27 Jul, 2025 - 12:00

Protocollo Umbria-Toscana, i sindaci contro le Regioni: "Alta Velocità non basta, serve un accordo sui collegamenti locali e i treni veloci"

Protocollo Umbria-Toscana, i sindaci contro le Regioni: "Alta Velocità non basta, serve un accordo sui collegamenti locali e i treni veloci"

Roberta Tardani e Gianluca Sonnini non arretrano di un millimetro. I sindaci di Orvieto e Chiusi hanno puntato il dito contro il nuovo protocollo d'intesa tra Umbria e Toscana, approvato dalla giunta regionale umbra, accusandolo di dimenticare le esigenze concrete dei pendolari che ogni giorno attraversano la linea Roma-Firenze. La richiesta è netta: inserire nel documento impegni vincolanti per il miglioramento dei trasporti ferroviari che collegano i due territori, andando oltre le generiche promesse sull'Alta Velocità.

Il documento interregionale, pur individuando nelle infrastrutture e nella mobilità uno dei pilastri della collaborazione, si concentra sulla futura stazione dell'Alta Velocità Medio Etruria e sul potenziamento di quelle esistenti. Ma per i due amministratori è una visione troppo parziale, che ignora i problemi quotidiani sollevati dai viaggiatori negli ultimi mesi e culminati nella mobilitazione sindacale del primo luglio scorso.

La battaglia per i treni veloci regionali sui collegamenti sovraregionali

"Abbiamo appreso con favore della volontà delle due Regioni di rafforzare la collaborazione istituzionale", dichiarano Tardani e Sonnini, "e che il tema delle infrastrutture e della mobilità è uno dei pilastri dell'intesa. Tuttavia, da quanto emerso dal documento, si affronta il tema della futura stazione dell'Alta Velocità Medio Etruria, a partire dal potenziamento delle stazioni esistenti, ma non si fa riferimento concreto alle questioni che riguardano i problemi sollevati dai pendolari".

La vera battaglia si gioca sul nuovo catalogo tracce che ridisegnerà l'intero sistema ferroviario nazionale. I sindaci ribadiscono che serve "una strategia congiunta e concordata tra Umbria e Toscana" soprattutto "per l'impiego dei nuovi treni veloci acquistati dalle Regioni anche sulle tratte sovraregionali che attraversano i nostri territori". Il protocollo d'intesa rappresenta l'occasione per "mettere nero su bianco tali impegni", trasformando le parole in vincoli contrattuali.

L'obiettivo del rafforzamento delle stazioni intermedie, sottolineano, "passa anche da un aumento dei treni Intercity" a servizio dell'area. Un passaggio tecnico che rivela la strategia: non puntare tutto sull'Alta Velocità, ma garantire collegamenti frequenti e affidabili per chi si muove quotidianamente tra Orvietano e Valdichiana Senese.

L'apertura dell'ART sulle deroghe: una finestra che si chiude in fretta

L'urgenza è dettata anche dai tempi stretti. A dicembre entrerà in vigore il provvedimento che vieterà la circolazione dei treni con velocità inferiore ai 200 chilometri orari sulla linea AV Roma-Firenze. Ma l'Autorità di Regolazione dei Trasporti ha aperto ufficialmente a "eventuali deroghe", anche parziali. Una breccia nel muro che i sindaci vogliono sfruttare immediatamente.

"La collaborazione è necessaria pure nell'immediato", aggiungono i due amministratori, "alla luce dell'apertura espressa ufficialmente dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti su eventuali deroghe, anche parziali". La richiesta è specifica: "le Regioni, nel confronto con Rfi e Trenitalia sulle deroghe che saranno individuate, tutelino convogli e fasce orarie dei collegamenti che interessano i cittadini dei nostri territori".

È una corsa contro il tempo per evitare che i territori dell'Orvietano e della Valdichiana tornino all'isolamento ferroviario. Le interlocuzioni con Rfi e Trenitalia degli scorsi mesi hanno evidenziato le criticità, ma ora serve una posizione unitaria delle due Regioni per pesare nei tavoli tecnici nazionali.

"Siamo convinti", concludono Tardani e Sonnini, "che il sostegno alle Aree Interne si debba concretizzare anche attraverso maggiori collegamenti ferroviari integrando la programmazione regionale tra Toscana e Umbria per ottimizzare e migliorare i servizi". Una dichiarazione che suona come un ultimatum: o il protocollo si arricchisce di contenuti concreti sui trasporti locali, o resterà l'ennesimo documento di buone intenzioni destinato agli archivi burocratici.

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Federico Zacaglioni
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