trasformando un esperimento virtuoso in politica pubblica stabile. È questo, in fondo, il significato della vetrina RemTech: usare l’innovazione per rendere concreto il principio dell’economia circolare, dall’idea al territorio.