Una chiamata al 112 partita da un padre ultraottantenne ha interrotto l’ennesimo episodio di vessazioni in famiglia nel borgo di Piediluco, nel ternano. I Carabinieri della Stazione locale hanno arrestato una 45enne ternana che, nonostante fosse già destinataria di un divieto di avvicinamento ai genitori per presunti maltrattamenti, si è presentata di nuovo all’abitazione dei familiari. Dopo la convalida dell’arresto e l’inasprimento delle misure, per la donna è scattata la custodia cautelare in carcere. Il procedimento è in fase di indagini preliminari e l’indagata, fino a sentenza definitiva, deve considerarsi innocente.
Secondo quanto ricostruito, il pomeriggio di domenica la 45enne avrebbe raggiunto l’abitazione dei genitori a Piediluco in violazione del divieto di avvicinamento emesso nei mesi scorsi. Sarebbe stato il padre, provato da un quadro di continue richieste di denaro e da un comportamento ritenuto persecutorio, ad allertare il Nue 112. La pattuglia della Stazione Carabinieri di Piediluco è intervenuta in pochi minuti, interrompendo la condotta contestata e procedendo all’arresto in flagranza. Terminati gli accertamenti, la donna è stata trattenuta in camera di sicurezza fino all’udienza per direttissima.
Il precedente: misure attive da aprile per presunti maltrattamenti
La vicenda nasce ad aprile, quando alla 45enne era stato imposto il divieto di avvicinamento ai genitori nell’ambito di un procedimento che ipotizza il reato di maltrattamenti in famiglia. Gli investigatori segnalano una situazione familiare fragile, con un rapporto logorato da episodi ripetuti e da una condizione di dipendenza che, secondo gli atti, avrebbe alimentato richieste economiche verso gli anziani.
La misura cautelare puntava precisamente a proteggere le vittime e a prevenire ulteriori contatti, fissando limiti chiari di distanza e condotta. La riproposizione della visita all’abitazione dei genitori ha fatto scattare la contestazione di nuova violazione.
Lunedì mattina si è svolto il rito per direttissima: il giudice ha convalidato l’arresto, confermato il divieto di avvicinamento e disposto un’ulteriore misura, il divieto di dimora nel Comune di Terni, nel tentativo di interrompere sul nascere ogni possibile reiterazione. Nelle ore successive, alla luce dell’ulteriore violazione, il gip del Tribunale di Terni ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per aggravamento della misura già in vigore. I Carabinieri della Stazione di Piediluco hanno dato esecuzione al provvedimento, accompagnando la 45enne presso la casa circondariale di Perugia.
Il caso riporta l’attenzione sugli strumenti di tutela messi a disposizione dalla normativa per proteggere le persone vulnerabili, in particolare quando i presunti autori delle condotte sono interni al nucleo familiare. Il divieto di avvicinamento e il divieto di dimora mirano a preservare la tranquillità e la sicurezza delle vittime, evitando contatti e avvicinamenti che possano degenerare. Nel momento in cui la violazione si ripete, la legge consente l’inasprimento del quadro cautelare fino alla custodia in carcere, soluzione ritenuta necessaria quando emerge un concreto pericolo di reiterazione o di condizionamento delle persone offese.
Il fascicolo aperto per la donna ternana rimane in fase di indagini preliminari: saranno le attività istruttorie a chiarire natura e gravità delle condotte contestate, oltre all’eventuale sussistenza di aggravanti. L’indagata, come previsto dall’ordinamento, gode della presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva. Nel frattempo, le misure applicate puntano a tutelare i genitori anziani residenti nel borgo di Piediluco e a prevenire ulteriori episodi, mentre i Carabinieri mantengono alta l’attenzione su un territorio in cui i reati in ambito domestico richiedono interventi tempestivi e coordinati tra forze dell’ordine e autorità giudiziaria.