I consiglieri regionali di centrodestra hanno trascorso la notte nell’Aula dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria per esprimere il loro dissenso riguardo alla gestione della sanità e alle problematiche finanziarie che la riguardano. Un’azione simbolica, ma anche concreta, volta a portare alla luce le loro crescenti preoccupazioni sul bilancio regionale, con un focus particolare sul presunto deficit che affligge il settore sanitario regionale.
La protesta è stata organizzata dai rappresentanti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, guidati dalla capogruppo di Fratelli d’Italia, Eleonora Pace. Al suo fianco, nell’occupazione dei banchi dell’Assemblea, erano presenti anche Andrea Romizi, coordinatore umbro di Forza Italia, e Laura Pernazza. Tra i partecipanti spicca inoltre Donatella Tesei, ex presidente della Regione e oggi consigliera della Lega. Secondo i promotori dell’iniziativa, l’occupazione è motivata dalla richiesta di ottenere i documenti ufficiali che certifichino in modo chiaro la reale situazione economica della sanità umbra.
"Buongiorno da Palazzo Cesaroni", ha scritto Eleonora Pace su Facebook, aggiornando cittadini e sostenitori sulla protesta in corso. "Sono le 7 e tutto tace… la notte le avrà portato consiglio? Noi aspettiamo pazientemente i documenti che vogliamo", ha aggiunto, esprimendo la crescente frustrazione dei consiglieri di minoranza, determinati a non lasciare l'Aula fino a quando non riceveranno la documentazione richiesta.
Al centro della protesta vi è la richiesta di accesso ai documenti che comprovano l'affidamento di un'analisi sulla sanità regionale a una presunta "società terza". "Vorremmo verificare se il documento è pronto – ha spiegato Pace – perché la manovra finanziaria è stata costruita sulla base di un ipotetico buco di bilancio attestato da questa relazione". Una richiesta che mette in discussione la validità dei dati su cui si basano le decisioni economiche della Regione.
Un altro aspetto cruciale della protesta riguarda il presunto “buco di bilancio” nella sanità umbra, una questione che ha suscitato forti preoccupazioni tra i consiglieri di minoranza. Secondo loro, l'ipotesi di un commissariamento della sanità potrebbe essere la diretta conseguenza di tale deficit. "Oltretutto, poiché si parla di buco di bilancio, di commissariamento e di rientro, vorremmo vedere se ci sono documenti del Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) che certificano tutto ciò", ha spiegato Eleonora Pace, ribadendo la necessità di avere una visione trasparente e documentata delle reali condizioni economiche e finanziarie del settore sanitario dell’Umbria.
Come già evidenziato in articoli precedenti, le accuse mosse dai consiglieri di centrodestra alla Giunta Proietti si concentrano sulla preadozione di una proposta di manovra economico-finanziaria che prevede misure fiscali restrittive, tra cui l'aumento di alcune aliquote e del bollo auto.
La giunta ha giustificato tali modifiche come indispensabili per evitare il commissariamento della sanità umbra, una misura, secondo l'amministrazione, necessaria per garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale. Tuttavia, le contestazioni da parte dei consiglieri del centrodestra non si sono fatte attendere. Essi ritengono che l'aumento delle imposte e le decisioni economiche siano state fondate su dati insufficienti o, ancor peggio, su una gestione poco trasparente delle risorse. La richiesta di maggiore chiarezza e di documentazione ufficiale nasce proprio in risposta alla gestione della crisi finanziaria da parte della giunta.
Questa protesta, che si è tradotta in una resistenza a oltranza, non è solo un atto di denuncia, ma anche una richiesta di maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni cruciali. La trasparenza, infatti, viene vista come fondamentale per evitare che il governo regionale adotti misure unilaterali senza un adeguato e necessario confronto con la comunità.