09 Jun, 2025 - 00:01

Referendum 2025: affluenza in Umbria, i dati della prima giornata di voto

Referendum 2025: affluenza in Umbria, i dati della prima giornata di voto

In Umbria, come nel resto d'Italia, l'8 e il 9 giugno si vota per cinque quesiti referendari che toccano temi fondamentali del mondo del lavoro e dei diritti civili. La partecipazione, secondo i dati delle ore 12 forniti dal portale del Ministero dell'Interno "Eligendo", si attesta intorno al 6,75% su tutti i quesiti.  Alle ore 19, in Umbria l’affluenza registrata per i cinque quesiti referendari era la seguente: 15,38% per il primo, 15,37% sia per il secondo che per il terzo, 15,38% per il quarto e 15,36% per il quinto.

I cittadini umbri si sono trovati di fronte a una scheda referendaria articolata, con cinque quesiti distinti che affrontano altrettanti ambiti fondamentali: licenziamenti illegittimi, risarcimenti per i lavoratori delle piccole imprese, contratti a termine, infortuni sul lavoro e cittadinanza per stranieri. Ognuno di questi temi ha alimentato un confronto acceso, con posizioni nettamente divise tra forze politiche, sindacati e associazioni di categoria.

I dati sull'affluenza in Umbria delle ore 23:

Ecco i dati ufficiali delle ore 23, forniti da Eligendo, relativi alla prima giornata di voto in Umbria per il Referendum 2025.

  • Quesito 1 (Licenziamenti illegittimi - Tutele crescenti): 21,93%.
  • Quesito 2 (Licenziamenti e limite indennità): 21,93%.
  • Quesito 3 (Tutela contratti a termine): 21,93%.
  • Quesito 4 (Responsabilità infortuni sul lavoro): 21,94%.
  • Quesito 5 (Cittadinanza italiana) 21,92%. 

Licenziamenti e reintegro: il ritorno al pre-Jobs Act?

Il primo quesito mira a ripristinare il diritto al reintegro sul posto di lavoro per i dipendenti licenziati senza giusta causa, anche nelle aziende con più di 15 dipendenti. Una misura cancellata dal Jobs Act del 2015, che aveva introdotto un sistema di indennizzo monetario. In Umbria, dove molte realtà produttive hanno dimensioni medio-grandi, il tema ha riacceso il dibattito sulla stabilità del lavoro e sulla tutela del dipendente. Le sigle sindacali sostengono con forza il Sì, ritenendo che la riforma Renzi abbia indebolito le garanzie per i lavoratori. Dall'altra parte, le associazioni datoriali temono che il reintegro obbligatorio possa frenare l'assunzione e rendere più rigido il mercato del lavoro.

Indennità senza tetti: tutela o rischio per le microimprese?

Il secondo quesito riguarda le imprese con meno di 15 dipendenti, molto diffuse in Umbria, soprattutto nei settori artigianali e commerciali. La proposta referendaria chiede di eliminare il tetto massimo di sei mensilità previsto dalla normativa vigente come risarcimento per il licenziamento illegittimo. Qui lo scontro è tra chi rivendica il diritto a una compensazione equa, non standardizzata, e chi teme che l'aumento dei costi possa mettere in ginocchio le piccole aziende. In particolare, Confartigianato e Confcommercio si sono espresse per il No, mentre Cgil, Cisl e Uil hanno invitato gli elettori a votare Sì.

Contratti a termine: stretta sulla flessibilità?

Il terzo quesito tocca da vicino la realtà del lavoro precario, specialmente tra i giovani e nei settori stagionali. Attualmente, le aziende possono assumere con contratto a termine per un periodo fino a 12 mesi senza dover indicare una causale. Il referendum propone di eliminare questa possibilità, rendendo obbligatoria fin da subito la motivazione dell'assunzione a termine. I promotori del Sì parlano di una battaglia contro l'abuso del precariato; chi è per il No vede nella flessibilità uno strumento necessario per l'adattamento alle esigenze produttive. In Umbria, regione con una forte presenza di turismo, agricoltura e servizi, il quesito divide anche all'interno del mondo imprenditoriale.

Infortuni sul lavoro e responsabilità: un nodo delicato

Il quarto quesito propone una modifica sostanziale alla normativa sulla responsabilità in caso di infortuni nei contratti di appalto. Attualmente, il committente è responsabile solo in parte, mentre il referendum intende estendere la responsabilità a prescindere dalla natura del rischio. In Umbria, dove l'edilizia e la meccanica restano comparti trainanti, la questione è molto sentita. Negli ultimi anni non sono mancati episodi di incidenti gravi, che hanno rilanciato il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. I sindacati e alcune forze politiche locali hanno sottolineato l'importanza di questo quesito per rafforzare la prevenzione. Le aziende, però, temono un aumento del contenzioso e della burocrazia.

Cittadinanza: dimezzare i tempi per l'integrazione?

Infine, il quinto quesito riguarda il percorso per ottenere la cittadinanza italiana da parte dei cittadini extracomunitari, proponendo di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario. In Umbria, regione in cui vivono stabilmente migliaia di cittadini stranieri, il tema è particolarmente attuale. Le associazioni che si occupano di integrazione e diritti civili sostengono il Sì, evidenziando come una maggiore inclusione favorisca la coesione sociale. D'altra parte, le forze politiche più conservatrici si sono schierate per il No, parlando di un indebolimento dei criteri di cittadinanza.

Tessera elettorale e voto assistito: le regole da rispettare

Per esercitare il diritto di voto, tutti gli elettori devono presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale. Chi l'avesse smarrita, esaurita o mai ricevuta, può richiederne una nuova presso l'ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.

Una particolare attenzione è rivolta alle persone con gravi infermità, che possono votare a domicilio previa richiesta scritta, corredata da certificato medico della ASL e copia della tessera elettorale. Gli elettori fisicamente impediti, invece, possono essere accompagnati in cabina da una persona di fiducia, purché iscritta nelle liste elettorali.

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Lorenzo Farneti
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