La Valnerina, chi c'è stato lo sa, è un ininterrotto susseguirsi di boschi costellati da borghi pittoreschi. Un luogo adatto per chiunque voglia esplorare il cuore del cuore verde d'Italia e che, a quanto pare, è stato anche utilizzato per occultare una piantagione illegale di marijuana. Il fatto è accaduto a Montefranco, in provincia di Terni, dove i Carabinieri Forestali del nucleo di Ferentillo e Terni si sono imbattuti nella coltivazione per poi risalire all'autore, che era già noto alle forze dell'ordine.
La scoperta è avvenuta durante un controllo ambientale. Ad insospettire i militari una radura all'interno di un'area boschiva che si è rivelata essere una piantagione "molto curata" di marijuana. Le piante, spiega una nota, "erano sistemate in vasi, collegate ad un sistema di irrigazione e dotate tutte di fertilizzante, segni evidenti che il coltivatore non fosse nuovo a questa attività". Insomma, è stato evidente che dietro si celava una mano esperta che, tentando la carta dell'occultamento, portava avanti l'attività di coltivazione da tempo.
A quel punto sono partite le indagini che hanno portato a identificare il presunto responsabile. Si tratta di un 40enne residente a Terni e già gravato da precedenti specifici. Nei suoi confronti è scattata la perquisizione domiciliare che ha fugato ogni dubbio. In suo possesso è stato rinvenuto un quantitativo di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa nel mercato dello spaccio. L’uomo è stato quindi denunciato per il reato di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Un caso del tutto simile a quello di Montefranco si è verificato ad agosto nelle campagne perugine, tra Villa Pitignano e Pieve Pagliaccia. I Carabinieri avevano ricevuto una segnalazione riguardante un'auto sospetta. Giunti sul luogo avevano trovato un 50enne, proprietario del terreno dove sostava l'auto, che aveva dichiarato di stare lì per riposarsi dopo il lavoro.
I militari ispezionando il fondo hanno trovato dietro a una casetta di legno, una serra con ben 15 piante di marijuana protette da un sistema di spirali in rame per l'elettrocoltura. Una coltivazione che è costata all'uomo una condanna a due anni di carcere.
A Perugia, invece, c'è stato chi ha preferito dedicarsi alla coltivazione di marijuana direttamente sul proprio balcone. La segnalazione di una presunta attività illecita era arrivata al 112 quando qualcuno aveva notato delle "strane piante" che fuoriuscivano da una terrazza. I Carabinieri sul posto avevano trovato un 54enne intento a spostare e nascondere quelle piante. Invano.
La successiva perquisizione domiciliare ha dato ulteriori conferme. Oltre alle tre piante collocate sul terrazzo, gli operatori ne hanno rinvenute altre tre della stessa specie nelle scale interne dell’appartamento. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre l’uomo è stato deferito all’Autorità giudiziaria per detenzione e coltivazione di sostanza stupefacente.
Alla fine di agosto, ancora nel perugino, nel quartiere di Fontivegge, un 41enne era stato arrestato in flagranza di reato. L'uomo, sorpreso a fumare marijuana su una panchina in piazza Vittorio Veneto era stato perquisito. Aveva con sè tre involucri contenenti una modica quantità di cocaina, eroina e marijuana.
I militari a quel punto avevano esteso i controlli presso il domicilio del 41enne, a Città della Pieve mentre l'uomo, nel tentativo di evitarlo, aveva opposto resistenza, insultando e oltraggiato gli operanti. A casa gli sono state trovate due piante di canapa indiana adulte, dell’altezza di circa 2 metri e mezzo oltre a infiorescenze essiccate di marijuana per un peso complessivo di 219 grammi e a vario altro materiale per la coltivazione.