È unanime la soddisfazione dei gruppi di maggioranza in Regione per l'avvio del percorso di costruzione di "Umbria in salute", il nuovo Piano socio-sanitario della Regione Umbria. Si tratta, infatti, di un documento di programmazione che dovrà traghettare le attività della sanità regionale al 2030 e che punta a riorganizzare profondamente approcci, interventi e servizi di quella che è la principale delega di Palazzo Donini.
Si tratta del primo banco di prova di natura legislativa e programmatica per la presidente Proietti e per la direttrice della Sanità Donetti che, in poco tempo e con il contributo di novanta professionisti, hanno elaborato le linee guida di un piano che mette insieme welfare e sanità e che, nelle intenzioni del governo regionale, deve segnare l’inizio di una nuova stagione per la sanità umbra.
“Abbiamo rispettato il patto con gli elettori che ci chiedevano di occuparci di sanità e siamo pronti a lavorare sulle prime linee guida di un Piano sociosanitario che mancava da tanto tempo”, esordisce in una nota il gruppo del Partito democratico in consiglio regionale. Obiettivo dei Dem, quello di costruire un documento in grado di programmare come rispondere alle esigenze di una società in profondo cambiamento e che ha bisogno di risposte.
“Con il Piano socio-sanitario - spiegano il gruppo Pd - mettiamo fine all’immobilismo della destra che, nei cinque anni di governo, non è stata in grado di impostare una programmazione coerente e che oggi vede, con l’avvio dell’iter del documento, certificato il proprio fallimento. L’Umbria è pronta ad una svolta – conclude la nota del gruppo Pd - che sarà all’insegna di prevenzione, telemedicina, presa in carico e territorialità rappresenta la strada giusta per costruire un’Umbria più giusta”.
"In campagna elettorale l'avevamo messa al centro della nostra proposta - afferma il consigliere regionale Fabrizio Ricci, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra all’Assemblea legislativa dell’Umbria -: una sanità pubblica e universale, ricostruita attraverso la partecipazione. Per questo l’avvio del percorso del nuovo piano socio-sanitario regionale è un passaggio fondamentale, che accogliamo con grande soddisfazione. Questo atto manca da ben sedici anni nella nostra regione, con gli ultimi tentativi di elaborarlo che sono andati clamorosamente falliti. Per questo è davvero importante che la Giunta Proietti abbia messo in cima alle sue priorità la stesura del Piano e lo abbia fatto scegliendo la strada della partecipazione”.
Soddisfazione viene espressa anche dalla vicepresidente dell'assemblea legislativa e capogruppo Bianca Maria Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente), secondo la quale “il nuovo Piano rappresenta una forte innovazione culturale, poiché coniuga sociale e sanitario, valorizza l’importanza della prevenzione, riafferma la centralità della sanità pubblica e pone al centro la prossimità e la cura della persona, soprattutto di chi vive in condizione di fragilità, con al centro la dignità umana. Umbria in Salute è il motto che anima questo programma: un nuovo modo di pensare alla salute dei cittadini in un’ottica olistica, dove anche un ambiente sano diventa parte integrante del benessere”.
“L'avvio del percorso di costruzione del Piano socio-sanitario è un momento atteso da anni - afferma infine il capogruppo del Movimento 5 stelle, Luca Simonetti, presidente della Commissione Sanità e Sociale dell’Assemblea legislativa -. Sono, infatti, oltre quindici gli anni di assenza di una programmazione strutturata. Da allora, il mondo è cambiato, la popolazione è invecchiata, le disuguaglianze si sono aggravate, e la sanità pubblica ha dovuto affrontare emergenze continue senza un vero strumento di guida. Una bozza di piano era stata predisposta negli anni scorsi dalla precedente amministrazione di centrodestra, ma non ha mai visto la luce. Una fortuna, per certi versi: in quel documento erano stati ignorati persino ambiti fondamentali come la salute mentale. Oggi, invece, scegliamo una strada diversa, fondata sull’ascolto, sulla responsabilità e sulla visione”.
Secondo il presidente della commissione sanità, non può esserci salute senza comunità. Al centro del piano, dunque, ci saranno dignità e diritti della persona, ambiente e ascolto delle comunità.
"Vogliamo una sanità pubblica che torni ad essere accessibile, umana, capace di prendersi cura. Una sanità dove chi lavora sia valorizzato, formato e sostenuto. Negli ultimi anni - conclude Simonetti - la debolezza della politica ha lasciato troppo spazio all’espansione incontrollata della sanità privata. Oggi, ogni cittadino e cittadina dell’Umbria si trova spesso costretto a pagare un prezzo salato per potersi curare. Questa deriva va fermata. La sanità è un bene comune e il nostro compito è quello di riportarla al centro delle politiche pubbliche”.