26 Mar, 2025 - 10:30

Proietti prova a scongiurare il commissariamento: "La situazione è complessa, sfida durissima"

Proietti prova a scongiurare il commissariamento: "La situazione è complessa, sfida durissima"

Dopo la scoperta del 'buco' milionario nei conti della sanità regionale, la Giunta Proietti si sta giocando il tutto per tutto per evitare il commissariamento. Un provvedimento che se diventasse operativo, peserebbe, e di molto, sulle tasche di tutti gli umbri, soprattutto su quelle dei contribuenti più deboli. La governatrice, in una nota uscita stamattina, si rivolge proprio ai cittadini e alle cittadine, spiegando come la Giunta sta procedendo per scongiurare l'intervento del Mef, il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Proietti: "Stiamo cercando di salvare l'Umbria"

"In questi giorni - esordisce la governatrice - stiamo cercando di salvare la Regione Umbria dal commissariamento della sanità e dalla conseguente imposizione fiscale al massimo delle aliquote per tutti, anche per le classi più deboli". Il nodo è che se si arrivasse al commissarimento, ci sarebbero meno tutele per i cittadini umbri che verrebbero colpiti indistintamento dagli aumenti delle aliquote.

"Ieri - prosegue - ho avuto modo di parlarne in Assemblea Legislativa. Come Giunta regionale, mentre ci prepariamo ad andare al tavolo tecnico del MEF con una prima ipotesi di copertura, abbiamo già avviato il confronto e tutti i tavoli di concertazione per provare a costruire una manovra economico-finanziaria il più equa possibile.
La situazione è complessa: un disavanzo sanitario di 90 milioni di euro, aggravato da un taglio di 40 milioni delle risorse da parte del Governo all’Umbria, ci mette di fronte a una sfida durissima".

Una corsa contro il tempo

Il piano per evitare il commissariamento, come Proietti ha spiegato anche ieri in assemblea, va presentato entro il primo aprile ed è l'unica e ultima possibilità che la Regione ha da mettere in campo prima che intervenga direttamente il Governo a ripianare i conti regionali. Ma quella del Ministero sarebbe una manovra ben più dolorosa, dichiara la presidente, di quella del governo regionale. 

"C’è una cosa che voglio dirvi con chiarezza - prosegue Proietti -: a causa del disavanzo accumulato negli ultimi 5 anni, non intervenire adesso significherebbe vedere applicate dal Governo le tasse massime per tutte le fasce di reddito! Siamo al lavoro fin dal primo momento per trovare margini d’azione che riducano l’impatto della manovra sulle fasce di popolazione con i redditi più bassi".
 
È una corsa contro il tempo e ce ne vorrebbe di più, molto di più, perché le riforme ne richiedono mentre i margini di manovra adesso sono risicatassimi. "Allo stesso tempo - si legge ancora nella nota della presidente -, stiamo già lavorando alle riforme strutturali assolutamente necessarie per l’ente regionale. Ma queste riforme richiedono tempo — tempo che purtroppo non abbiamo, perché ci è stata consegnata una sanità in profondo rosso. Il MEF ci chiede conto delle coperture di questo disavanzo: se non le presenteremo, saremo diffidati e scatterà il commissariamento ad acta".

Proietti punta a un patto condiviso ma la manovra è difficile

"Per questo - spiega Proietti - ci stiamo assumendo la responsabilità di proporre una manovra difficile, ma che rappresenta l’unico modo per salvare l’Umbria. Una manovra aperta al confronto: abbiamo già iniziato a discuterne con i sindacati, le parti datoriali, le associazioni economiche, i professionisti e i Comuni".
 
La governatrice punta a una scelta condivisa ma il clima è infuocato. Dal pomeriggio di ieri i consiglieri di opposizione hanno occupato l'aula di Palazzo Cesaroni, protestando contro l'assenza di trasparenza sull'analisi dei conti della sanità regionale. 
 
"Dobbiamo arrivare a un patto, auspicabilmente condiviso - conclude la gevernatrice -, per salvare l’Umbria dal commissariamento e da imposizioni fiscali che sarebbero distruttive. Un patto che ci permetta di decidere noi il futuro della nostra sanità e della nostra regione, e non di subirlo in modo devastante a causa dei danni, senza precedenti, provocati dalla precedente amministrazione".
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Sara Costanzi
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